(questo post non ha titolo)
[tuttominuscolo]
secondo appuntamento al cinema in due giorni.
non c’ho voglia di stare a casa, accampata sul letto, i libri impilati in ordine di lettura, sul comodino, la televisione spenta -ché i palinsesti natalizi sono un attentato legalizzato al buongusto-
attraverso questi giorni con un’indolenza ed una selvaticità silenziose. il mio decalogo comportamentale è stranamente strutturato su scale di grigio.
di fatto sono sbiadita, ridotta, ottusa. votata ad una miopìa programmatica.
meglio il cinema. meglio il verosimile, l’artefatto che si lascia guardare con occhio incantato per la credibilità della verosimiglianza. e, così, distrarsi, estroflettendo l’attenzione dal sé. con un assunto ben chiaro tra le mani.
avere nulla da perdere è il presupposto ideale per immolarsi sull’altare delle cause improbabili. potrei quasi iniziare a gioirne.
un’ottima annata mi attende. al cinema.
meglio il finto che il falso, eh?
… un’ottima annata ti attende…
e con un pizzico di c*** il film più bello potrebbe essere il tuo…
alla faccia delle cause improbabili.
auguri. sempre in ritardo io.
bacio grande
Un’unica catasta di libri, programmi, e sorrisi adeguati.Una corsa nell’azzurro gelido fuori da pensieri improbabili.La consapevolezza che c’è sempre qualcosa da perdere.
K.
la cattiveria buona
in certi spiriti
quella sorta di rabbia che c’è
nel vedere la bellezza
una rabbia buona
come la cattiveria
che è buona
come ad avere voglia
di entrare in quella bellezza
ma solo come parte
senza volerlo realmente
buongiorno
dimenticavo: incuriosito anche io da quel film
si
@ Gobbo: tu non sai quanto vorrei che fossi ascoltato 🙂
@ Lèggimi: promette più di quanto poi offra, quel film. Si lascia a malapena vedere.
( poi la smetto di commentare )
è pur sempre un’opinione ( pur valide che sia, e magari anche corrispondente ed azzeccata )
( comunque non lo vedrò al cinema – non entro in una sala dal 2001 – poi diventa come un vizio )
( sorridendo, lentamente )
Solo?
@ Bol: assolutamente.
ciao. ma te la immagini una scena strabiliante del tipo:
un giorno tra le poltrone del cinema una ‘alter cris’ si alza, si piomba nello schermo e inizia a raffigurare la sua stessa storia nel grande schermo?
una cosa alla sei personaggi in cerca di poltrona, diciamo.
auguri post.
cordialità. marco.
@ Max: …come no? Tra la scelta di dire poco o nulla perchè la parola può ferire e l’allegoria della parola come parto, non trovi differenza??
Quell’uovo che esce dalla bocca è uno spettacolo!
[ovviamente questa è la risposta ad un commento che risulta successivo. Ahimè, splinder fa le bizze, oggi]
…hai cambiato avatar, ma non mi sembra di vederci un miglioramento… :0(
Complimenti per il profumo: l’istant di guerlain è il mio preferito. Sia da uomo che da donna.
Ciao.
Dav
IO consiglierei di distrarre l’attenzione dall’Io e portarla vicino al Sè: hai visto mai? :0) Opp
Che ne dici di un giro per ”i lungomai” di cui parla questa bellissima canzone ?Il tuo blog è molto bello…ti linko…
”Le cose che pensano”
In nessun luogo andai
per niente ti pensai
e nulla ti mandai
per mio ricordo
Sul bordo m’affacciai
d’abissi belli assai
Su un dolce tedio a sdraio
amore ti ignorai
invece costeggiai
i lungomai
M’estasiai, ti spensierai
m’estasiai, e si spostò
la tua testa estranea
che rotolò
Cadere la guardai
riflessa tra ghiacciai
sessanta volte che
cacciava fuori
la lingua e t’abbracciai
Di sangue m’inguaiai
Tu quindi come stai
Se è lecito che fai
in quell’attualità
che pare vera
Come stai,
ti smemorai
ti stemperai
e come sta
la straniera, lei come sta
Son le cose
che pensano ed hanno di te
sentimento.
esse t’amano e non io
come assente rimpiangono te
Son le cose prolungano te
La vista l’angolai
di modo che tu mai
entrassi col viavai
di quando sei
dolcezza e liturgia
orgetta e leccornia
La prima volta che
ti vidi non guardai
da allora non t’amai
tu come stai (ah come stai)
Rimpiangono te
son le cose, prolungano te
certe cose…
PASQUALE PANELLA-LUCIO BATTISTI
Grazie, Quellochemanca.
Un sorriso.
eccoti eccoti sei lì! basta aguzzare lo sguardo -se volessi- e potresti vederti anche nell’altrove.
Choise is your, don’t be late, cantava.
See ya.
Il cinema ci consente di “vivere brevemente un Io diverso…, di fare un giro a bordo di un altro Io, col biglietto di andata e ritorno… Fugace avventura dell’Io che provvisoriamente trasloca nei panni di un altro… La realtà immancabilmente ci costringerà a calare il sipario…, ma è comunque un’esperienza che arricchisce il nostro teatrino interiore – anche se a volte il risveglio può farci sentire un po’ diseredati”.
[A. Carotenuto – Lettera aperta a un apprendista stregone]
Anch’io adoro il cinema!