(questo post non ha titolo)
Questa attenzione vigile, sfrontata e gonfia d’orgoglio. Che finge di non tralasciare nulla, di includere, contenere, qualificare.
E invece non è che un brandello di bufera che s’accascia su una panchina davanti al mare.
Distinguere il dolore da tutto ciò che dolore non è*. E’ sempre più difficile.
Ma il bagaglio del ritorno è impresso negli occhi, magnifico. E’ luce e sabbia e cani che corrono sulla battigia e salsedine sulla sciarpa. Il rosa e l’arancione sottratti al sole e assorbiti dai cumulonembi. Una sorta di cloudspotting a scompaginare i pensieri, a svuotarmi le ossa.
Al rientro albeggia la notte. Senza soluzione di continuità, scorre veloce accanto all’asfalto verso il buio dell’ovest. Mentre guido sorrido della mia saggezza claudicante e della mia resistenza scriteriata.
In breve tempo, dallo spazio indistinto della strada emerge la scenografia urbana che chiamo casa.
Spuntano superfici e luci e concretezza, in successione. L’umore vacilla, ma solo un momento.
Ho il mio bagaglio, impresso negli occhi.
* Wislawa Szymborska
dorotea diceva “non c’è posto come casa”. verissimo. ma oz di tanto in tanto serve, se non si vuole impazzire. ad ogni modo. casa è passato, è ricordo, è dolcezza frammista a dolore, di tanto in tanto. io oggi non voglio separarmi da questa parola, “cumulonembi”. la trattengo, la accarezzo, mi avvolge. cumulonembi.
[Non è facile distinguere il dolore. Certe volte, siamo noi il dolore. Stavo appunto pensando di quanto il mio Male sia intrecciato dentro ogni lato di me. Nella tristezza, nella malinconia, nella rabbia..ma anche nella gioia, nell’esaltazione. Negli spiragli di sole.
Senza Dolore, mi sembra quasi di non essere.]
[cumulonembi…aspè, vado a cercare il dizionario..che fatica..uff, pant…sob, sigh..]
…senza Dolore, mi sembra quasi di non essere… La pensi quasi come me, che vo’ ramingo cantando in giro che il dolore da’ solidità alla gioia… Ma qui Esso viene elargito a piene mani… vediamo di non esagerare, eh? 😉
Se il tuo cognome tradisce le tue origini, siamo mezzi compaesani 😉
Ah, Cris, sei al centro del semicerchio perfetto, mare-colline-Alpi… che invidia, sgrunt, io solo mare e mare… 🙂
@ Pi3: ti metti a fare salotto da me?? Ok, allora faccio la perfetta padrona di casa. Rita ha tutto tranne origini sarde. E’ un nick che deriva da Marita Covarrubias. E chi è costei?? ti chiederai. Chiedi a Google come ho fatto io 😉
@ Rita: senza dolore io mi ricordo ancora come si sta. E si sta da dio, vivissimi.
pensa un po’… niente poteva andare tanto lontano dalle mie supposizioni… E poi salotto, non esageriamo… il fatto è che tu non ci sei mai, sei sempre in giro per fiere e panchine… 😉 E poi, è vero che si sta da dio, ma senza il dolore non avresti termini di paragone, o sbaglio?
pssss, pssss, lasciami bisbigliare ancora una cosa: si sta senz’altro meglio senza dolore… ciao…
@ Pi3: tra pensare che senza dolore quasi non ci si senta vivi e apprezzare maggiormente un momento bello in ricordo di un dolore passato [possibilmente non lungo lustri], ce ne passa. Io sono per la seconda, ecco 😉
E poi non è vero che non ci sono mai: ti rispondo sempre!
scherzi a parte, Cris, ho detto che il dolore dà solidità alla gioia perché ti dà un termine di paragone (il dolore per una perdita è la misura dell’importanza di ciò che hai perso)… se pensassi che senza dolore non si sia vivi, mi sarei tagliato le vene da un pezzo… 😉
E poi è vero, ci sei sempre, però ‘mmazza quanto sei permalosa! 🙂
Tutta ‘sta manfrina e poi la pensiamo allo stesso modo. Argh.
E poi io non sono permalosa!!!!
[rido]
sono felice per la tua bella domenica al mare… a volte basta non rimanere immobili perchè la vita ci lasci qualcosa da ricordare…
Viandante sono le tue impronte la via e nulla più;
Viandante non c’e un cammino,
si fa il cammino camminando.
Antonio Machado
– distinguere il dolore da tutto ciò che dolore NON E’ – scritta con maestria e suggestione lì , proprio lì dove deve COLPIRE. Non c’è bisogno d’aggiungere altre parole. Anche perché le PAROLE sono PIETRE, ecco cosa ho imparato ieri. Le immagini sotto……… nitroglicerina per me!
le ferite e i dolori sono una merce di scambio. gli indenni non hanno niente da raccontare.
Non pensavo di creare tutte queste polemiche..era solo un pensiero a mezza voce. Forse, nel posto sbagliato.
No, no..è che la mia riflessione c’entrava poco con la tua.
Tranquilla. E’ che oggi non sono lucida. 😉
[un bacio]
{La ricerca su google potevi evitartela..non vedevo l’ora di ammorbarti sulle motivazioni che mi hanno spinta a scegliere questo nick e i riflessi psicologici del mio personaggio e blabla bla…:P]
un brandello di bufera che s’accascia su una panchina davanti al mare
bello, molto…( non che sia così..certo )
Sai una cosa Cris…
è proprio vero che senza dolore si sta da Dio, mi ricordo benissimo come mi sentivo.
E devo anche ammettere che non me ne sarebbe proprio importato un fico secco di conoscerlo, perchè non è affatto vero che ci rende più forti, ci rende solo la vita una gran merda. Bacio
senza dolore si sta meglio: vero
i momenti brutti fanno aprezzare di più i bei momenti: vero
il dolore, anche il più grande, può essere superato: se si vuole continuare a vivere si
esiste un’esistenza senza dolore: falso
punto
la mia è capacità di sintesi, cinismo, superficialità o altro?
Wislawa…quante volte perso dietro le sue parole, quante volte perso nelle tue…
@ Quasi anonimo: attestare l’oggettività in sintesi non equivale a saperla poi gestire, quella realtà 🙂
Bacino.
…saggezza claudicante…resistenza scriteriata…, già…, come Io, ora.
noto con piacere la citazione di szymborska. che peccato non conoscere il polacco.