(questo post non ha titolo)
Sono alla costante ricerca di una traccia olfattiva.
Percepibile solo da me, come un’emissione di ultrasuoni propagati nell’acqua.
Decrittabile solo per me, come i sibili che si insinuano tra le imposte, stanotte, e che nessun vocabolario potrebbe tradurre.
Quella traccia che mi spacchi in due come una spada di Shannara.
In questo vento che fiuto potrebbe esserci tutto ciò di cui ho bisogno per derivare.
Tutti i pollini misti a tutto il desiderio del mondo. Da prendere all’amo.
Derivare per discendere o per andare alla deriva?
Sei inquietante, al solito, e mi intrighi…
🙂
Per andare alla deriva, Scaramouche.
Inquietante? In questo post?
Giuro, non l’avrei mai detto.
Cris, ti propongo una lettura all’incontrario, come una mano nello specchio a ricalcare il contenuto: tu scorri, il mondo intorno a te è fisso, non devi cercare il reagente perchè è lui che ti troverà , come una patologia inguaribile della felicità , si insedierà dentro i citoplasmi del tuo essere, tu non diventerai, tu sarai per diritto naturale quello per cui sei nata.
Blue… Tu credi che al diritto naturale venga concesso diritto alcuno?? Io la rilettura la posso fare e rifare in tutte le chiavi possibili.
Ma un pessimismo latente di fondo resta, questo tu lo sai.
Bacio.
andare alla deriva come the drowning man. (e mi cito, io tre post fa).
a me sembra chiarissimo, sì. però a pensarci bene esprime sempre un senso di lasciarsi andare, e non di dirigersi. se fossi tu al timone? non sarebbe più bello?
forse il motivo di fondo è “un imprevisto è la sola speranza”, come diceva nonno Eugenio.
bacio.
“sinistramente vendicativa”
Ed il mio baciamano.
Persisti.
e poi dal via ci ripassi.
ma è bello anche così.
Pablo
Smells like teen spirit?
Un saluto,
francesco