(questo post non ha titolo)
Mi sento un archivio aperto sprovvisto di criteri di catalogazione.
Frugo, cerco risposte, voglio capire. Ripercorro i dettagli della memoria con perizia ma raggiungo troppi dove e, soprattutto, nessun perchè. Le dita a sfinirsi sulla tastiera in argomentazioni balbuzienti non parafrasabili.
E’ il mio giro in giostra abituale, un riflesso incondizionato. Pensare. Pensare. Ogni volta una considerazione in aggiunta alle precedenti, un rivolo d’amarezza a screziare il presente. Questo tempo in cui ho fretta ma sfrutto la mia attitudine a temporeggiare, a giocare di rimessa, parcheggiando lungo la carreggiata ed osservando l’evolversi del circostante. Scivolano via così le mie giornate, senza che m’accada altro, oltre a questo andirivieni di pensieri scomodi e suggestioni riottose alla definizione. Un caos puntuale e rapace.
Solo i dubbi, passeri dell’intelligenza, non mancano mai, organizzati in doppia fila sullo scaffale "genesi".
Mi fermo qui, ché la sostanza alla fine non cambia mai ed è come il rossore sulle gote: innegabile.
nice dark corner.
Voglio andare in fondo a questa vita,
cioè voglio andare in fondo ad
ogni cosa che faccio. Voglio sapere le ragioni, il perché dei motivi,
delle ragioni, la presa di coscienza della verità della mia vita.
Ma non trovo mai il momento giusto per farlo. Oppure ho paura di conoscere un gus a me sconosciuto.
Noto una sostanziale comunanza con il mio ultimo post che ringrazio d’aver letto e commentato.
lo spazio tra le righe da una possibilità di respirare
un angolo ampio ed angusto nello stesso tempo
penso il più delle cose che vengono poste nella scatola delle mancanze siano espressione tangibile di quello stesso, forte, bisogno di maledirsi un po’
lo si fa
chi più, chi meno
chi per nulla
un saluto
questa tastiera è una finestra aperta sul mondo ed attraverso di esso che noi vediamo la tue mente, o parte di essa di cui ci fai partecipi.
frugare presume l’ avere ancora angoli, pieghe, anfratti fisici o dell’ animo da esplorare
cercare implica la necessità di trovare qualcosa
il voler capire ammette una presunzione di ignoranza rispetto a qualcosa…
..ma Cris, dolce Cris… con quali di queste premesse ti trovi a doverti confrontare? in ogni frammento del tuo blog c’è il problema e la soluzione… perchè ogni problema contiene la soluzione e ogni domanda è già parte della risposta…nessuno ti trattiene sulla giostra Cris..basta smettere di consegnare il bigliettino al giostraio ed i cavalli cesseranno di salire e scendere… il tuo pensare produce gioelli come le righe che abbiamo il privilegio di leggere… ma dentro… Cris cosa produce? se questo pensare non ti porta avanti… non da’ risposte alle tue domande… lascia cristalizzata la realtà un giorno dopo l’ altro non è come lo sfiorarsi esattamente come sappiamo di volere… e raggiungere un orgasmo che condividiamo solo con noi stessi? un qualcosa che ci lascia a metà tra la soddisfazione del desiderio e la mancanza di completezza… spezza il cerchio fare non pensare… rispondere non chiedere…
Bacio
apri le braccia e poi vola
quanto è bello il customdel tuo blog… ogni volta passo minuti e minuti a guardarlo come fosse la prima volta…
Rosso credo sia colore della passione non necessariamente dell’amore…ognuno poi associa colori al suo stato d’animo e gusto.
Gli stereotipi sono sempre sbagliati e l’originalità interessante e stimolante.
Un bacio e grazie di esser tornata a trovarmi nel mio “cielo”.
à bien tot.
Tu pensi sempre troppo.
E sopratutto, ti appoggi a troppi interrogativi. A troppi se, ma, perchè.
Non a tutto c’è un senso. Non devi spiegare e catalogare ogni palpito, ogni ieri, ogni domani.
Vorrei davvero saper commentare.
Ma ne abbiamo parlato: Non sei una donnetta da commentare con chiacchericci vuoti, e ciò che scrivi spesso va lasciato dove sta. Bianco su nero. Battiti. Dubbi.
E quel…”genesi”..?
Dio, una volta mi hai detto che ti leggevo con la giusta chiave di lettura. Evidentemente mi sono persa qualcosa, o sei più criptica del solito.
Un bacio.
Ps. Abbasso le trofie genovesi.
Ps2. Viva il cacciucco.
Ps3: Una tovaglia da 1 metro e 40 12 euro?! SGRUNT.
Buona serata, bella. ;*
@ Gus: …dici che è questione di momento giusto? Perchè io inizio a dubitarne. Inizio a credere che possano non esserci chiavi di lettura sensate, ragionevoli perchè, lezioni da imparare.
@ Zamor: se comunanza c’è, mi spiace. Non è uno stato d’animo che augurerei a molti 🙂
@ Soul: così potrebbe essere. così spesso non è.
@ Luce: sono un’anima in pena, eh? potevano partorirmi con meno ansia di comprensione, meno esigenze di punti fermi, meno di tanto. Di molto. E invece…
Bacio.
@ Rita: dubium sapientiae initium… Ecco spiegata la Genesi. Volevo pure farmelo tatuare, il 12 maggio. Ed invece ho fatto una scelta meno densa, come ben sai.
Ma il dubbio, santo cielo. Il dubbio è come l’amore: un tarlo feroce.
Abbraccio stretto stretto.
Ci si puo’ consolare di sentirsi un archivio e non un lavello, poi se sei una personcina perbene del tipo ,non si scherza su queste cose prova ad annusare i profumi quotidiani evitando il martirio della doppia fila, e poi si vedrà.
ciao
Il dubbio sarà anche un tarlo feroce…ma che bello, non avere davvero Nessuna Certezza! Che bello sfuggire ai canoni, che bello che la mente si diverta in capriole, domande, voli pindarici, silenzi.
Senza i tuoi dubbi, saresti veramente tu? Saresti la donna ‘intimamente densa’ che si respira su queste righe?
(Buongiorno. Le trofie al pesto erano indecenti. Te lo concedo 😉 )
.. non è questione di meno di tanto di più del di meno… insomma mi gioco il luogo comuno, non è questione di quantità ma di qualità… e se di qualità ne hai a profusione che senso ha contuinuare in questa dimostrazione per assurdo del postulato che “la certezza non esiste” ? Non sarebbe più liberatorio accettare le sfumature di certezza?
Controcommento che denota una spiccata sensibilità d’animo…fuori dal comune.
innegabilmente.
non saprei
niente di strano. c’è il solito tarlo. io mi ci sono forse solo abituato. chi è più ribelle è più debole? a volte mi dico: è solo questione di forza.
niente rimpianti a condire il tutto? mi è venuta la curiosità.
M