(questo post non ha titolo)
Sto tentando di capire se la sensazione dilagante appena sotto lo sterno sia euforìa o malinconìa.
A me il Natale fa un po’ questo effetto ibrido -vogliamo scrivere borderline? scriviamolo-
Da un lato l’idea del Natale che custodisco fin da bambina: quell’idea soave e gioiosa di famiglia unita, di serenità, di panettone all’uvetta e canditi. E un po’ di neve, se si è fortunati.
Dall’altro lato la consapevolezza di quel che è da sempre, il Natale.
Frenesìa, luci ad intermittenza che la scandiscono, un sottile pulsare nelle tempie davanti alle vetrine, scale mobili, pazienza agonizzante.
Per questo me ne vado prima del venticinque. Consegnerò i quattro regali che ho deciso serenamente di fare e via, oltreconfine, sorvolando le mie idee troppo sfilacciate per essere inamidate ed appese, in bellavista.
La Spagna è cattolicissima. Se ho fortuna troverò Siviglia e Granada praticamente deserte in attesa del risveglio di Capodanno.
Mi cimenterò in sane bevute, masticherò qualche frase in spagnolo, piroetterò tra le poche persone ed i tavoli di un bar, scatterò foto, allaccerò sguardi e stringerò mani, chissà.
Il Natale sarò io, senza libri in valigia e senza nulla da obiettare a chi non mi (in)segue.
Il Natale sono io…
questa non l’avevo mai sentita, ma forse è la giusta prospettiva da cui guardarsi attraversare queste atmosfere di frenesia quando si è in bilico fra il sentirsi partecipe e completamente al di fuori.
Di Siviglia ho un ricordo primaverile, assolato, un giro sulle barchette del fiume.
Di Granada ho il ricordo della paeilla più buona che abbia mai mangiato.
Buon viaggio.
Anche a me il Natale mette addosso uno strano strato di euforia e malinconia; quello stesso sentimento che spesso mi porta a viaggiare… ti capisco, diamine come ti capisco…
Nicola
P.S.
Bel blog!
caspita.
queste son le scelte che danno un senso di libertà all’uomo!
che tu possa trovare volti che sorridono
Anch’io ho questo atteggiamento ambivalente rispetto al Natale.
Ma solo da quando i miei si sono separati. Perché alla fine era diventato solo motivo di litigi, fatica e nessuna festa. Invece per me era la festa preferita.
Ho fatto un Natale a Cuba anni fa, ed è piuttosto buffo mangiare il panettone sulla spiaggia.
Siviglia e Granada non le ho mai viste ma vorrei davvero andarci. Magari a Pasqua. Un abbraccio.
mah! anche verso natale faccio fatica ad avere un atteggiamento. a me sembra solo un pò strano. arriva dicembre e penso: questo è il mese con natale. questo è il mese con natale? anche quest’anno? chissà come mai? chissà perché?
● Ghianda: è la soluzione di quest’anno, Il Natale sono io. Se non funziona per il prossimo anno escogiterò qualche nuova strategia.
Grazie per gli auguri… Mancano ancora nove lunghissimi giorni… Uff.
● Aleteia: capiamoci! 😉
● Binjip: non so se la intendo come libertà… Non la distinguo nemmeno più, avendo quasi solo libertà di movimento in ogni direzione mi sembra sempre di essere in trappola 🙂
● Ovetto: ti farò sapere come le ho vissute e come mi sono sembrate. Magari potrà aiutarti per Pasqua.
● POE: corsi e ricorsi. e il modo di viverli che prova affannosamente a modificarsi…
chi non ti (in)segue non ti merita e le tue foto, diciamo almeno dieci delle tue foto, le consideriamo una promessa che ci hai già fatto e così le aspettiamo.
…E sarai tu.
Semplicemente.
Bella.
Bellissima.
Tu.
Ci si può tirar fuori dalla concezione consumistica, si può rimanere calmi, sereni, in pace e vivere il natale come dovrebbe essere anche se, come me, non credi…si può fare…ve lo assicuro!
magari è solo un po’ d’angina pectoris.
S.
…o cattiva digestione.
metaforicamente parlando 😉
Cucinato tu?
cri
A voi due dico che siete due sssserpi.
Agli altri rispondo dopo, con calma.
Beh speriamo che nel dilagare l’euforia predomini, in maniera naturale, quanto basta. Nella peggiore delle ipotesi mi farei dare una mano dalla sangrìa ;))
Bacio da chi ti “segue” …
Passo di qui per caso e mi sento di dirti che anche a me il natale fa questo effetto a volte, una strana sensazione nella pancia sospesa tra il calore familiare e la tristezza per la vanità delle cose che ci circondano… uscire da questa realtà mi sembra un’ottima soluzione, bel blog, mi pace molto. Un sorriso…
Mi sono piaciute moltissimo le tue considerazioni su queste festività. A me a dire il vero fanno solo un po’ d’angoscia, soprattutto quanto sento nominare il natale già a settembre. Ma alla fine me lo lascio scorrere addosso trattenendo quello che di buono riesco a trovarci, tipo trasformarlo in una buona scusa per fare un pensiero fuori del comune alle persone che amo.
Saluti cari e buon viaggio!
…non mi sembra vero…ma è già Natale? Sta arrivando? Non lo vedo…Me ne accorgo leggendo qua e là , tra i blog, nelle riviste, sui giornali…Il Natale di una bambina che sognava…si è rotto…
Bello qui…
E’ un’idea bellissima. Ma davvero.
Sto tentando di capire cosa sia rimasto del natale… poi se te ne vai anche tu…
buon fine settimana intanto
Qui a natale gli Estoni nel mezzo di mercatini legnosi allestiti dagli artigiani che arrivano dalle campagne danzano e cantano balli ancestrali con i loro bimbi presi per mano alla luce di torce e falò…
Poi dall’altra parte della strada c’è il natale dell’identità europea/mondiale contemporanea… ed è meglio non entrare in merito al cattolicesimo…
Quel sentimento ambivalente lo sento anche io, come un sottofondo di ansia…
Un Saluto Cris, il Lupo solca il Baltico e approda ad Helsinki per un po di giorni…aspé, com’è che era, “dimmi dove vai e ti dirò chi sei”?
😉
Abbraccio.
Fai bene, anche io se potessi me ne andre via da tutto e da tutti per questo periodo..
il natale mi porta brutti ricordi, ed anche quest’anno non sarà migliore dei precedenti purtroppo..
ho una sorta di ansia mista a frenesia dentro,che nemmeno io riesco a capire..
spero almeno che il tempo scorra piano giusto per riposarmi un pò,che ne ho davvero bisogno..
La domanda è : che c’è durante il Natale, che non c’era un mese fa, o che ci sarà tra un mese.
canditi, uvetta e malinconia sono sempre lì. basta coglierle.
Sai cosa?
Siamo tutti borderline a modo nostro in fondo.
La parte di programma più bella è racchiusa in quel “chissà” 😉