(questo post non ha titolo)
Insomma. C’è questo Capodanno che incombe ed io non sono pronta a ratificare un nuovo inizio.
Vorrei vomitare -sarebbe una buona occasione, questa. Complici gli antibiotici, gli sciroppi, le caramelle gusto miele/liquirizia di cui mi imbottisco da cinque giorni, cinque-
Una sorta di bulimìa di vita. Grandi boccate e copiosi fiotti di rigetto. L’anno che va concludendosi è stato così: qualche giorno di elettrizzante entusiasmo intervallato da intere settimane di deprimente càtabasi.
Mi secca e mi mortifica non essere mai stata premeditata da nessuno. Mi illanguidisce pensare alla tenerezza con cui ho voluto concedere fiducia. Stizzisco al ricordo di scomposti tentativi di assedio e rido del mio orgoglio sbeccato, oh sì, almeno un paio di volte.
Ripenso ai libri acquistati e letti, a quelli ancora da leggere, ai chilometri percorsi e alle fotografie scattate. Agli intenti sbagliati, alle tangenze fuggevoli e agli sguardi sorretti.
E poi, ai fiumi di parole riversate in questo luogo inutile ma essenziale. E mi viene da pensare che tutto quello che avevo da dire l’ho scritto, o quasi. Che potrei riformularlo e raccontarlo ancora e ancora con parole diverse; e probabilmente lo farò. So che se parli troppo a vanvera dei tuoi sentimenti più sinceri, finisci col non averne più, e il non sentire più ti porterà ad aumentare la dose del vuoto gridato dalle parole per mascherarlo.
Ma la tirannìa radicale e primitiva del silenzio mi spaventa ancor più dello straripamento verbale. Pertanto saranno ancora parole e parole e parole.
Perchè io sono così. La mia maratona emotiva si compie qui, con improbabili passaggi di fiaccola da un ventricolo cerebrale all’altro. Dunque, nessuna nuova partenza, solo un proseguimento di strada e, magari, un appetitoso incrocio davanti al quale interrogarmi sulla direzione da imboccare.
Per chi, invece, un nuovo inizio lo sta apparecchiando… Sereno 2007.
E speriamo bene.
sei un pò giù di tono..mi dispiace.
Giù di tono?
Tono fisico? morale? narrativo?
Forse, tutti e tre.
..dopo aver letto qualche tuo post, avrei giurato che tu non mi avresti nemmeno calcolata; così, scorrendo i tuoi link, ho solo confermato il mio pensiero, e cioè che sono incappata in un blog molto sentito, forbito, dove l’intelletto e le parole hanno un certo peso. Mi sbagliavo. Grazie Crisalide, ti auguro il meglio.
Le parole non sono mai fedeli ma servono a dare una forma al rumore assordante e asemantico del silenzio, alla palude densa delle passioni. Credo che le parole siano inutili soltanto quando aggirano il nocciolo delle definizioni; sono autentiche quando, pur senza raggiungerlo, lo cercano continuamente divenendo lunghe, a volte ridondanti ma mai inessenziali narrazioni. Raramente si parla a vanvera di sentimenti sinceri. Credo proprio che tu non lo faccia.
Buon anno…
@ Locus: grazie, davvero.
Per te, i migliori auspici. Che tu abbia ciò che desideri nell’anno a venire.
Un sorriso.
@ Vesta: a volte è bello ricredersi, no? Auguroni.
il tuo blog è bellissimo; un misto di malinconia e verità..io non saprei raccontarmi come fai tu; allora ho scelto l’altra strada, quella di scrivere qualche piccolo verso, e riprodurre tutto ciò che hanno scritto gli altri. E’ vero, è scontatissimo, ma aiuta..
l’amore non è un comandamento, bensì, come ogni mio sentimento, una mia proprietà. Acquistatevi, guadagnatevi la mia proprietà e io ve la darò. Se una chiesa, un popolo, una patria, una famiglia, ecc., non sanno guadagnarsi il mio amore, io non li amerò, e io stabilisco il prezzo del mio amore a mio piacimento
Questo luogo è stato, è essenziale non soltanto per te. E parole mai a vanvera, proprio perchè sgorgate da sentimenti sinceri. Nessuna certezza, nemmeno quella di essere “mai stata premeditata da nessuno”. Nessuna cesura, in effetti. Continuità e non uno, ma continui incroci e biforcazioni innanzi ai quali sostare appena il tempo necessario per formulare una risposta. Senza necessità che venga posta alcuna domanda. E speriamo bene, certo…Una carezza.
K.
Un nuovo anno.Forse migliore,forse peggiore,forse, in qualche modo, decisivo…ogni previsione è inutile.L’unico modo per scoprirlo è viverlo!La cosa peggiore è che, probabilmente, sarà desolatamente uguale.Ti auguro un anno meno cerebrale e più volgarmente fisico.Mi piaci.Catetom
…ultimo passaggio, per questo anno, dal tuo blog. Provo una strana sensazione, un senso di lontananza che non avevo mai sentito, qui. Mi sembra di non aver parole che possano aggiungere, o togliere.
Ti dedicherò l’ultima corsa sul lungomare di questo 2006.
Ti lascerò i miei auguri più sinceri, e quel sorriso, per te, che non so se riuscirai a vedere.
Ed esco in punta di piedi.
…bellissima foto…bellissimo post..questa è per te…
”Cambiare il corso delle cose
é una regola che bisognerebbe darsi
Non importa trovare qualcosa di meglio
basta qualcosa di differente
Mettere la freccia
prendere una direzione, un’uscita qualsiasi
Penso a quella puntata
in cui il cacciatore di frodo
cade nelle sabbie mobili
inseguito da Tarzan
Lui crede di essere proprio in un film di avventura
Poi gli appigli a cui tenta di aggrapparsi
cominciano a venire meno
In bocca comincia a sentire il sapore del fango
E’a questo punto che spera
di non averlo distanziato più di tanto
Io so
io so che in certi casi
é meglio non fare troppi movimenti
perché si va a fondo più lentamente”
(MASSIMO VOLUME)
Buon Anno Nuovo!
Però lo dici sempre e non lo fai mai.
Da molto tempo ti leggo con piacere, questo lo sai. Solo che arrivo a dubitare di quanto davvero un commento possa spornarti da qui verso un fuori di qui che hai sempre mostrato di conoscere piuttosto bene.
Il barone di Munchausen per evitare di sprofondare nelle sabbie mobili si prese da solo per il codino e si tirò su. Lo trovo un paradosso straordinario. Possiedi da tempo la chiave, secondo me. Mi ricordi quel verso di Lorca che dice
” La mia anima è matura da gran tempo ”
Auguri di Buon Anno!
@ Ecce: non vedo scritto nessun proposito tra queste righe. Non mi sono ripromessa nulla, a te pare di aver letto il contrario?
Al limite ho trattato il concetto di saturazione del tempo, ma trattasi di altro post.
Consentimi un’ulteriore precisazione:
quando qualcuno non parla delle proprie vittorie non significa che non si applichi quotidianamente per ottenerle.
Il parlare del proprio disagio non è sintomatico di stasi o di intenti castrati sul nascere.
Detto questo, chiunque abbia avuto a che fare con me (in maniera più approfondita di quanto non ci abbia a che fare tu) s’è persuaso che molto dipenda da me, sì. Ma molto, no.
Auguri a te.
mah, io son sempre dell’idea: “prima provare, poi parlare”. perchè senza l’empirismo dell’esperimento, senza il tentativo della prova, la parola rimane chiusa in sè, noumeno senza fenomeno.
e di ciò mi rammaricherei.
@ Bol: ognuno, è ovvio, può credere ciò che preferisce. Parlare dopo innumerevoli tentativi e/o vittorie.
Il mio blog racconta di un immanente durante, fatto di tentennamenti, prove, interruzioni, riprese, sconforti, entusiasmi e blablabla.
Non è un diario empirico a posteriori.
appunto.
🙂
Sono una sopravvissuta, ed è già tanto. Tu? Stai meglio? :*
Senza voce, con tosse, mal di gola e torcicollo. Come ho fatto, non lo so.
Bentrovata, Rita.
bello ( suona di banale? )
buongiorno
( anche se suona di lunedì )
ma a conti fatti dove hai festeggiato il 31?
Ah ma allora sei sopravvissuta, un pò ammaccata ma sopravvissuta!! Iniziavo a preoccuparmi!!
Un pò di invidia (giuro non cattiva) per il tuo modo di scrivere e tirarmi addosso emozioni così acuminate, ma vedo che non sono solo ad sentirti cos’ “pungente”. Bacio e buon anno
tanti auguri x un 2007 ricco di tutte le cose di cui hai bisogno…
Influenzata anche io. Mannaggia a te.
Te l’ho mai detto che sono propensa all’empatia viscerale? 😉
Ne parleremo, sì.
Quando vuoi e puoi.
[Intanto, buon Mercoledì]
bisogna che te lo chieda. cosa intendi di preciso con premeditata? perchè, forse sbaglio, ma è proprio quello che sto facendo
Esci, entri, esci, entri.
Sei piuttosto confusa, o mi stai accuratamente evitando? 😛
@ ANTONY: spiegami tu cosa stai facendo. Ed io ti dirò se è ciò che intendevo 😉
@ Rita: entro ed esco, esco ed entro. Per un motivo banalissimo: messenger mi odia.
@ Catetom: Mi piaci… letto così è davvero bello. Grazie.
@ SuoPadrone: Dove? nella mia città.
inventarti. ed è sempre sbagliato nella misura in cui non lo si condivide (ma mi piace pensare che lo stiamo facendo).
allora mi spiego meglio. in verità trattasi di un processo (continuo): inventarti, invenirti, scoprirti, riconoscerti, determinarti
Sì, era ciò che intendevo.
Fiumi di parole straripano ma non riescono a lavare l’anima …scivolano dolcemente a riempire flute con un gusto vagamente nostalgico che lasciano in bocca un gusto dolceamaro di occasioni perdute…di cose non dette ..di pensieri evaporati prima di essere trascritti. Ti lasciano sulle labbra una piccola smorfia come di …..
sorriso
Mauri
bellissima questa foto