(questo post non ha titolo)
Non so perchè funzioni così.
La mia analista me lo fa presente quasi ogni volta. Credo che ci sia sadismo in questo suo precisarlo.
Mi fa accomodare. Appoggio la borsa sulla sedia accanto a me. Incrocio gambe e braccia. Atteggiamento di difesa tutt’altro che inconscio.
Lei fa domande. Assolutamente ed insopportabilmente vaghe. Stupra la mia necessità di sintesi. Sono la frustrazione di ogni terapeuta, è il mio destino. I sessanta euro per 45 minuti questa povera donna se li guadagna, non c’è dubbio.
Oggi è il turno del mio primo amore adolescenziale, il primo bacio.
“Me ne parli”
“Cosa vuole sapere?”
“Quello che vuole”
Detesto quando mi viene chiesto di gestire la verbalizzazione di un ricordo. Amo le domande precise, chiare, definite. Alle quali posso rispondere con un sì, un no o una frase composta da soggetto, verbo e complemento oggetto. Qualche incisa, se sono dell’umore giusto.
La stronza, che ha compreso il mio punto debole, punta invece a farmi sciogliere in un profluvio di parole. Vuole i dettagli.
Oggi le garba straziarmi così.
“Me ne parli”
“Avevo 13 anni e non è stato un amore. E’ stato solo il primo bacio”.
“Cosa ricorda?”
“Era il 14 agosto 1987. Ero seduta su una panchina di fronte al campo da tennis del circolo canottieri. Avevo i jeans, le scarpe da ginnastica ed una felpa leggera color lilla con un tucano stampato sopra. E l’Hip-hop di caucciù giallo al polso. Il giorno dopo sarei partita per il mare e Carlo voleva vedermi a tutti i costi.”
“…e?”
“E niente. Sono arrivata al circolo, mi ha portato su quella panchina ed ha iniziato a farmi lo spiegone propedeutico. Dopo un quarto d’ora ha tentato di darmi un bacio ed io non ho opposto resistenza”
“…e?”
“E cosa?”
“Mi descriva le emozioni”
“…”
“Ricorda tutto nei minimi dettagli e non le emozioni?”
“…no”
“Impossibile”
“Non ne ricordo”
“Nulla ci lascia indifferenti a quella età. Provi a ricordare. Cosa ha provato nel momento in cui ha capito che stava per dare il primo bacio?”
“Ho solo pensato di capire in fretta come funzionava e di fare del mio meglio senza apparire fastidiosamente impacciata”
“Temeva un giudizio sulla prestazione??”
“Sì. Il mio.”
“…ah”
ti vedo un po tipo Ally Mc Beal dalla sua terapeuta…non lo so perchè..
anche la tua psicologa usa il divano anti fuga e le trombette per il silenzio?Adoro il telefilm ..scusa ho lasciato divagare l’immaginazione..le trombette per il silenzio non servirebbero per te.. Ally è molto logorroica !ehhe…
un po di sole da Panormus per te..
grazie ancora per la mail..
1 – primo bacio :
avevo la tua età, qualche anno prima decisamente, è stato di mattina,non eravamo andati a scuola, ricordo quell’orribile sapore del cappuccino che aveva preso a colazione
2) analista :
con la mia, si era innescato uno strano meccanismo di provocazione, alteravo i sogni per farla morire; ho scritto anche io qualcosa sull’esperienza analisi e anche io l’ho definita la stronza.
Mi hanno fregato sul tempo…davvero anch’io pensavo alla deliziosa Ally…da sabato ho pure una vicina di casa che fa lo stesso mestiere e, ad occhio, deve avere pure qualcosa d’altro in comune…
Comunque, tanto per ribadire, hai trasmesso sin troppo bene il pensiero …ma che memoria hai? Ti ricordi pure le non-emozioni…
La tua ultima risposta dice luuuuunga 🙂 :***
In realtà secondo me l’analista cercava materiale per le sue pippe :p
Ricordo tutto. Luogo, profumo, emozione, sapore… Tutto… ma forse perchè per me è combaciato con il primo amore. Non è stato solo un bacio ma il coronamento di un corteggiamento che durava da più di 1 anno. Ed ero io quella che corteggiava…
🙂
Baci
Porella 🙂
Si sentirà frustrata come se stesse ricomponendo un puzzle con i pezzetti numerati…
La mia psy invece non sei li meritava i suoi 50. Pensavo sempre che se mi ci fossi comprata un bel paio di jeans sarebbero stati più efficaci e così mi sono defilata, per ora. La psicologia era l’unico mezzo che credevo avesse un certo potere sulle cose della vita, ma evidentemente non sono abbastanza portata al lavoro interiore e abbastanza ricca. O forse sono tutte mie scuse. Magari ci riproverò più in là.
il nostro modo di giudicarci è sempre il più pesante…
ciao Cris
*Ippo: il divano antifuga servirebbe anche alla mia. A volte.
*LaMa: si inizia a vederla stronza quando inizi a capire più cose tu, di lei, di quante ne capisca lei, di te facendosi pagare 😉
*Masso: ne ho troppa, di memoria. Ahimè.
*Vì: chettelodicoaffà ??? ;-***
*Konz: naaaa… La mia è una terapeuta stranamente equilibrata e serena. La chiamo stronza anche per questo 😉
*MySecret: temo anche io. Credo che all’inizio del 2005 la libererò dal gravoso compito di decifrarmi.
*Unaffittuario: ma bentornata!! 😉
Mah, sai che io non sono un credente (della setta degli psicanalizzati, intendo), però con questo non denigro l’impegno di questa povera donna ;-P
Certo, mi sembra così strano che non riesca a stimolare le tue descrizioni e/o le tue sensazioni….e sì che ne hai di cose da dire ;-). Beso.
autostimazero. ciao
ciao cris…alla fine credo che la tua frase sul mio post sia assolutamente centrata!!!
…cmnque t capisco…:-)
A differenza tua, Preci, io non sono anche autolesionista 😉
Cris, il mio analista invece non fa che ripetermi che lasciando andare la verità, lasciando andare le emozioni, lasciando andare la vita lascerò andare anche il mio “peso” di vivere. Forse ha ragione…
Un abbraccio che non finisce…
Cat
Ennesima dimostrazione che questo tipo di ‘analisi’ non conduce da nessuna parte.
Io no. Mera constatazione di fatti. Credo nella psicologia, ma non in ‘questa’ psicologia. Ma non mi sembra il caso di discuterne, sono scelte ed esperienze. Probabilmente tu preferisci così, e tanto basta 🙂