(questo post non ha titolo)
Questo indugiare alla vita. L’unico vero atto di sperpero.
Il senso di me è una vulnerabilità rossa contro il grigio di persiane chiuse.
Quando una crepa si spalanca nel sé, ne rampicano fuori figure semisconosciute.
E le protezioni che hai accumulato negli anni si dimostrano inutili.
La vita dovrò tirarla fuori da polmoni poco avvezzi al respiro profondo.
Una gargouille di pietra gentile, ma pietra, ha stuccato.
Ridicolo, pensare di non avere più labbra.
Voglio emulsionarmi d’imprudenza.
E’ una meta lontana. Ma provarci, un debito.
sono sempre bellissimi i tuoi post, mi piace molto come scrivi,…
Concordo, approvo, sottoscrivo…
Baci.
K.
Vabé, ma allora diccelo prima che ci devi SPACCARE CON LA CAPPA i cuori! Non sono fan di nessuno ma di te lo sono. È forte sta cosa, è forte “e ganza” perché sembra quasi che leggi nel pensiero, o viceversa, che ascolti e poi la butti lì. Pare che anticipi e vivi all’unisono questo mio diabolico tempo.
@ Nutella: grazie, d’ufficio 🙂
@ Kloro: tra il dire ed il fare… Sai che per me è un’impresa titanica bypassare la cautela. Bacio.
@ Marianna: …nientepopodimenoche, Fan?? Hehe. Mi pare eccessivo ma grazie, davvero.
un po di poesia vera in un mare di idee ritrite
uno che di complimenti ne fa pochi
… tra il dire e il fare c’è di mezzo un bacio, quello di cui le tue labbra hanno più bisogno…
muri alti di cambiali
per l’anima
sei il primo blog che ho letto nella mia vita
il primo davvero.
@ Corvo: doppiamente grazie, allora.
@ Amelie: lusinghiero o puramente fortuito, vai a sapere. In ogni caso, grazie.
@ Gobbo: a te un saluto, leprotto 😉
belle foto complimenti
Grazie. Non sono scattate da me.
molto belli i versi. brava
quasi proterva .. ti trovo: mi piace!!
“quando una crepa si spalanca nel sé…” bellissimo e vero, quelle figure semisconosciute che ne rampicano fuori provenendo, alla Eschilo, dai “cavi abissi ove s’affollano zanne”….
comunque le protezini sono inutili per definizione. e provarci è imprudenza per definizione: solo chi prova può sbagliare…
Se posso abbandonarmi alla perniciosa abitudine di comparare i sentimenti altrui con i miei, mi vien da dire che quelle barriere, quelle protezioni anche inconscie costruite nel tempo erano comunque parte integrante della persona che sei diventata. Probabilmente alcuni atteggiamenti che a distanza di anni sembrano “ossidazioni” della personalità quando presero forma erano necessari.
Forse, nella sfida imbastita da te stessa contro le tue protezioni fittizie ti scoprirai già pronta da tempo ad abbattere le tue stesse barriere. Ciao.
errata corrige: oddìo, ho scritto “inconscIe” invece di inconsce!
Cancella il mio commento, altrimenti dovrò rinunciare alla possibilità di prendere in futuro il nobel per la letteratura :)))
passo, come sempre e lascio un saluto…
:*
quello che si arrampica quando ti affacci non è ciò che non conosci, ma quello che non hai mai voluto vedere..
Mi emoziona leggerti …..
amalgamarsi e poi tornare a scindersi.
forse è questa la magia di certe imprudenze