(questo post non ha titolo)
E poi?
Poi chiudere gli occhi e udire la mia stessa voce che filtra lenta e torva come un fiume fangoso.
La viltà è tiepida e vorrei rimettermi a lei, deponendo tutte le armi da eroina che trentanni di pensiero mi hanno concesso.
Che cosa sono oggi, in questo momento? Una foglia levigata, muta, caduta al suolo. Senza un movimento dell’aria che la faccia ondeggiare, che la trasporti altrove. Respira appena per non svegliarsi.
Ma perchè? Perchè definirmi foglia morta quando sono solo una donna con le braccia incrociate?
Un sentimento in caduta libera. Col pericolo, dietro l’angolo, di fissarsi nella sofferenza ed organizzarvisi dentro. Limitare il proprio campo d’azione temendo la tirannia che in prima persona esercito su me stessa.
Che fare? Cosa per concedere un po’ di respiro alla parte di me che chiede una tregua?
Non fissarsi. Ecco cosa bisogna fare… Continuare a provare a piccoli passi… Cercare sempre, ostinatamente, un motivo per sorridere…
Dolce, credimi: tutto torna. Magari bisogna solo aspettare un pò. Ma tutto torna, ne sono sempre più convinta.
bacioni
visto che hai lasciato tutto in ordine, puoi decidere di ripassare a tuo comodo, non solleverò obiezioni
salut
Grazie…sollevi un’ottima riflessione: si puo’ immaginare persino un “gruppo” di coloro i quali sono stati esclusi senza averne colpa…A questo punto se fai parte del gruppo ne sei escluso e se ne sei escluso ne fai parte…o sbaglio? Interessantissimo…merita approfondimenti. DLynch
Il pericolo c’è…sai come la penso :-). Beso…
pensa che oggi è l’ultimo giorno che hai per star bene…che il domani potrebbe anche non esserci.
Maalox800… Si vede proprio che mi leggi da due giorni… 🙂
ma..non so. Io per “darsi una tregua” intendo fare quello che voglio, quando e con chi voglio.
E’ per questo che io la tregua non la vedo neppure con le lenti a contatto. Cris che mi compri per natale? Ssarà mica una tregua?? 😉
Azz una frase come quella dell’utente anonimo, alle 17,27, di venerdì 17, desta sospetti. Non sono per nulla superstizioso. Ma che ci posso fare se ho un pruritino proprio LI’? O____o
Diamo un nome alle cose se vogliamo conoscere il nostro nemico: è la vita Cris, la vita! Se può essere nemica… Ma più subdola, ogni tanto ci dona un attimo d’incanto e la capacità in quello spazio di respiro di tregua di essere così attenti e vivi da prenderci-riprenderci la vita…
Ce la farai Cris, vedrai…
Un abbraccio
Cat
Non stare con le braccia conserte…apri le ali.
e poi?
poi vorrei stare nella stessa stanza
guardare questa foglia
di trentanni..
che se è morta lei
il mondo è fatto di zombi!!
e poi
mi piacerebbe che quella foglia
la tregua dall’armatura la prendesse
che poi non è una tregua
è il ciclo
di ciò che di più straordinario
ha appreso
e che la porta
ad essere una crisalide inversa.
un abbraccio Cris
oggi se è possibile
mi piace ancora di più leggerti.
..puoi cedere la tua tirannia a qualcun’altro..
penso che dovresti proprio lasciarti esplodere,per una volta definitivamente lasciarti andare e affrontare le cose impattando sul serio!!!io ho fatto cosi’ ed il giorno seguente ho gustato il mio primo vero caffe’ in 27 anni d vita.
notte
ogni volta che apro il tuo blog devo stare attento a non ritrovarmi con i denti sullo schermo. per cercar di morsicare…
Maalox… Che dire. Di me ti arriva decisamente il trascurabile.
piccoli nuovi ritocchi…
un saluto.
bene, cosidetta crisalide inversa. non trattasi di torre, bensì di faro. faro di santa maria di leuca (LE) estremo sud italiano incontro-scontro tra mare adriatico e jonio. E’ possibile vedere le creste d’onda generatesi dalla fusione delle opposte correnti.
Dopo ste nozioni giografiche vieni a scegliere il modello di ciabatta che più ti si addice…
u_
ti osservi ti ascolti….sai giudicarti…
sei reale…sei sincera …sei onesta…sei vera…
ecco…che devi fare …devi viverti così come sai meravigliosamente essere….
capita a volte di trovarsi nudi in mezzo a folle smanianti ,
di trovarsi muti tra moltitudini vocianti…..
capita a volte di incrociare le braccia e rinchiudersi in un guscio, per non sentire per non vedere.
capita anche che – perse le speranze – un raggio di sole schiudi il nostro isolamento riportandoci alla vita.
oggi in sicilia c’è il sole, spero che visiti anche l’antro in cui sei rintanata
sarà un pregiudizio di quelli banali ma non mi sono simpatici gli analisti e spero di non averne mai uno.
a meno che non sia quella in foto sopra (e sotto)