(questo post non ha titolo)
A me piace fotografare le luminarie natalizie.
Ieri pomeriggio sono stata in centro. Missione, regalo per babyHawk.
E’ insolito il contrasto tra la frenesìa di chi brulica per le strade a caccia di presentini carini e Joy to the world in filodiffusione che galleggia tra le luminarie arancioni.
Ci sono momenti, come il passeggiare controtempo tra la fiumana festereccia, in cui le mie percezioni senza pensieri mi trascinano in un lento vortice di piacere.
Divento un dettaglio disobbediente ma placido e cammino. Cammino e penso che se fossi una bambina di quasi sei anni le Winx per Natale proprio non le vorrei. Sgraziate, sproporzionate, truccate come battone.
Io vorrei quel carillon lì, nella vetrina semi appannata di questo negozio qui. Vorrei quel carillon a forma di giostra, costruito in legno e smalti colorati, con i cavallini e le carrozze che girano tranquilli su un sottofondo di Liszt e le luci del tendone che che si accendono e spengono seguendo la melodia.
Vorrei quello se fossi una bambina. Lo vorrei anche adesso, ma ho deciso che è un piacere che non voglio soddisfare.
Ci sono quei desideri che devono stare lì, desiderati e basta, per un periodo indefinito ma preciso. E adesso è ancora il momento di guardare quel carillon da dietro il vetro e poi procedere oltre.
A cercare una banalissima Winx di plastica atossica, senza nessuna capacità di far sognare.
ma che buffo hobby andar per luci natalizie
Che cos’è una Winx?? Mi son detto, Aiuto, suona tipo uno sbrilluccichio roseo e brillantinato. Cerco su google, assolutamente, non posso non sapere cosa siano le Winx, anche se posso intuire. Mi appare una pagina di rosee e terrificanti intuizioni confermate, il mio fido Avast mi ha consigliato sbraitando di chiuderla immediatamente onde evitare danni permanenti. Respiro profondamente.
Dove andremo a finire?
Tenera babyhawk, magari lei le Winx le desidera con tutto il suo cuore, che colpa ne ha…
La colpa è di altri.
Aiuto, mi ritrovo ad essere cinico anche quando si parla di giocattoli…considerando poi che di giocattoli non si parlava affatto..
Comunque, è’ tanto vera la considerazione sui desideri…le hai dato poi dei bellissimi colori..
Buon Giorno Cris.
Questa sì che è seduzione, Cris. 🙂
non so come siano queste winx. immagino di sapere che io non potrei mai regalarla a un bambino. come dici anche tu: bisogna regalare sogni
Forse il desiderio del carillon è la nostalgia tenera della bambina nell’adulta, si banale dirlo ma in fondo l’unico modo di non banalizzare il semplice è proprio quello di affermarlo banalmente per quello che è, ricordo, con nostalgia, che le mie figlie, prima di essere contagiate dalle scatole magiche che parlano da sole, preferivano il casino di due posate sbattute su una pentola a tanti tecno-regali.
Riccardo.
A costo di sembrare mielosa e appiccicaticcia, quel carillon te lo regalerei io di tutto cuore … E chissà, magari un giorno sarà anche possibile …
Quanto mi piace il tuo camminare senza tempo Cris …
Un abbraccio.
ma in un mondo che anche per i bambini scricchiola sotto lo sforzo di essere determinato, sotto la risponsabilità di essere, le Winx raccontano la magia, la possibilità di andare oltre restando quello che sei, facendo schioccare semplicemente le dita. Un carillion, a un bambino, questo non potrebbe darlo. Servirebbero tante più cose per guardare in quel carillion e quel bambino non sarebbe più un bambino. Questo osservando la mia Mariamedusa, ma anche il figlio di Virginia che ha tre anni e spontaneamente le ha chiamate…fatine.
carillon, desideri circoscrittti, sogni, placidi dettagli che si sistemano sullo sfondo di uno shopping di mezza stagione, in cerca di un acquisto, forse importante.
ti abbraccio
pablo
è un peccato lasciarli lì certi desideri… troppo spesso tornano… come i sogni.
buon week-end Cris
Io l’avrei comperato…complice il debole per i carillon.
pensa che le bratz sono moooolto peggio cris e tempo fa ne ho dovuto comprare una anche io.
che poi ho chiesto : ma perchè ti piace una bambola con la testa e i piedi più grossi di tutto il resto del corpo?
e lei (piccina) : a me mi piace!
saranno i tempi, spero.
Mah, ogni tempo ha i suoi sogni e le sue speranze, no?
E’ bello continuare a sognarle certe cose…poterle desiderare a volte è più bello che averle…possederle……Per quanto riguarda le Winx…atossiche…sarà difficile….ma hai fatto caso che occhi spalancato e che pupille dilatate che hanno?…pe me qualcosa se prendono…ahahah…
“Ci sono momenti, come il passeggiare controtempo tra la fiumana festereccia, in cui le mie percezioni senza pensieri mi trascinano in un lento vortice di piacere.”
Mi piace, Cri, riportare tue frasi che mi colpiscono, e questa sopra l’ho letta e riletta più volte. Riesci a dare voce a delle sensazioni, riesci a dare immagini a delle emozioni che sono latenti dentro di me e che mi si chiariscono solo leggendo i tuoi post: non è la prima volta che mi succede e ti ringrazio per questo.
Anch’io avevo un carillon da bambino, ed era proprio una giostrina con i cavalli. Io non so se hai fatto bene a non comprarla.
Quello che ti posso dire è che la mia giostrina, come tutti i miei giocattoli, non c’è più, e a volte mi viene la nostalgia dei giocattoli che hanno fatto parte della mia vita.
E’ per questo motivo che ho conservato tutti i giocattoli dei miei figli; ora non li guardano più, ma sono convinto che più in là negli anni mi ringrazieranno per questa dimostrazione d’affetto nei loro confronti.
Un abbraccio
Brrrr. Anche io ho preso le winx per due bimbe, su specifica richiesta.
Arridatece le barbie, che anche se cavallone anoressiche almeno erano truccate poco e avevano un sorriso gentile.
Boh. Sarà che sto invecchiando e la poesia ed il sogno li ritrovo, nostalgicamente, nei giochi del passato.
Queste robe tecnologiche e plastificate qui mi intristiscono.
Ho avuto la tua stessa sensazione gli ultimi sabati passati.
Tra le luminarie, avvolta da sciarpa, guanti e cappotto, a camminare tra le persone, nel fermarmi all’improvviso per sentire gli odori tipici di questo periodo. A cercare il regalo “giusto” per mio nipote che sta in fissa per i camion. E le cars, quelle dei cartoni animati.
E di fronte agli scaffali sommersi da draghi e pirati mi piangeva il cuore. Quante storie avrebbe potuto inventare con quel galeone? Quante ne avrebbe raccontate su quel drago e il castello da costruire? Ma alla fine, da brava zia, gli ho preso quello che mi e’ stato detto.
Mi piangeva il cuore. Guardavo estasiata certi giochi e forse e’ giusto che certi desideri restino li’, sullo scaffale. E che i bimbi d’oggi abbiamo altri tipi di desiderio.
Non so a te…ma questo mio volere, questo mio vivere, pur avendomi regalato intense passioni, e’ stato anche la mia maledizione.
Forse desideri semplici avrebbero facilitato tutto.
un desiserio per continuare a sognare e a sperare e questo che non vuoi realizzarlo per continuare a sognare ……………. bhe condivido se è questo il senso del tuo racconto
La mia cuginetta è fissatissima con le winx..anche a me viene da pensare che non mi sarebbero piaciute..ma poi chissà! Io adoravo lady lovely, mi piaceva Ippotommaso (che quasi nessuno conosce) e altri cartoni dolci e buoni..non le streghette puttanelle 😉 Anche a me piacciono molto i carillon, fino a poco fa nel mio blog erano il sottofondo musicale.
Quanto ai desideri che devono rimanere tali..direi che sono un’esperta!! Non sempre possiamo cedere alle tentazioni, ci sono a volte conseguenze deleterie che lo impediscono, se non altro per restare fedeli alla propria etica. Mi piace il tuo blog…