(questo post non ha titolo)
Mi si legge in volto, forse, quell’abbandono della vita che mi distacca dalle situazioni contingenti.
Rispondo ad imbeccate esplicite, appena.
Le ore insonni pesano su di me, prepotentemente.
Mi guardo allo specchio. Faccio la giravolta.
Con la gonna in taffetà sono buffa: sì, la compro.
Uno stridente passatempo, l’elusione.
Appiccherei il fuoco al cielo, se potessi.
Nella paura che si ripeta il flusso del reversibile passato.
Il giornale ha sottolineato che da trent’anni non si registrava un tale freddo.
Mica vero.
:
Devi essere bellissima con quella gonna.
:*
non fosse per la gonna, lo sentirei completamente mio questo scritto….
Un abbraccio
devo dire che i tuoi scritti non mi rimangono propriamente impressi,
eppure mi piace come scrivi… modestamente complessa, quotidianamente in cerca di registrare le impressioni.
o è solo un attimo e tutto viene come viene.
non lo so. non m’interessa.
sembra tutto un rigiro di parole quello che sta scrivendo adesso questo qua.
ma tanto per ritornare ai tuoi scritti, ecco, è questo, ritornare,
è come se chiedessero nuovamente d’essere riletti.
non so, può darsi pure io mi stia rimbambendo ultimamente e non capisco più le cose, e per questo ci ritorno, o quantomeno a me danno questa sensazione.
parto. e già mi sento distante 5 giorni da qui. è normale?
io ti riscaldo
con un abbraccio.
Dici che il freddo portato dalle tue ore insonni è più forte di quello metereologico?
Solo un passaggio breve come uno svolazzo di gonna …
Un bacio
Flavio