(questo post non ha titolo)
Mentre mi ripeto che va un po’ meglio, che basta sconfinare in un pensiero propositivo per trovare tregua. Mentre tiro a lucido lo sguardo e lo rendo credibilmente fiero -le ciglia a far da parapetto ad una lacrima; tienila, trattienila-
Mentre verticalizzo l’orgoglio come un’onda alta sulle onde e mi persuado d’essere capace d’indifferenza, quando sono consapevole che d’indifferenza non sono capace.
In questa salda frenesìa di pensieri pensati alla rinfusa e di bave di ricordi a strisciarmi sulla schiena come lumache, certamente mi perdonerai se non mi occupo d’altro che del galleggiare nell’acqua alta, approssimandomi alla riva per inerzia. Questione di tempo.
Una metafora che calza, quella del mare, calza alla perfezione!
va bene, ti perdono. anche se non so di cosa. di esistere?
Sull’acqua possiamo galleggiare. Questa è una certezza a cui aggrapparsi: alla riva comunque – in qualche modo – ci arriveremo. 😉
…si..hai reso l’idea…
Cri, non ci crederai, ma hai dato voce ai miei pensieri, alla situazione che in questo momento sto vivendo. E’ straordinario come riesci ad esprimere cose che abbiamo dentro e che non riusciamo (o forse non vogliamo) a manifestare.
“Bave di ricordi a strisciarmi sulla schiena come lumache” è veramente un’espressione di un’evidenza e di un’efficacia unica. Sei grande e capisco quello che stai vivendo, perché ci sono immerso fino al collo anch’io. Ciao
di tempo e di energia…
usa il primo per recuperare la seconda per investirla su di te sola, al principio, facendo del necessario egoismo la tua rampa verso gli altri…
Perdona il ritardo: ben tornata, anche se un po’ ammaccata 😉
Ciao Cris!
che sul mare si galleggi è vero fin quando stai tranquilla e serena respirando a pieni polmoni, ma stai attenta che il panico, al contrario, affonda, affoga.
…a volte crediamo che la continuita’ e il tempo abbiano un’indole lenitiva, ed e’ cosi’, pero’ c’e’ un prezzo, la trasformazione, il mutamento che avviene lento e caparbio dentro di noi, ci impedisce di tornare al punto d’inizio, ci trasporta altrove e ci si scopre diversi. piu’ forti, piu’ duri piu’ pieni di commiserazione o desiderosi di braccia, sfuggenti o fragili.
..passo per un piccolo saluto a perdermi con piacere nelle tue magiche parole che rendono sempre ogni argomento e dettaglio affascinante e coinvolgente.
A bientot.
M.
Vi leggo. Leggo tutti i vostri commenti e vorrei rispondere ad ognuno e per ognuno avrei righe e righe di parole per spiegarmi.
Ma non mi riesce.
Voglio però che sappiate che molti di voi mi sono realmente cari.
E’ che spesso a pranzo non mangio, per cui nessun problema di digestione 😉
Ammaccata? Ch’accade, bimba?
C’è qualcosa
Che tocca il cuore
Ogni tanto
Nel buio
C’è una strana penombra
Di pulviscolo e sole
C’è
Ogni tanto
Una ferita lumaca
Che luccica
E mi scorre addosso
Come il tempo
Di questa vita
Prosaica e blasfema
Avara d’anima
Bava di ricordi
Umido il pensiero
Come un’onda
Sulla sabbia della mente
Va e viene
Va e viene
L’intermittenza
Sconfigge il tempo
Misurando il ritmo
Dell’esistenza
Pendolo di carta
Disegnato sul presente
…si, a volte la stanchezza fa si che si si lasci un pò andare alla forza degli eventi ma la sorte è capace di artigliare e accarezzare in maniera impensabile e qualcosa di buono accoglie sempre il navigante alla deriva… sempre…
un sorriso
Gautier
qualcosa di simile all’annaspare,dunque.
Tregua…è proprio la parola esatta…a volte i pensieri…sono una vera e propria guerra…un conflitto continuo…nel quale non si può mai abbassare la guardia…o si può essere uccisi…
Devi essere una tipetta mica male te da conoscere.Interessante.
sulla riva, in minuscolo ed alla potenza. tempo e margini, d’indifferenza e attenzione.
un’altra illusione?
o è vero?
p.
Ho scoperto una cosa. Credo, in fin dei conti, che si scriva solo per smettere di scrivere. E che se si continua a scrivere vuol dire che non si è ancora scritta la cosa che si deve scrivere. (G.Tasca, Isaia Greco, Pendragon…
no dai
l’inerzia no