Già. Che fine ho fatto. Quella di chi si rifugia in montagna e spende il suo tempo nel migliore dei modi possibili. Lasciandolo scorrere. Quella di chi percorre in due ore la pista di fondo ormai erbosa e si ferma a raccogliere i fiordalisi ai lati del sentiero. Che scorge una capinera e prova a […]
Archivio per Aprile 2007 | Pagina di archivio mensile
Io non sono questa ne’ quella che vedete, riflessa. L’ansia mi deforma in qualcosa di intermedio: un pilastro fragile del ponte che va da me all’Altra. Mi verrebbe quasi da chiedere scusa. Le parole Sono come un cristallo, le parole. Alcune, un pugnale, un incendio. Altre, rugiada appena. Segrete vengono, piene di memoria. Insicure navigano: […]
Trascorro giorni a quasi contatto con le cose, gli eventi, la gente. Gente brulicante, cicaleggiante, attorno. E m’aspetto di emulsionarmi ancor più che d’amalgamarmi. Poi, al primo accenno di contatto sostanziale, mi chiudo di scatto, dura come un ventaglio, e scelgo di passeggiare, di mondare questo senso di inettitudine da sola, facendomi largo tra l’erba medica ormai alta e […]
Lo srotolarsi sciolto dei giorni a volte si inceppa bruscamente. Bastano troppo caldo, troppa umidità, lo sfiorire dei rami degli alberi e la prematura comparsa dei germogli. Non trovare più Kirye all’ospedale infantile e sentirsi dire che no, non è stata momentaneamente dimessa. Ed il fiato corto, le mani marce di sudore, aver bisogno di una sedia, […]
[ Alcune delle foto scattate a Torrechiara. E sembra ancora di stare lì…]
[cose che accadono davanti ad un gnocco fritto ed un bicchiere di lambrusco] Riepilogarti non è mica così difficile, sai? Evviva. Ti ascolto. E’ presto detto. Ogni ansia è ricerca di piacere. Ogni rimpianto, pietà, tentennamento è il suo timore. Ogni disperazione e ogni ricerca di altri cammini sono l’insoddisfazione. Chi si rifiuta il piacere, […]
Mentre questo sabato c’era chi impazziva d’acredine davanti ad un computer, io godevo. Seduta nel loggiato del castello di Torrechiara, lo sguardo appoggiato sui vigneti circostanti, tentavo di indovinare il nome del vento che mi sospingeva da tergo, tiepido. Dall’alto di una struttura guerresca ho ristabilito un personalissimo ordine delle cose accadute negli ultimi mesi. […]
Finchè questa fragile cosa è viva. Finchè non temo abissi nell’altrove, lontano dal mio pozzo. Finchè mi sento acqua e fuoco in rapporto leale e il giardino non fiorisce schegge. Resto qui, senza castrarmi gli occhi. :: Certo che fa male Certo che fa male, quando i boccioli si rompono. Perché dovrebbe altrimenti esitare la […]
Mi sento un archivio aperto sprovvisto di criteri di catalogazione. Frugo, cerco risposte, voglio capire. Ripercorro i dettagli della memoria con perizia ma raggiungo troppi dove e, soprattutto, nessun perchè. Le dita a sfinirsi sulla tastiera in argomentazioni balbuzienti non parafrasabili. E’ il mio giro in giostra abituale, un riflesso incondizionato. Pensare. Pensare. Ogni volta una considerazione in […]
La cosa peggiore è vederli finire, i week end come questo. Sentirli sfumare già nel tardo pomeriggio, quando trattieni nei polmoni l’aria di collina e registri mentalmente le risate della piccola Vittoria. Fotografare i ciliegi selvatici in fiore e decidere che un bocciolo lo devi portare a casa con te. In cambio tu lascerai uno sguardo […]
[Happy Easter, fake lamb] Mi guardi, mi riguardi. Ti piaccio, eccome se ti piaccio. Se non fosse per quella punta di maligna invidia potresti quasi spacciarti per una Maddalena redenta. Di quelle come te avverto l’olezzo trasportato dalla brezza primaverile. Sai, come quando, durante una scampagnata, una zaffata di letame inonda l’abitacolo e tu ti […]
Sognare l’Urlo di Colombotto Rosso, appollaiata sulla guglia di una chiesa neogotica. Guardare quella bambina dalle orbite vuote e la bocca spalancata come quella d’un uccellino affamato che t’aspetta, sul sagrato –il presentimento del dolore ti pietrifica come un enorme e goffo Gargouille– Svegliarsi. E restare con un grumo solido in pieno petto. Un punto […]
Non mi bastano il robusto arco del sostantivo e la freccia mobile e curiosa del verbo. Io amo gli aggettivi e gli avverbi. Spalancano le palpebre e mettono a fuoco, a garanzia dell’individualità. Ed io possiedo da sempre il discutibile vizio di voler qualificare tutto, indugiando sulle sfumature –è il medesimo discorso delle pennellate di cui […]
Nella mia piccola patria privata –imperfetta, provvisoria, superflua– osservo gli aspetti della mia topografia emotiva. Percorro a livello tattile le nervature dell’etica, i crepacci dei sensi di colpa, le zone desertiche del dubbio e le lande dell’innocenza e della curiosità. Mi domando se mai potrò essere toccata e riconosciuta nel modo in cui io stessa mi […]