(questo post non ha titolo)
Sognare l’Urlo di Colombotto Rosso, appollaiata sulla guglia di una chiesa neogotica. Guardare quella bambina dalle orbite vuote e la bocca spalancata come quella d’un uccellino affamato che t’aspetta, sul sagrato –il presentimento del dolore ti pietrifica come un enorme e goffo Gargouille–
Svegliarsi. E restare con un grumo solido in pieno petto. Un punto senza alcun a-capo, ché la notte mica prosegue… Si ferma qui.
E tu che non puoi chiudere i battenti all’impatto delle percezioni notturne accendi la luce per rassicurarti. Non c’è la bambina affacciata dal soffitto. Eppure ti pare di sentirlo echeggiare quell’urlo, vuoto come un pozzo.
Arriva o ritorna da chissà dove, quest’ansia che ti fruga sottopelle e ti fa sciabattare fino in cucina, al buio, per prepararti una tisana a caso. E mentre l’acqua indugia a bollire ritrovi lucidità e declini l’inquietudine come puoi.
‘Fanculo ai debiti affettivi appesi dietro la porta, ai silenzi larghi, ampi come piazze vuote. Alle bocche troppo belle per dire parole che fanno male, a chi si svende ad un prezzo ancora troppo alto, alla sintassi del compromesso. Agli sconosciuti dagli occhi incompatibili, al disordine nei cassetti, al midollo dell’anima che preme e duole.
Una golata di erbe rilassanti e ritorni in camera da letto a riprendere le fila del sonno. L’abat-jour accesa e un paio di occhiate al soffitto prima di allentare la veglia, ché non si sa mai.
Sembra una vita fa. Stamattina il soffitto è bianco ed il telefono lampeggia vibrando sul comodino.
Ci accomunano, queste notti febbricitanti che ci lasciano in preda a noi stesse.
Buongiorno, zia…:**
Sai cosa, Rita?
Oggi è una bellissima giornata.
Questa notte devo aver purgato un po’ di cose…
🙂
Posso solo esserne contenta.
Se è vero che sai essere speciale nei crucci, quando sei serena sei divina. ;*
[Poi magari mi racconti]
La rutilante traccia è bellissima anche se spero di non sognare mai l’urlo di Colombotto Rosso.
Gli incubi ti strappano fuori la parte più oscura e te la buttano in faccia. Ma almeno te ne liberano. Certo l’oscurità della notte non è una rete rassicurante in cui cadere, ancora frastornati. Ma poi si torna in noi, e appunto, poi si fa mattina.
(Donna, tu non mi hai ancora riposto: Tori Amos 31 maggio allo Smeraldo, vieni? Che Milano è un po’ più comodo di quel di Como)
@ Gus: proprio quello lì. Lo vidi tempo fa alla mostra sul Male a Torino (Palazzina di Stupinigi) e mi si schiantò nel cervello. Potere delle rievocazioni…
@ Vì: verrei volentierissimamente a bissare l’estasi di due anni fa ma io il 31 maggio sono in crociera! Se vai scatta tante foto che poi me le mandi, eh? :-***
Beh, insomma, no mi sembra una brutta alternativa, la tua 🙂
(ora che ci penso! ti devo ancora dare le foto di due anni fa!)
forse E’ una vita fa… la notte è un altro mondo un’ altra vita il tempo e il luogo nei quali cosciente e subcosciente si scambiano i ruoli …uno diventa l’ IO e l’ altro si adegua a modesta comparsa, osservatore delle immagini che alla luce non osiamo immaginare uditore di parole che nel giorno non osiamo parlare ..e cocci che si sbriciolano, notizie ferali, cellulari che lampeggiano… o semplicemnte sonno che ci abbandona: qualunque cosa ci porti al risveglio è come un piccolo nascere ancora… ma le rughe sulla pelle non sono sparite, hanno solcato la nostra pelle di un altro impercettibile micron… poco importa se in profondità o estensione.. e i pensieri non sono di nuovo azzerati ma hanno cambiato peso dimensione colore… trasformati da quello scambio schizofrenico tra cosciente e subcosciente… Mr Hyde o Dr Jekyll? Wyle E. Coyote o Road Runner? continuare con i dualismi è semplice ..difficile è rispondere a alla domanda tu chi sei? Mr. o Dr. ?
quali sono le cose che affronti la notte e che non puoi riordinare di giorno… cosa c’è di te in quella bambina?
…che ogni giornata sia una buona giornata …un bacio
E…
se hai bisogno
e non mi trovi
cercami in un sogno
Inquietante, e vedere l’immagine aggiunta ai commenti da nonsonogus la rende ancora più raccapricciante. Come mai vengono fatti sogni del genere? Che significato c’è dietro alle cose angoscianti, terribili o mostruose?
Mah, leggo cmq che sembra esserti stato di “aiuto” questa nottata… bene dunque!
Stella, non mi riferisco a Crisalide.
Nel sogno c’è un meccanismo freudiano che si chiama transfert.
Una specie di compromesso tra conscio e inconscio. Un ricordo terribile, per esempio uno stupro, viene sostituito dalla ragazza che urla.
Vite come fantasmi…apparizioni dell’anima…catene del cuore…che strusciano per terra…e abbandonano…e lasciano…rimanendo qui…per sempre…
Nel mio lungo vagabondare nella rete ho incontrato milioni di persone.
Lo dico sinceramente. Crisalide è unica.
…è questo il bello dell’universo femminile: una donna si sveglia di soprassalto nella notte ma è attrezzata per prepararsi una tisana, fantastico.
Io una tisana mica ce l’ho, al massimo credo che andrei a pisciare. Quel bruto di un uomo. Dovresti saperlo ormai: ogni volta che vengo da te sono combattuto tra il desiderio di godere senza remore la bellezza delle tue parole in fila, o lasciarmi andare all’incazzatura (visto che si può dire) verso questo mondo che dovrebbe offrirti una scintilla, o della scintilla mancata che dovresti offrire a te stessa. E invece.
Quel quadro ha una bellezza inquietante.
Ciao, buona Pasqua….
🙂
@ Luce: …cosa c’è di me in quella bambina? Apparentemente nulla. Ho avuto un’infanzia solitaria ma serenissima: autonoma e fiduciosa. A pensarci adesso non sembra sia stato possibile.
@ Quellochemanca: l’incoscio è un compagno di viaggio dispettosissimo 😉
@ Gus: Miolioni e milioni?? Accidenti. E’ un complimentone, allora! 😉 Ringrazio.
@ Max: …lo so. A leggerlo pare carino, una volta assunto il senso è meno gradevole.
Evabè: tu passa e fai così. Una volta ti incazzi ed una volta mi fai una carezza… Mi pare una dignitosa via di mezzo ;-*
@ Fraulein: …ho visto. Beh, c’è poco da dire in merito, mi pare. Non si legge niente di nuovo, hehe.
Scorgo la presenza nitida del tuo corpo come uno scoglio sorpreso dal sole ,e ammiro i recessi della tua anima come fondali marini emersi in superfice dalla luce riflessa del tuo volto.
Sento la voracità prigioniera della passione sanguinante soggiacere tra i rilievi del tuo seno candido e l’increspata curvatura delle tue anche .
I tuoi occhi segnalano candore e innocenza; voluttà e desiderio.
Lo sguardo solleva la vita dalla cerea nube del soffocamento infernale.
Il tuo viso disegna solchi tra le gote sorprese della fantasia in un infinito godere estatico tra richiami sommessi e tracce di vita rapita.
me l’hai attaccato. non so come. sono due notti di fila. questa mi sono svegliato con un urlo. molto strano per me.