(questo post non ha titolo)
Non riesco ad ancorare il pensiero.
Ciò che si ripercuote dentro me è quello che apprendo attraverso il corpo.
Qualcosa di sottile ed aguzzo pungola quella parte che s’era assopita nella coalescenza dell’intelletto.
Sono una immensa cassa di risonanza senza encefalo. Rido.
I parametri, stravolti. Mi riscopro ad accantonare il binomio capire/accettare a favore di quello sentire/reagire.
Mi risveglio innocente, per non aver pensato, dubitato, imputato.
La purezza di questo ascolto imprevisto spazza via la trappola del Se del Ma e del Forse.
Incantata dalla mia bocca vuota.
Non ho veramente nulla da aggiungere, va bene così.
Mi piace.
R E S E T
l’importante è poi solo questo.
I sensi sono l’unica certezza che abbiamo… e quelli che tradiamo più spesso, tradendo noi stessi… :)) Ma ammetto anche che è difficile, in un mondo governato dalla logica più folle, stare al passo coi propri sensi… :)) alla fine, rischia di gridare la solitudine del non poter spiegare il “perchè”… :)) lieta di questa lettura :)) Luna
Il corpo conosce delle verità che l’intelletto non sospetta neppure…
Voglio purezza.
Non la trovo.
Non esiste?
Voglio ancora tulipani sul mio cuore.
Sono Arida.
Bol ____ Essenziale, direi.
Luna ____ Lieta di averti potuto leggere a mia volta.
Tristano ____ mica facile prenderne coscienza 😉
Lilla ____ Annàffiati.
“Sono una immensa cassa di risonanza senza encefalo.”
bellissima.
Essere pungolati.
A volte è essenziale.
A volte una gran scocciatura.
Dipende da cosa viene pungolato.
E da cosa pungola.
coalescenza
yum..