(questo post non ha titolo)
Martina è bellissima. Se le chiedi di fare la faccetta da scimmietta rapprende il viso in una smorfia buffissima e poi batte le mani, entusiasta.
Key mi sorride e mi dice ne farei subito un altro. E’ buona, simpatica, sorride a tutti, mangia e dorme. Non ci speravo. Martina mi sorride e allunga la manina per agguantarmi una ciocca di capelli. Le piacciono i capelli lunghi, sai, io li ho portati sempre corti.
Sì che me lo ricordo. Ti ho vista sempre così, da quando avevi quattordici anni e correvi da me disperata per una tormentata questione di cuore. Ad ora, con in braccio tua figlia, ed uno sguardo che non ha bisogno di definizioni perchè racchiude il senso di Tutto.
Io tengo in mano una ridicola tazza da tisana che fa tanto zitella attempata ed una candela al profumo di iris. Mi sento in un assoluto quanto apparentemente immotivato imbarazzo. Lì con la mia tazza da tisana. E Martina che mi tiene i capelli con la sua mano grassoccia, beata.
Ti vedo bene. Stai bene? …Massì, dai.
Stringo la tazza in mano, questa ridicola tazza da tisana che fa tanto zitella attempata. La stringo forte.
In un imprevedibile attacco di pudore mi sento mancare quasi il fiato. Balbetto qualche frase di circostanza, non per sostanziale disinteresse. E’ che sono portata a risparmiare parole, specialmente quando inutili.
Andiamo a cercare papà?!? Quello spettacolo sorride di un sorriso illimitato, sdentato, fiabesco.
Ok, andiamo da papà. Che bello averti visto Cris, sembri sempre la stessa. Sono sempre la stessa, io. Ma non glielo dico ché forse per lei voleva essere un complimento.
Bacio Martina sulla fronte e Key sulla guancia. Mentre le guardo avviarsi all’uscita del centro commerciale penso milioni di cose, nessuna di particolare interesse, nessuna meritevole d’essere scritta.
E mi metto in coda per pagare la candela e quella tazza da tisana che fa tanto zitella attempata.
non fa zitella attempata.
e se lo fosse , probabilmente avrebbe il senso
più simpatico che potrei dargli.
capelli lunghi..sguardo infinito.
leggerti è sognare
Ed il mio baciamano.
Leggerti è piacere.
era un complimento, credo anch’io.
e credo anche che key avrebbe ascoltato volentieri. ma tu non vuoi raccontare te stessa con un amplificatore, lo vivi come una forzatura e una violenza inaccettabile.
bacione.
Eppure ci deve essere un angolo svoltato il quale la vita si mette a sorridere… io ci credo… ci deve essere per forza…
..vai Martina!!!! potremmo fare un nuovo tormentone dopo l’amore è… leggerti è…. 😀
tic tac..tic tac..
tanto so che mi chiederai che significa.. bacio.
Esiste anche uno status da papà a metà.Nel caso del quipresente , un quarto.Che quando un figlio c’è l’hai e non puoi goderne quanto ti spetta , ti rifugi in pensieri della consistenza della marmellata , ti riempi di inutilità che coccolano l’ego , e speri che il tempo passi;passi in fretta affinchè il rampollo apra gli occhi . Perchè fortunatamente le braccia per stringermi e la bocca per dire che ” Ti vojo bene” lo fa già , e molto. La zitella attempata in fondo , potrebbe stare peggio. Che io ci farei a cambio.Già.
Crì…è presto.
Per demotivarsi, per autoetichettarti, per calarti in panni che non sono tuoi.
Non sei destinata ad essere una zitella attempata. Sarebbe ingiusto, che sotto le parole non dette e i silenzi imbarazzati hai tanto da dare.
Ci si sente sempre così, davanti ai bambini degli altri.
Niente di più, niente di meno..una spassionata reazione emotiva che coglie ogni donna.
Bacino..;*
Passato e presente in un lampo si incontrano e hanno il volto di tre persone:Key com’era prima e oggi, Martina quando non c’era e adesso c’è. E tu, cara Cris, in cerca di te stessa. Continuamente.
La sofferenza sta nel fondo e a volte non si può dire perché il grido interiore è muto e perché nessuno sente questo grido che viene dal fondo.
Una canzone di Battiato dice “Fu quello che fu…Tutto fu quello che fu”
Il cammino del proprio esistere sta sempre davanti, indietro si torna per trovare la verità del ricordo. Senza abusare della memoria.
ps stanotte ho sognato di trovare nel recinto murato della casa di mio padre una vecchia scatola nera plastificata con le mie vecchie montature di occhiali. Strano, non ho mai avuto una scatola del genere, ma riconoscevo quasi tutte le montature dei miei occhiali
….bellissimo.
@ Ippo: lunghi, già. lo sguardo lo definirei in altro modo ma grazie :-*
@ Luce & Martina: mi state prendendo in giro. siete d’accordo, confessatelo!
@ Montecristo: se trovi la gif dei ranuncoli gialli fai di me una donna felice 😉
@ Ecce: urlo poco, vero. o, meglio, urlo a modo mio…
@ Momy: (indovina un po??)… Che vuol dire? Non dirmi che è un riferimento all’orologio biologico!!! argh.
@ EMau: ti rispondo privatamente, se posso.
@ Tagliata: presto, tardi. vai a sapere… credo sia totalmente soggettivo :-*
@ Davide: sì, a cercarmi tastoni, come se non sapessi dove sono. l’istinto prevale sulla coscienza.
@ Sermau: ringrazio 🙂
Giusto per riprendere il tuo post precedente: Meglio una zitella attempata ma con dignità che sposata tanto per….
Un bacione.
zitella ttempata
ma pensa
eppure uno è quello che SI pensa
Macchè zitella…una romantica donna inglese, piuttosto….
Non mi fraintendere. Non è tardi per pensarci, è tardi per crederci davvero.
E’ come morire di sete aspettando l’evaporarsi di una bottiglietta d’acqua.
[Per il resto, ti abbraccio forte]
Grazie, Montecristo. Anche se m’hai sballato la finestra commenti.
Ho apprezzato 🙂
Ho appena aggiunto ai preferiti http://nessunacertezza.it/2007/02/1063/!