(questo post non ha titolo)
Il Mistral frusta la pelle ma rende il sole sopportabile. Sabbia fine e acqua limpida, fredda. Protezione quaranta sulla pelle. L’Evian nebulizzata sul viso. Non prendetemi in giro. Occhiali da sole e cappello di paglia calato sulla fronte.
La dépendance è un bijoux. Potrei quasi viverci. Quasi.
Sì, ti ho pensato. Ma ho tenuto il cellulare spento nella borsa.
Ho voglia di mules. Capatina da Brun, dai. Ci presentiamo vestiti da spiaggia, chissenefrega. E beviamo tanto vino bianco, ghiacciato. Ché ho voglia di diluire i pensieri. E gli umori. E questa malinconia.
E le cicale, diomio le cicale. Quanto frinire, quanta frenesìa. Che voglia di bermi l’estate. Compro anche le saponette profumate alla violetta e al caprifoglio. Voglio portarmi questo profumo nei cassetti di casa. E intanto ti penso.
La Voile rouge è sempre uno spettacolo per gli occhi. Con tutte quelle rose rosse sui tavoli immacolati e i lettini da una piazza e mezza a pelo d’acqua. Barocca, sì, sfacciatamente lussuosa, sì, ma bella.
Questa sera andiamo da Nanòn a Saint Tropez. Ho bisogno di perdermi in mezzo a centinaia di uomini che cercano con lo sguardo altri uomini. Voglio diventare invisibile. E ridere. E bere un kyr royal fatto come si deve.
Perchè non ceniamo in terrazza, prima? Tra il limone e la pianta di alloro, accendiamo gli incensi e le candele. Cucino io, dai. Spaghetti alle vongole, bianchi. Chè non riesco nemmeno a immaginarli col pomodoro.
Sì, la tarte tropezienne è buona ma io resto per la sacher. Non mi travierete mai.
Il libro resta nel trolley. Le lacrime in tasca. I pensieri si stemperano ma non si dissolvono.
Ed oggi sono qui. Tornata coi piedi per terra.
Buongiorno.
bentornata nel regno
rileggo ancora. e mi disseto, tra una finestra azzurro-tiepido aperta a pochi passi di distanza e la porta nera di questa casa. Che oggi è bianca, come quegli spaghetti, come l’estate che vorresti bere, vestita da spiaggia. Come il vino.
bentornata, cris
Quel che serviva. Ben tornata cara :*
bello!!!!!!
dovevi essere piu’ proustiana nelle descrizioni,ma hai fatto centro cmnque….^^
un abbraccio cri
:-*
Dovevo??
Non credo proprio.
🙂
beati quei pensieri, che a stare nella tua testa, tornano fuori come lucciole luminose…. fredda luce di eterea consistenza….
(e leccarsi le dita…l’un…l’altro….dopo aver sgusciato vongole? che ti vengono in mente altri vassoi per la sacher…)
si’ davvero..
un saluto e sempre grazie dal
cuore
Marco
ne ero certo….sono contento.
🙂
tesi
…tra l’altro, ci unisce il predominio della sacher anche se, d’estate, si potrebbe, per esempio, tradirla con diplomatico di crema pasticciera e mousse di cioccolato in caramello salato…così, per cambiare.
Bentornata!
JesusK____ :-*
Tesi____ 😉
Bustro____ la sacher è sempre la sacher. Tuttavia anche una meringata fatta come si deve ha il suo perchè, in estate.
Bentrovato.
Mah!? Sei sul tirreno e non vuoi usare il pomodoro ( e forse l’aglio, e il peperoncino).
Capisco le origini teutoniche, capisco anche che la costa azzurra è mooolto più nobile di Livorno e dintorni, ma io, se fossi stato nelle cicale, avrei smesso di frinire inorridito.
bentornata…
b.d.e.
B.d.E my dear… Gli spaghetti con le vongole sono rigorosamente bianchi!
Aglio, olio, prezzemolo, vongole, un pizzico di pepe ed una sfumata di bianco secco.
La pummarola la lascio alle linguine allo scoglio 😉
Bacio.
Ok!Ok!
Ma il pomodoro (pummarola? Argh! Infedele!) è uno stile di vita in quelle zone ruspanti (ci fanno dal cinghiale, al cacciucco. Non ho idea di cosa mangiassero prima della scoperta dell’america…) che si accompagna (quasi) splendidamente al bagno con i cavalloni o al tuffo dallo scoglio…( e magari allo zoccolo bitonale)
Tutto questo sa di tarocco? Si. E’ vero… right or wrong it’s my country.
b.d.e.
Sushi e non se ne parli più 😉
Ché qui ci si scorna, poi.