(questo post non ha titolo)
Questo è stato un giugno teso e ventoso. Impaziente ed incalzante come un amante alle prime armi.
E’ stato un giugno tappezzato di punti esclamativi, di crepuscoli tardivi da morirne, di tigli rapidamente sfioriti.
Mi sono persa dentro ad un paesaggio che sfiata, dentro al calore di una volontà, forse di una violenza, perfino d’un indocile antipatia per me stessa.
Ho esibito in silenzio l’insolenza di chi è abituato a non essere mai sorpreso -perchè alla fine la noia sopraggiunge, inesorabile- e mi sono concessa una frenesìa che nessuno specchio avrebbe fatto in tempo a rifrangere, nemmeno quello della memoria.
Curioso, per chi -come me- ha sempre avuto il vezzo di risparmiare sulle emozioni per perpetuare un’alleanza piena di senso del poi già nel mentre.
Ciò che è estremamente elegante è estremamente fulmineo, così sostiene Busi.
Credo che ci rifletterò su un bel po’.
tendo a dare ragione a Busi, a prescindere
…tappezzerei questo commento di punti interrogativi…
Sento un nuovo sottofondo musicale. È il segnale di un progressivo cambiamento?
baci
# jest: su molte cose tendo a dargli ragione anche io. Ragiono praticamente come un omosessuale. Geniale, però.
# Jester: …cosa non ti è chiaro?? La musica la cambio ogni tanto, dovrei ridurre i tempi di permanenza di ogni songola colonna sonora. O levarla del tutto. Adesso ci penso.
curiosità -ecco la prima cosa che desta in me il tuo scrivere- sia per la forma sia per la sostanza… curiosità, non solo, sempre… con piacere…
😉
No, dai, non sono poi così tanti gli interrogativi. Penso solo che stai (ri)percorrendo un sentiero, che stai ingabbiando alcune emozioni. Ma non ti conosco, ahimé, abbastanza. Sono solo mie congetture, potrei sbagliare. E quindi interrogativi …per me 🙂
Non levare la colonna sonora, le tue scelte sono sempre “azzeccate”, apprezzo il tuo stile. Hai ottimi gusti. Pensaci bene, prima di eliminarle
Bacio
certo che concludere con un commento di Busi… hai sciupato un po’ di ciò che hai scritto.
# Zero-: suscitare curiosità (e un paio di altre cose) trovo sia una cosa bellissima, dico davvero.
# Jester: No, non sto ripercorrendo nessun sentiero. E’ che la mia natura mi porta inevitabilmente a sentire in un modo preciso…
# Mr: ho chiuso in bellezza, semmai!
i gusti son gusti,
adoro invece quella scarpina in mano che pregusta un piedino nudo sul selciato… mentre sola torni a casa, triste e sconsolata dopo esser stata lasciata, triste preludio di un nuovo amore che incontrerai nell’imminente. kiss
Rido.
Niente di più lontano dalla realtà.
I gusti son gusti, come le interpretazioni 😉
Sei arrivata già alla noia?!? Ti avevo letto così leggera e serena nei giorni scorsi…… Cosa ha fatto il tuo cavaliere??
Bacio bacio…. mi rituffo nel lavoro.
..nelle congestioni delle storie,rimane sempre così poco di noi stesse..a prescindere come direbbe trans,cioè ne stessa:)un saluto crisalide inversa da crisalide conversa:)kisses..
Oddìo…una citazione binettiana? Argh! 😀
Ah ah ah! No, no! Lungi da me…
# LaProxVolta: non ha fatto niente di sbagliato e niente di inopportuno e niente di disdicevole. Insomma… Tanto per cambiare dipende da me 😀
# Trans: beh, congestionata da storie che vanno accavallandosi non lo sono! Quello che resta è sempre più di quel che ho dato… Negli utlimi anni funziona così.
Un saluto.
# Ubik: e ci mancava pure che quella fosse una citazione mia! Siamo pazzi??? riprud..riprud ;-P
Il poi già nel mentre presuppone continuità “emotiva” che per definizione non può essere ingabbiata nel risparmio. Pienamente sentire non banalizza, nè toglie profondità alle emozioni.
Semmai è bene selezionare i destinatari sui quali riversare quel trasporto che rischiara e sospinge le tue parole.
Succede a volte che il nostro io tenti di compensare quello che l’ ambiente circostante ci fa mancare.
E così succede che ci tocca di vivere questo giugno privo di ogni transizione, cooptato da un’estate praticamente continua e contigua ad una primavera reale solo di nome.
Succede che sia normale fare l’ appello dei momenti, delle passioni, e poi accorgersi che il nostro motore emozionale ci ha spinto con qualche cavallo in più scialando l’ebbrezza del vivere, del “carpe diem”.
Succede che il gusto ipnotico del cioccolato fondente rimane più nella memoria delle papille gustative che in quella dei gangli nel nostro cervello, così come i ricordi delle passioni che ci siamo concessi, sono disegni tatuati sulla nostra pelle ..più che tracce disegnate cl dito sulla condensa depositata sullo specchio della memoria.
Succede che i primi a stupirci di noi stessi, siamo proprio noi stessi, e a volte ci piace pure.
Kisses
Mi sa che non ci sono più i Busi di una volta…
l’eleganza di non sciupare con l’io e il desiderio?
# Oliodigiara: [sniff…sniff…]
Non ho mai sostenuto che sentire pienamente banalizzi… E non rifuggo la continuità emotiva, anzi! Solo che il mentre non riesce quasi mai a prescindere dal pensiero del poi.
# Luce: ecco, diciamo che mi stupisco di rado… Hai fatto centro.
Bacio a te.
# Briciola: ad ognuno i suoi Busi, insomma! 😉
# POE: non t’ho capìto…
Perché è successo in questo mese di giugno?
Ti avverto che non credo nella casualità.
Ciao.
Non posso che apprezzare questo mondo di scarsa certezza… ma… a nessuno servono per vivere.
Hail.
E pensare che lo avevo sempre amato: e adesso lo odio anch’io, questo giugno; questo giugno di odori, di caldo improvviso e di cieli mutevoli. Questo giugno che un pò alla volta ha fatto sfiorire i palpiti e le emozioni, che ha distrutto la bellezza di quanto costruito prima. Non più incontri, non più amore, ma uno squallido: restiamo amici. Solo i ricordi restano indelebili come lenzuola bianche stese al sole, vivi, abbaglianti, e la mente si perde nelle ansie del quotidiano.
a volte le emozioni vanno vissute di corsa..cosi come ti prendono..e poi vanno gustate lentamente..così come speri ti lascino…
Impaziente – incalzante.
indocile, insolenza.
inesorabile.
Non chiedermi perché – non lo so – ma queste parole, che io abbino a coppie, mi hanno colpito.
Come se fossero loro, a parlarmi dello stato emotivo dello scritto.
La prima, un’ansia. La seconda, una sommessa rabbia. La terza, una sentenza.
E tutte a rafforzarsi sempre più.
Mi piace un sacco l’idea dello specchio che non riesce a rifrangere la frenesia.
Forse perché mi ci sto ritrovando io, proprio in questo periodo.
Ma, passando sotto tigli sfioriti, oltre la noia sopraggiunta e la memoria che non si specchia, la frase che mi ha colpito di più non è stata tanto quella di Busi, quanto quella dell’alleanza del poi.
Ho sorriso di piacere quando l’ho letta. E’ profonda e, appunto, ‘piena di senso’.
E’ proprio lei, al mio sentire, il cuore che batte nelle tue parole. Questa immagine me lo rappresenta bene: una donna che torna a casa, forse dopo una serata ‘elegante’. Cammina scalza. Si sveste.
E riflette.
Baci
cercavo d’interpretare busi. come al solito son stato un pò laconico. supponevo che l’eleganza fosse da vedere come idea di non appesantire con l’io e i suoi istinti, i suoi desideri, le sue fisime: soltanto dare ed essere nell’istante, dimenticando tutto il resto.
risparmiare sulle emozioni? mi piacerebbe approfondire l’argomento con te! ciao
Riemergo, a tratti. Sono viva, ci credi?.
Grazie.
Tu e le tue parole ci siete sempre.
un baciONE.
# Gus: se casualità non è aspetto di capire cos’altro sia. Ciao.
# Black: serve tanto altro per vivere, già.
# Amore&Musica: non comprendo questo tuo rammaricarti delle scelte fatte. Mi pare tu ci abbia pensato -e ripensato- mesi prima di compierle, quelle scelte.
A che pro, adesso, inabissarti nel passato come se lo rimpiangessi??
# Wittelsbach: ragionavo -e agivo- così a vent’anni. Ahimè, ora è meno semplice.
# Shirasaya: t’abbraccio, ché tu sai già tutto il resto.
# POE: Busi può permettersi di fare come fa e pensare come pensa. A quasi sessant’anni si è come a venti: non t’importa più di ponderare un accidente.
# InA: l’importante è che tu stia bene. Solo quello mi preme. Bacio.
non capisco perché busi può permetterselo. e specialmente non mi convince la considerazione dell’età. a 20 ponderavo, come a 30, come a 50. penso che pondererò anche a 60. ma non m’importava e non m’importa (se significa che la valutazione derivante dal ponderare mi “condiziona”). ciao
# POE: convieni con me che forse tu non vivi una vita simile alla maggior parte dei tuoi coetanei??
[il che non significa che sia meglio o peggio della vita della maggior parte dei tuoi coetanei, la tua vita.
Te lo dice una che non vive una vita comune alla maggior parte dei suoi coetanei. Ci siamo spiegati? No, eh? Amen.]
cos’era? una preghiera, un’implorazione? conveniamo e sia fatta la tua volontà.
aldo busi ed eleganza nella stessa frase suona un poco forte
questo tuo dire di giugno è il dire di un poeta. ti muovi con l’eleganza della pioggia, quando a sera cade dopo una giornata di sole.
irazoqui