(questo post non ha titolo)
Ultima seduta dalla dottoressa.
Ho ammesso con me stessa che è inutile continuare.
Sto mulinando a vuoto contro -verso- tutto.
Non sono mai stata recalcitrante a riconoscere di aver fallito in qualcosa.
Di aver intrapreso un percorso inopportuno o semplicemente sbagliato.
Davanti a me l’ennesima strada sbarrata.
Dietro front. Avanti marsh!
Non è la prima volta che passo di qua..e non è la prima volta che penso di scriverti qualcosa poi la finestra dei commenti si apre ed io inciampo nei miei pensieri,
risvegli molte delle mie inquietudini
Brucia ancora che prima o poi ritornerò
Conservo di nascosto sempre lo stesso smalto
Non temere zeta reticoli on my mind
Aspetterò il momento per un migliore slancio
Io sono e resto dell’idea che fosse lei quella non adatta ad aiutarti. Come per ogni cosa, si imbocca una via. Se si vede che è un vicolo cieco, si torna indietro e se ne prende un’altra.
ciao cris…io sono astemio e la foto risale ad 1 festa in piazza a fine agosto,dove mettevo i dischi con un amico….esattamente il giorno prima d partire x stromboli!!!!
devo dirti che il post precedente mi e’piaciuto un sacco,foto compresa,ed anche qsto mi sta facendo riflettere…x motivi che nn posso espllicitare facilmente!spero che la tua scelta sia giusta,ma almeno hai scelto d nn restare nell’oblio caldo e sicuro d un terapeuta ad oltranza : da oggi sara’ diverso e sarai tu davvero…..responsabile d te in tutto!!!bella e nuova dimensione d leggerezza.bacione 🙂
ciao, Cris soldatina! appena tornato, ho letto gli ultimi giorni tuoi, quiete prima della tempesta, di sms cancellati ma non davvero, di emozioni a pungerti dentro…una carezza tutta per te, allora!
risvegli le mie inquietudini, ma è un effetto positivo..in parte e il segno che ancora vivo e poi è uno stimolo per affrontarle..
Tu lo sai che le strade sono infinite.
Io lo so.
Che molte sono sbarrate.
Tu sai che non si torna mai indietro. Io lo so.
Che si cambia solo strada.
Quando commento con queste pillole di saggezza stile Roipnol, mi prenderei a calci in faccia. Ma non ci arrivo. Puoi sempre farlo tu, allora, che è meglio :-*)
Beh però mi piace la conclusione ottimistica. Sai quasi quasi ci vado anche io in analisi, così per vedere com’è :p
Avere il coraggio di guardare la verità in faccia… Non sempre è facile… Tu lo stai facendo, forse facendoti del male, ma lo stai facendo…
E allora, avanti marsh! 🙂
Cat
L’unica ad aver fallito, e nel frattempo è stata pure pagata, è lei…povera donna però…chissa’ che ansia prima dei tuoi appuntamenti 🙂
Ti abbraccio :*
basta riconoscere come
o basta riconoscere quando?
In effetti forse non è la strada, ma solo un passante….bacio.
P.S.
Crazyduck, i Subsonica ancora ancora, ma citare i Meganoidi…..no comment 😉 !
Solo una tappa… Evabè.
:-*
Sono un pò in ritardo, a volte mi piace dimenticare il tempo in qualche spazio….volevo solo dirti….grazie per l’esordio.
Hai visto come ti ho ucciso? eh, eh, eh ciao Cris.
hai comunque scelto
TAFKA: sarà che sono ancora intontita vista l’ora ma non ho capito “Hai visto come ti ho ucciso?”
Help…
E non riesco a trattenre un sorriso spezzato, ripassando di qui stamane.
E’ successo anche a me.
Solo che a me era un uomo, che io avevo battezzato come *signor G.*, come omaggio postumo a Gaber.
Già al secondo appuntamento si litigava: pretendeva che parlassi di *me*, invece che di politica, libri, musica, film.. – chè *quello* avrei potuto farlo *fuori*, con gli amici.. –
Come se fosse diverso.
Come se fossero prescindibili l’una cosa dall’altra.
Al terzo appuntamento, dopo aver giocato con i famosi disegni che sai – *checosavedi?*- e di *transfert* e *controtrasfert* – causa Faenza e la Spielrein – nel bel mezzo di un confronto, alzai i tacchi e gli feci:
*Mi perdoni, ma non riesco a riconoscerla come figura professionale. Detesto questa poltrona, detesto che lei guarda continuamente il suo cazzo di orologio – chè puntualmente io inizio a *sciogliermi* due secondi prima di – e preferisco dare ogni settimana questi soldi a quel pazzo di Gino Strada piuttosto che buttarli con lei per il mio egocentrismo..*
Sai cosa?
Mi sono sentita molto meglio, *dopo*.
Non immediatamente dopo, chè sentivo addosso – come te – tutto il peso di quello che consideravo l’ennesimo fallimento – della serie: *Cazzo, se non riesco nemmeno a portare a termine una terapia..* – ma dopo un po’, quando ho preso coscienza.
Di me e di quello che realmente ero e desideravo. Senza sovrastutture di qualsivoglia sorta.
Senza che qualcun altro mi imboccasse.
Ah.. Oggi, col signor G., ogni tanto vado anche a prendere un caffè. E parliamo di politica, e libri, e spettacoli.
Di *me*, insomma.
Non aver paura,*nervi d’arpa*.
Poi passa.
Un abbraccio trasparente.
ok accetto l’osservazione estetica sui piedini da me postati sul mio blog…tuttavia rilancio e provoco…mandami ti una qualsiasi forma di piedini evocativi di fantasie…