(questo post non ha titolo)
In ascolto.
Gocciola dentro.
Precipita languido nel baratro che sono.
Non trova fondo né sosta.
Segue vortici ideali e scende.
Lungo le pareti cremisi serpeggia.
La sua parola misura con precisione la mia precarietà.
E sussurra con la mia voce.
Questa è l’anima di un cero nero pece che brucia senza luce gridando senza voce cercando la sua pace.
che dire?….cazzo.
esaltativo 🙂
Ah ecco.
Ora mi è più chiaro Mestesso 😉
scusa Cris, a volte mi capisco da me…;-))*
…è mai possibile che un raggio di sole non arrivi mai ad inondare le tue pareti cremisi? Apri le tende, Cris… e spegni i ceri neri….
Ma ho parlato di ceri neri e brutte sensazioni??
Non mi pare 🙂
Cris, non farci l’abitudine… Sai bene che appena arriverò nuovamene in vetta, crollerò di nuovo per terra… Ma almeno ho i miei materassi personali a parare le mie cadute… 🙂
Un abbraccio piccolè, cerca di non farti sopraffare dallo stress. :*
vado subito a comprarla. :))
daiii,che bello.