Vi avverto: è un bra…
Vi avverto: è un brano piuttosto lungo… Chi non ha pazienza lo salti pure piè pari. Ho desiderato postarlo perchè è un’istantanea di come mi sento io, adesso. Un perfetto dipinto su tela con i colori ancora freschi…
Nostalgia! Ho nostalgia perfino di ciò che non è stato niente per me, per l’angoscia della fuga del tempo e la malattia del mistero della vita. Volti che vedevo abitualmente nelle mie strade abituali: se non li vedo più mi rattristo; eppure non mi sono stati niente, se non il simbolo di tutta la vita.
La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde e arpe, timballi e tamburi. Mi conosco come una sinfonia.
Io sono la periferia di una città esistente, la chiosa prolissa di un libro non scritto. Non sono nessuno, nessuno. Non so sentire, non so pensare, non so volere. Sono una figura di un romanzo ancora da scrivere, che passa aerea e sfaldata senza aver avuto una realtà, fra i sogni di chi non ha saputo completarmi.
Penso in continuazione, sento in continuazione; ma il mio pensiero è privo di raziocinio, la mia emozione è priva di emozione!
Da una botola situata lassù, sto precipitando per lo spazio infinito, in una caduta senza direzione, infinitupla e vuota.
La mia anima è un maelstrom nero, una vasta vertigine intorno al vuoto, un movimento di un oceano senza confini intorno ad un buco nel nulla, e nelle acque, che più che acque sono turbini, galleggiano le immagini, di ciò che ho visto e sentito nel mondo: vorticano case, volti, libri, casse, echi di musiche e spezzoni di voci in un turbine sinistro e senza fondo.
E io, proprio io, sono il centro che esiste soltanto per una geometria dell’abisso; sono il nulla intorno a cui questo movimento gira, come fine a se stesso, con quel centro che esiste solo perché ogni cerchio deve possedere un centro. Io, proprio io, sono il pozzo senza pareti ma con la resistenza delle pareti, il centro del tutto con il nulla intorno.
Quello che ci circonda diventa parte di noi stessi, si infiltra in noi nella sensazione della carne e della vita e, quale bava del grande Ragno, ci unisce in modo sottile a ciò che è prossimo, imprigionandoci in un letto lieve di morte lenta dove dondoliamo al vento. Tutto è noi e noi siamo tutto; ma a che serve questo, se tutto è niente? Un raggio di sole, una nuvola il cui passaggio è rivelato da un’improvvisa ombra, una brezza che si leva, il silenzio che segue quando essa cessa, qualche volto, qualche voce, il riso casuale fra le voci che parlano: e poi la notte nella quale emergono senza senso i geroglifici infranti delle stelle.
Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l’ansia insaziabile e molteplice dell’essere sempre la stessa persona e un’altra.
Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l’intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente, più il niente di me stesso.
Da Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares, 1982
Uno dei miei libri preferiti.
Evvaiii !!! Ne ho imbroccata involontariamente una 😉
Beso,
[Cris]
E’ dura combattere contro i mulini a vento…..
mi affascina sempre volare qui…
baci!
G.fletcher
Pessoa…mi viene in mente un fumetto che tanto ha di Pessoa…Cibersix…la “creatura della notte”..ti è mai capitato? Anche lei in un certo senso una crisalide… ..non so…creerò un blog anch’io, possibile…ma mi trovo molto bene, qui..nelle tue parole e nelle tue scelte. Citi libri amati, musiche adorate…Patty Pravo…una bellissima canzone, quella..e “Farfalla Pensante”? Non si addice ad una crisalide?
“Riesco a vedere solo poco lontano
e se tutto non fosse così confuso io
ti prenderei per mano
spingerei il pulsante e scenderei
scenderei, scenderei
ventimila leghe dalla forma materiale
sotto quello che è superficiale…superficiale.
Riesco a capire ora fuori dal suono
e fuori dai colori
che siamo fatti d’acqua e come l’acqua,
come l’acqua, come l’acqua
abbiamo strade dove scorrere
prima di arrivare, di arrivare al mare.”
Frammento di un brano di Patty Pravo
If… Se ti trovi bene tra le parole del mio blog mi lusinga, come mi lusinga ogni tua visita.
Mi dai spunti per pensare e ciò mi piace, se mi conoscessi lo sapresti.
Ora cercherò “Farfalla pensante”: mi pare di capire sia una canzone, giusto? Sono assai curiosa.
Un sorriso e, se non torni prima del 25, Sereno Natale!
[Cris]
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