(questo post non ha titolo)
Dissemino dissensi. Fioriscono, stelo dopo stelo.
Questo stridulo patire, appartata.
Questa geometria di cerchi intersecanti cerchi -a confondere-
Lontana da una soluzione che è troppo profonda per la mente.
Mi riconosco impermeabile alla carne.
Incapace di scardinanti spasimi.
Non più.
All’ombra di una necessità che si discioglie in gola.
E sale agli occhi, di tanto in tanto.
Non vista.
…c’è sempre qualcosa, nelle tue parole, che non riesco ad afferrare; qualcosa che rimane celato, che va oltre, dove non riesco a vedere.
Un mio limite, senza dubbio.
E’ più un limite mio, rifiutarmi di essere esplicita e più prosaica.
È davvero un blog particolare.. verrò a trovarti spesso
Nel tuo ermetismo sai essere trasparente. Comprende chi avverte in maniera pressoché similare.
Le lacrime arrestate in gola amareggiano tutto intorno…e dentro.
E gli occhi appena umidi sfuggono, con dispiacere a volte, a occhi distratti.
molto convincente.