“Ci vuole più coragg…
“Ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare”
[S. Kierkegaard]
Stamattina ho letto questa frase che continua a galleggiare nella mia testa… Serve coraggio per dimenticare? Oppure si dimentica per paura del dolore che provoca il ricordare? Non c’è più codardìa nel negare il passato?
Ci rifletterò.
Il vero coraggio, dal mio punto di vista, sta nella forza di affrontare anche un ricordo doloroso e per farlo occorre ricordare. Sì, è la risposta alla tua ultima domanda… è facile dimenticare, rimuovere e parcheggiare ciò che ci tormenta, ma è necessario tenere a mente che l’angoscia alla fine riaffiora, se nn sfidata e fronteggiata…
Un bacio grande 🙂
Essenza… Io l’ho sempre creduto.
Però a volte invidio quasi chi ha la capacità di dare un colpo di spugna netto, deciso al passato per vivere meglio, forse, il domani.
Credo dipenda da predisposizione naturale…
O forse da saggezza…
E continuo a pensarci……
[Cris]
E’ impossibile dimenticare veramente quello che non si è ancora metabolizzato….noi ricordiamo sempre quello che riteniamo ingiusto o sbagliato, almeno finché non riusciamo a farcene una ragione….quello che viene semplicemente soppresso, prima o poi ritorna alla luce. Nessun coraggio nel dimenticare, molto nel ricordare PER dimenticare. Almeno io la penso così….
l’antica strada abbandonata. la sicura rotta oramai smarrita. l’unica emozione è dimenticare.
S.Distanti
Se la crema Novi è indizio del mio profilo di consumatore, credo che l’Esselunga mi manderà ben presto un esorcista!!! 😉
A mio avviso, prima bisognerebbe capire cosa vuol dire coraggio…
Una volta, quando ero bambino, ammisi di fronte a mio padre “che stavo piangendo per paura, e che non avrei più voluto,…che avrei voluto essere coraggioso”..
Mio padre mi chiese “cosa volesse dire per me essere coraggioso?”
Io risposi:”non aver paura di niente!”
E lui:”quello che non ha paura è L’impavido, che, a mio modo di vedere, è più stolto del pauroso, perchè non si rende conto del pericolo quando lo incontra..” e continuò..”secondo me coraggioso è chi ha paura di qualche cosa, ma va avanti e l’affronta anche piangendo a volte”…
Mi servì quella volta, ad imparare a convivere con i miei sentimenti e con le paure… ad essere, spero, un pò coraggioso…
Secondo me, se dimenticare significa: “affrontare, superare e vincere il passato” ha ragione Kierkegaard; nell’altra ipotesi, dubito che si possa veramente dimenticare una ferita o qualcosa di cui si ha paura..
Un bacio.
Aggiunta tra i “preferiti”. Qui è tutto molto bello. Senza ulteriori commenti. Un sorriso anche a te.
negare il passato è l’errore peggiore che si possa fare perchè non si può seppellire qualcosa di vivo…..continuerà a tornare in superficie,in ogni nostro pensiero,e avremo il peso di una colpevolezza inconscia sulle spalle a gravare ogni nostro giorno. E sapere di che si tratta…..ma nascondersi lo stesso dietro un filo d’erba a piangere sui nostri errori. Qui è bellissimo….vorrei linkarti…..spero non ti dispiaccia. spero in una tua visita. una carezza. ***
…un inchino per la Crisalide… anche Fenice dice la sua… in silenzio… io non riesco a dimenticare nulla… se non le cose più piccole… quelle senza una reale importanza… quelle quotidiane… ma il resto… tutto ciò che comporta un’emozione… qualsiasi essa sia… non fa che rimanere scolpito… dimenticare?… no… è solo questione di guardare i dipinti di ciò che è stato con occhio critico e “distaccato”… consapevoli che ormai è passato… se non si riesce a farlo… allora arriva il coraggio… di affrontare quello che ancora mette soggezione… e ci schiaccia al muro di fronte… dove noi diventiamo quadro… e la tela ci osserva… in profondità… quasi violentandoci… Fenice posa l’occhio sulla Rosa Rossa qui a sinistra… Violator … Depeche Mode… li adoro.. Ali di Fiamma e d’Argento ti salutano… tornerò presto… Always Respectfully Speedangel
… e sarà mio piacere e premura dare anche a te la chiave per i miei cancelli… Silenzi e Musica ti danno il benvenuto, Petalo di Loto… anzi… se non ti secca… la chiave è già tua… un saluto ancora… Piuma Di Fiamma e d’Argento ti doni luce ed almeno una certezza… Respectfully Again Speedangel
Possibile che a nessuno venga in mente la parola ‘identificazione’? Sinonimo di grave malattia questa parola. Riportare alla memoria, ricordare in sé non é male… identificarsi con l’oggetto ricordato assolutamente sì. Ricordare che la vita é sempre creativa e che un momento non é mai uguale a quello successivo, questo é un bene. Se mi é capitata una cosa dieci anni fa (o ieri pomeriggio) e tale cosa mi torna in mente, poco importa. Oggi é tutto diverso, sono un’altra persona rispetto a ieri. E se ieri ero un altro come posso essere toccato oggi dal ricordo di qualcosa che é successo… non a me?
Spigoli: se tu riesci ad essere ogni giorno totalmente diverso dal giorno prima (praticamente un’altra persona) inizi ad inquietarmi…
[Cris]
Scusa spigoli, ma, se tu non sei quello che eri ieri e non sei quello che sarai domani, chi sei?
Il “chi” é una scoperta quotidiana, un movimento continuo. Non posso e non so rispondere genericamente. Potrei forse dire chi sono oggi… con tutti i dubbi annessi, ma credo che a nessuno importi, come é giusto che sia. Cris: La mia diversità (se c’é) dipende dalla visione che tu hai di me, non dalla mia.
Soprasotto: la percezione dei tuoi ricordi e come ti rapporti a loro e all’individuo (diverso) che tu credi di essere stato dipendono da te, non da me.
Per quanto riguarda la mia percezione della tua persona… E’ la medesima da mesi: o non cambi così radicalmente, come credi, ogni giorno oppure io ti percepisco male, chissà…
[Cris]
“La vita si può capire solo all’indietro, ma si vive in avanti” – dello stesso Kierkegaard
Ci vuole più coraggio per dimenticare…
Appunto: la percezione é soggetta a interpretazione. Io parlavo di quello che succede un attimo prima di interpretare. Ma a questo livello di conoscenza la tua percezione é certamente quella giusta. Strano però… perché la mia nei tuoi confronti é cambiata e cambia quasi ogni giorno. Pur simile, la trovo diversa se sto attento. La diversità necessita di uno spazio per manifestarsi, occorre vicinanza. E’ come guardare la Terra dal satellite. Da lì non puoi vedere quanto formaggio mette Giulio nei maccheroni. Se invece vai a casa di Giulio alle otto, ammesso che ti apra, puoi entrare a conoscenza di questo particolare. E personalemente penso che entrambe le visioni siano necessarie per creare una sintesi. L’mportante é sempre andare a vedere di persona, esperire direttamente e senza filtri.
Spigoli: stai deragliando vistosamente….
“Esperienze senza filtro” vuol dire percepire tutto e quindi niente, è come se Giulio mangiasse tutti i maccheroni del mondo e, per il bene di Giulio, non vorrei che morisse di indigestione!
[Cris]
Deragliando? Diciamo pure delirando! Discorso chiuso. Non é ne tempo ne luogo. Baci, D.
Spigolo: dici che non siano ne’ il luogo ne’ il momento? Avevo postato proprio per avere alcuni pareri, pensa!
Forse la tua testolina necessita di altro genere di stimolazioni, chissà…
Io, intanto, continuo a meditare sul senso del ricordo.
Bacino a te,
[Cris]