(questo post non ha titolo)
Spogliata del mio realismo, del mio pragmatismo, del mio cinismo.
Non penso ad altro che al pericolo –salvifico– di abbandonarmi.
Lo bramo e lo temo.
Mollemente sospesa sopra un vellutato abisso sensoriale.
Pronto a deflagrare.
[ maledetta primavera! ]
Era quasi l’ora!;-*
Mah.
questa primavera sta facendo disastri inenarrabili… cerchiamo di vedere oltre (speranza)
Si si, ribadisco.
io temo l’abbandono altrui… il mio ormai è inarrestabile…
Io li temo entrambi. La mia è una paura in stereo, Novocaine 😉
come una nave che abbandona il porto, prima o poi, se la navigazione ti sarà venuta a noi, ne troverai un’altro…
OFF TOPIC:
Adoro la McKennit… dopo aver letto il tuo post di oggi, riduco a icona il tuo blog, così continua a suonare…
mi ritrovo nelle tue parole. il naufragar ci accomuna in questo mare. Juliette
sarebbe sarebbe sarebbe – salvifico – non si può mica contrastare la primavera ? 😉
Semplicemente affascinata….
il tuo nik mi ha portato qui da un blgo aperto a caso … un nik magnetico davvero tra l’entomologia e la musica …
… abbandonarsi … per me che il mio pragmatismo drattamicamente (è un dramma anche una pulsione inconscia agli anagrammi) non esiste, sono sempre sospeso e lo sono rimasto troppo tanto che oggi lo so lo sento avverto un vuoto d’abisso sotto di me e una gravità incerta che non ha ancora deciso se farmi precipitare del tutto…
nervi d’arpa …
vieni se vuoi ad ascoltare lully da me visto che il mio blog è fermo come non è mai stato ….
a presto
beh ma è il bello della primavera
finalmente nudi
l’abisso per l’appunto è sensoriale, non astratto…
Gia’…maledetta primavera. Ma anche l’autunno. E l’inverno. E l’estate. Maledetti i miei sensi. Non si appannano mai. Si esasperano.