(questo post non ha titolo)
Uscire dopo vari tentennamenti con Effe e tre suoi colleghi spacciati per carini, amabili, divertenti.
Prepararsi, truccarsi, vestirsi. Arrivare ad abbinare borsa e scarpe che manco più ai matrimoni. Evabè.
Indossare il ciondolo d’ambra che fa tanto estate nonostante la pelle lattea.
Presentarsi con il sorrisone, sedersi composta sulla poltrona di vimini ed ordinare uno chiccosissimo Kyr Royal.
Conversare amabilmente, compiacersi della bravura del cantante di pianobar, gettare qualche sguardo trasversale per valutare la compagnia alla tua destra, concedere il tempo all’interlocutore per esibire le proprie credenziali.
E poi. E poi trovarsi a cantare a squarciagola una canzone. Che di per sé fa precipitare qualunque fascino acquisito a livelli preoccupanti. Il punto è che la canzone in questione è Una ragazza in due.
Avete tempo per pensarci qualche istante. No, eh? Eh, pure loro avevano quella faccia. Che cacchio di canzone è Una ragazza in due? Documentatevi.
Insomma, dopo due cocktail io cantavo da Dio, giuro. L’ugola ha rischiato lo sfratto ma l’ho cantata bene, col giusto pathos. Catartico.
Peccato essere stata fissata con sguardo tra l’interrogativo e l’inquietato per il resto della serata.
E questo non è stato poi così carino, amabile e divertente. Ingessati caproni, tzè.
Credo che quando non si conosce una persona, non sia molto carino guardarla strano solo perchè si canta una canzone che non si conosce…. purtroppo la superfialità dei rapporti credo porti anche a questo… sarei curioso di sapere cosa hanno davvero pensato. La canzone non la conosco, per curiosità l’ascolto pure io. Buona giornata e buon weekend
cantata da dio ti guardavano così? io, che sono un duro, avrei tremato
I caproni sono sempre troppo ingessati, dio l’è proprio hosì 🙂
Me la rido…
😀
Un abbraccio
L
secondo me è tutta apparenza… poi magari tra le mura domestiche ti cantano:”ciao mamma guarda come mi diverto, yeah!” ^_^.Buona giornata.
Kiara.
direi che mi sarei divertito
a vederti così.. C.A.T.A.R.T.I.C.A.
eh eh..
il resto..
è noia.. eh eh..
complimenti. lo vedi che sei “linguacciuta” come penso?
un abbraccio.
Passo di qui per caso e comincio a leggere (e proseguirò). Bellissima scrittura, la storia di Paloma è narrata magnificante e con grande sensibilità. Poi vedo che, da Someone to Watch Over me al Gerwuerztraminer alsaziano, da Ghirardelli Square al cappuccino scuro, ci sono tante cose che anch’io metterei fra i miei preferiti. A scanso di equivoci, ho gli occhi scuri e le mani curate (anche perché parte della giornata stanno su una tastiera) ma NON ti scrivo questo per invadenza o velleità rimorchiose… Solo per simpatia e perché quello che ho trovato mi è piaciuto molto. Ciao
solo la canzone in sottofondo vale la visita. ma quando poi trovo qualche nuovo scritto… wow!
p.s. ci sono caproni fuori e caproni nel virtuale. o sbaglio?
Roberto se ti riferisci a me mi sembra un giudizio affrettato, ad ogni modo saluto ed esco senza voler dare fastidio a nessuno. Ciao
● Roberto: fuori e dentro è la stessa cosa. Diciamo che nel virtuale è un po’ più laborioso scoprirli.
● Fazensac: i miei commentatori sono nella quasi totalità dei casi educati ed urbani. Non credo ci fosse nessun riferimento al tuo commento, rasserenati.
Quanto ai complimenti mi limito a ringraziare compostamente [chè la parentesi di ieri sera è stata bella proprio perchè una parentesi]
Rido. Lieta si abbia piaceri in comune, noi due.
A presto.
● IPPO: in talune situazioni, con la giusta atmosfera (o il giusto umore) sono molto più che linguacciuta ;-))
● Lisa: ridi ridi ;-P
● POE: tu che tremi? uhm, no, non ti ci vedo. Non davanti a me che canto, seppur benino 😉
● Mariann.G: giàssai!!!
mai e dico mai cantato in pubblico in modo che gli altri abbiano potuto sentire…per l’incolumità dei padiglioni di chi mi è stato accanto. so riconoscere i miei limiti e il canto, più che un limite mi manca proprio come dotazione alla nascita.
in compenso ho danzato su dei palcoscenici…ma forse avrei preferito un’ugola.
invidia.
buon fine settimana.
Prima ho letto il testo e ho pensato: “Cos’è, questa canzone, una versione bignami di “Teorema”? 😉
Poi ho ascoltato la base MIDI – su cui forse hai cantato – e … oddio.
No,voglio dire, la canzone è carina… (mpfff… pfff… mpfffkh!kh!kh!)
Ma una curiosità. Esattamente, cosa ti ha convinto a cantarla? (se dici “la Noia” ti amo all’istante)
Anyway, con le tue credenziali, non avevo dubbio alcuno, che avresti cantato da Dio (l’ugola ha rischiato lo sfratto mi ha fatto ridere :D)
Non preoccuparti per i caproni, è un cliché: l’uomo, ciò che non capisce, lui lo distrugge (sono in *corsivo mode on*, m’è presa così -_-‘)
besos!
Oddio, che perla mi ero persa…;)
Allora quando vieni (che vieni, si si si), ti trascino al karaoke e mi fai sentire.
Bacio post-festa dell’unità.
Notte ;*
madonnina
I Giganti?
ma suonano ancora qualcosa loro?
Miss Inversa , la prossima volta che decide di cantare faccia un fischio , la porto a vedere musica ( sì , VEDERE ) in un paio di locali dove uscirà con i brividi nelle vene.
Chè gli sguardi inquietati per un’esecuzione “col giusto pathos” sono gli stessi che si posano sulla Gazzetta dello Sport , sull’ultima BMW , sui quiz televisivi ed evitano con cura tutto il resto. Giàssai , ma nonostante tutto noto che insisti e sorrido 🙂 Ciao.
Chi ha avuto l’ardire di fissarti con lo sguardo indagatore?
E’ una cosa che faccio sempre con le donne, e mi fermo solo quando hanno abbassato gli occhi.
Il post è bellissimo.
Ciao.
Buongiorno, zia..
Perdindirindina, quasi mi ribalto. Ti lascio poeta e, al rientro dal mare ogliastrino, ti ritrovo interprete in un pianobar. Mi hai fatto sorridere. Grazie.
Cri
Io, della tua canzone, ricordo la versione delle Sorelle Bandiera.
un punto a tuo favore. per le vibrazioni dell’ugola, intendo.
Dio dio, averti perso mentre passavi all’ottava sopra per cantare:
“Mai le dirò che muoio per lei, no, la tratterò male e lei mi amerà”.
Bellissimissima!
(ma sotto, come base, c’era anche il terzinato col pianoforte?)
: )
ma soprattutto i tre colleghi spacciati per carini amabili e divertenti lo risutarono infine? A giudicare dalla occhiatacce credo di no, isn’t it? Quando uno stacca la spina lo fa per sè stesso, comunque! Ergo.. 🙂
che tenera 😉
Brava.
ogni tanto passo aleggerti, così, per rifarmi gli occhi.