(questo post non ha titolo)
Questo indugio, capisci?
Rappresenta un mondo intero. Rotondo.
In limine, vacillo.
Restare nel punto della possibilità.
Limbo tiepido, indefinito. Esiziale.
E tutti questi tribunali interiori.
Una corda che mi sega la pelle.
Coagulo attese.
Coscienza e privilegio del dubbio, come sempre.
Nell’attesa c’e’ effettivamente una serie di mondi possibili.
In cui tutto puo’ essere esattamente come vogliamo.
La realta’ non e’ perfetta. Ma e’ decisamente meglio.
Lascia che sia quella a lasciarti i segni sulla pelle.
Tra parentesi non ti ho mai detto una cosa: la colonna sonora che hai da un po’ di tmepo a questa parte mi piace a tal punto che a volte lascio il tuo blog di sottofondo.
E ho cercato il testo e la traduzione in italiano perche’ a pelle mi era sembrata una canzone stupenda. E infatti.
ma le corde si possono tagliare… un bacio (ti ricordi di me? Ho solo cambiato blog)
un anti_coagulante anti_tempo.
contro i sillogismi interni.
ricercherò
la cura.
tu trova un buon avvocato nel mentre… 😉
tutto ciò è molto femminile
(almeno per come lo leggo io)
vacillo anch’io spesso…ma come si fa ad avere le idee chiare? Con questo caldo si sciolgono…
talvolta è in quel vacillare che si torna ad essere uomini, che si torna a sentire la vita e la sua fragilità precaria…
è in questo stato che forse potranno emergere le verità nascoste…
un bacione Cris…
l’indugio
talvolta è così pieno da renderci vivi
Un impietoso tribunale interiore..
Non faccio e non dico niente che no abbia un peso specifico insopportabile dentro me stessa.
Occorre cambiare qualcosa, spostare tasselli di questo domino di carta velina.
Bello tutto qui dentro ma non ti voglio invadere di commenti.
Esiziale… uao!
il titolo del tuo blog mente,
una certezza c’è:
la tua è un’anima annodata
che si compiace di esserlo.
Quand’era giovane era così anche la mia 😉
Non è una certezza, questa.
E’ pura consapevolezza.
C’è differenza.