(questo post non ha titolo)
Boccheggio.
Sovrastata da una cappa d’afa che allaga i polmoni e mi smorza il fiato.
L’estate ha bruciato steccati, e arrochito la voce.
Questo massiccio fastello di ragioni, stese a sventolare.
E ragnate dai fili del dubbio -come quarzi rutilati-
sta disfacendosi.
Come quando una crepa attraversa una tazza.*
E questa urgenza incapace d’abbandono.
Che raggia tenerezza ed esula la rabbia.
Mi china il capo.
* R. M. Rilke
…è bellissimo quello che scrivi, lo leggo e mi prende, ma non è un ulteriore piccolo passo indietro? Dopo un post nel quale dispiegavi le tue mani, adesso torni ermetica quanto e più di prima. Ti riesce bene, e sei fortemente poetica. La mia non vuol essere una critica, te l’ho detto: mi piace quello che scrivi. Ma hai mosrtato le tue mani, perché non provi adesso a mostrare i tuoi occhi?
Perchè oscillo tra apertura e chiusura, Max.
In costante contrapposizione impulso/rigore.
Non ci sono passi indietro, qui. Stasi, forse, non involuzioni. Quantomeno, io lotto perchè così sia.
o quel vagolante armeggiare che riempe di cicli la vita, non trovi?
Aprirne e chiuderne, Bol. Che daffàre!
*ha la bocca ricolma di risposte salàci*