(questo post non ha titolo)
E’ molto che non mi sento di essere quello che vedono gli altri.
Un maniacale labor limae dell’anima mi ha consentito di identificarmi in ciò che anche al sorgere del sole resiste.
Mi sono lasciata attraversare dalla tua identità e ti ho riconosciuto .
Ho desiderato consapevolmente di ascoltare parole che sapevano di commedia. Non mi ha destabilizzato l’offerta di una bugìa maldestra.
Ho rimandato indietro il piatto. Ho fame di parole liquide, ricercate, zuccherose.
Volto la pagina.
sarei disposta a commedei e bugie x riavere quel che oggi ho solo potuto osservare. ho nausea.
scusa il commento inutile
Mangio le briciole di un piatto vuoto..
L’importante è voltarla davvero. Una nuova pagina bianca, pulita, fresca, nuova. Pesa, voltarla. E’ pesante del peso delle pagine precedenti. Ma dopo. Dopo è davanti a te. Meravigliosa nella sua purezza, confrontata con quelle precedenti, piene di strappi, cancellature, macchie nere, errori, orecchie.