(questo post non ha titolo)
Mi sveglio di soprassalto. Sushi ha frantumato, lasciandolo cadere dal comodino, il mio portacandele tunisino in terracotta, dipinto a mano. Non è ancora l’alba e già mi va il sangue alla testa.
Questa volta ti uccido, sibilo. Gli corro dietro con una ciabatta in mano, lo bracco in un angolo del salone e lo agguanto per la collottola, decisa.
Lui punta le zampe contro di me, miagola sguaiato, rizza il pelo. Faccio l’errore di guardare nei suoi occhi. Non mi ha mai visto così. E’ spaventato a morte, trema, temo gli ceda lo sfintere. Galleggio per un istante tra inconsapevolezza e presa di coscienza. Poi. Mi cade la ciabatta di mano, la pressione ed un pianto frugale ma sciolto. Il presto è diventato tardi ed io una riflessione sulla consistenza dell’affetto che nutro per questi quattro chili di pelo non riesco a farla.
Me lo porto nel letto e mi ritrovo ad essere calmata dal suo respiro prima ancora di quanto lui non si lasci calmare dalle mie carezze dietro le orecchie. Poi si è alzato il sonno e la paura di entrambi si è persa.
La mia è tornata adesso che scrivo, adesso che valuto la trasfigurazione di cui è capace.
Io non sono così, no. Ma gli argini ed i margini ai lati dei quali non mi riconosco stanno scemando.
il portacandele si ricompera l’affetto del tuo gatto no
Tu credi che il punto fosse (sia) il portacandele, Elf??
Dovresti vedere uno dei divani di casa mia e pure una certa pianta che cerco disperatamente di fare sopravvivere. Non preoccuparti più di tanto, l’istinto ad uccidere può venire fuori, principalmente quando siamo con le difese abbassate. Siamo umani purtroppo e non gatti. L’importante è fermarsi e mi sembra che tu lo abbia fatto. 😉
E’ solo un attimo… ma poi la coscienza prende il sopravvento… a volte.
Un saluto.
Idem con un sogno traumatico di stamattina , ore 3:40. Che di ciabatte gliene avrei tirate svariate coppie tanto mi s’era incollato addosso con la sua lascivia onirica.
Alla fine ho atteso si sciogliesse e sono tornato tra le coltri , sotto l’occhio vigile dell’Uomo Vitruviano alla parete. Che non dorme mai , Lui.
Sono difficili da spiegare i rapporti con i nostri amici animali… è difficile descrivere quello che passa in mezzo ai nostri sguardi… una vita, un lampo, una lacrima, un emozione…
Loro non hanno la parola, loro mancano di tante cose che noi abbiamo, ma hanno una marcia in più… l’incondizionato amore, e non solo, quella facoltà di saper distogliere facilemente il pensiero, ma più di tutto, più di noi, NON DIMENTICANO…
TS
Anche con tutto questo sangue nella testa che non te lo saresti mai aspettata mi sembri più elettrizzata e vivace di quando ti vai a bere “quei bicchierini in santa pace” nei tuoi posti
Una bella pagina, un piccolo bouquet ed il mio baciamano.
…ma non avevi chiuso il tuo blog tempo fà???
Mattinata intensa di emozioni violente; ti invidio, non mi è mai capitato di descrivere (e così bene) le mie emozioni per riviverle in maniera differente successivamente.
Questo tuo blog mi mette a disagio talvolta,non credevo fosse possibile, è estremamente intimo. Neanche se ti spiassi mentre ti spogli (e sai che non è una cosa che farei per variu motivi) proverei tanto imbnarazzo e per la stessa ragione mi incolla alla fessura nella porta dell’anima a scrutare dentro di te
PS Faticato tanto in palestra? e per uscire dal parcheggio?
Luv,
A.
Anche un gatto ha i suoi momenti di gloria.
Dorme nel letto con la “badroncina” che si trasfigura assumendo le sembianze eteree di una gatta.
Ciao.
gatte.
p.
ombre al lume di candela.
guardo la torre di legno degli scacchi che la cucciola si è mangiucchiata.
com’è stato piacevole sgridarla piano, accarezzandola.
ombre leggere:
se ti soffermi senti la mia mano.
passo a leggerti ed è sempre bellissimo e intenso
…ciao Cris, ero passato a ringraziarti per gli auguri… Non hai messo la possibilità di commentare il post successivo, e io la rispetto.
Ma che ti sono vicino te lo dico lo stesso.
Un bacio.
M.
Sono preoccupata, bimba..
Bé, io passo a leggerti continuamente, lo sai…
E mi piace leggerti…
Tu invece?
:-))
era la candela?