(questo post non ha titolo)
Parole ringhianti l’una all’altra.
Sono le undici e venti, ora locale.
Fin dove estendo la vista, lì regna l’attimo.
Potevo essere qualcuno meno partecipe di questo attimo. Di ogni attimo.
Poteva essermi tolta l’inclinazione a confrontare.
A precludere. A declinare i gesti altrui secondo personalissimi paradigmi.
Persisto nella convinzione di non sapere qualcosa di importante.
…Anche il tempo del cuore è un’opinione,
la vita potrebbe coagularsi
e dire in un istante tutto quello
che meglio le occorreva per poi cedere
se stessa ad un suo vicario.
E’ ciò che avviene a ogni volgere
di lunario e nessuno se ne avvede.
Eugenio Montale
erano le undici e venti, fra cinque minuti le lancette si stireranno e vedremo che succede.
naturalmente il tempo esiste nella convinzine di chi sa(?) qualcosa d’importante(?)
Ipnotico girare fra i tuoi post con i portishead che avvolgono . .
ma, in fondo, cos’è importante?
Il valore attribuibile ad ogni cosa, sia che ci sfiori dolcemente, sia che ci penetri in modo bruscamente irrompente è una combinazione di mille fattori e variabili che mutano secondo logiche a volte troppo incasinate… in realtà al momento l’unica certezze che ho è quella di esistere e mi è data dal vagare della mia mente che, chissà per quale strana relazione, sembra che concentri il loop in cui sono entrati i miei pensieri sullo sterno, appesantendolo.
passo il tempo a ragionare sul tempo e a concludere, ogni volta, che il tempo non esiste, può essere una coordinata storica, che si stabilisce convenzionalmente per eventuali …riferimenti…
Oggi non ci voglio ragionare.
persisto nella convinzione di non sapere qualcosa di importante.
è molto bella, molto in linea con la poetica di montale.
“il fuoco che non si smorza per me
si chiamò: l’ignoranza”
eugenio montale
ciao, marco.
meglio l’attimo che l’odiato “attimino”…
meglio sapere di non sapere che essere convinti di sapere
Per quando non ti rimarranno più parole,
una manciata di minuti e mezzi sorrisi,
per quando non ti sentirai più in dovere,
dispersa o preclusa,
per quando e per dove,
per chi e per che cosa, poi?
Per quando apparirà l’essenza diversa, reale. Quella che conta.
Non è in fondo solo una questione
di come o perchè..
di dentro o fuori,
liberi o disillusi,
purchè ciascuno se ne accorga
o faccia almeno finta di.
Fuori spiove, e questo è un fatto.
Un saluto
Pablo
ciclicamente torno qui,e sempre ti trovo enigmatica,e spaventosamente intensa.
Quanta grazia…
Non ho potuto non recensire il tuo blog…
http://www.centodiquestiblog.splinder.com
Ellapeppa! Grazie 🙂
dovere…:-D
Mi associo al blog di cui sopra, che non riesco a commentare.
Ti abbraccio
Ovattato vapor d’acqua
oscura i punti cardinali
Rinsecchita foglia di quercia
sospesa tra radice ed aere inumidito
Sottile gocciolar d’acque reflue
in paludoso stagno raffermo
E’ autunno di vita,
i cui colori rossastri e dorati
accompagnano il tramontar del sole….