(questo post non ha titolo)
I trattori con le benne hanno fatto il loro lavoro, stanotte.
Io ho dormito di un sonno faticoso, sfilacciato, sudato. Ho sognato a più riprese situazioni improbabili, immagini stratificate e fastidiose. Che mal di testa.
Avrei voglia di prendere la macchina dalla piazzetta. Magari si accende con brio nonostante le giornate trascorse sotto la neve. E poi andare.
Tutte le autostrade che tagliano la pianura, intorno, sono praticabili. Ho verificato.
Sciabatto fino alla cucina, metto su la moka, apro una nuova confezione di biscotti integrali. Aspetto che la moka sbuffi rumorosamente e mi verso il caffè.
Sembro una foto di Doisneau, ma quella sbagliata.
Mi ero seduta qui con un pensiero: una riflessione sul contatto fisico e sull’odore che allaccia o respinge le persone, sui comportamenti pregiudicanti e gli intenti in moratoria. Risale a ieri sera e potrei condividerlo. Ma sarebbero parole perse, impaludate.
E poi non ho più voglia di scrivere.
Che mal di testa.
Passo solo oggi ad augurarti buon anno visto che era da lunedi’ che l’unica cosa che vedevo era il letto. Sfortunatamente senza risvolti erotici. Solo una banale influenza.
Adesso ripercorro il filo da dove avevo interrotto. Auguri di cuore.
Mi son detto, andiamo a vedere cosa arrangia ‘crisalide inversa’…bè, ti trovo bene…mi viene in mente Cioran…Quando la mattina al risveglio si ha la luna per traverso è inevitabile che si giunga a qualche atroce scoperta, anche solamente osservandosi…
‘crisalide inversa’..mi sembra il nome di una di quelle malattie mortali a cui danno il nome di fiori…
se presa l’autostrada passi di qua, avverti
la neve è un curioso spartiacque nei ricordi invernali. quando ha nevicato : c’è un prima di attesa, un dopo ormai di liberazione. ed in mezzo questi momenti che sono così curiosi. non so, ci impediscono i gesti quotidiani, ci lavano l’aria, ci fanno guardare dentro anzichè fuori.
nevicate interiori.
Di fatto pero’, l’hai appena fatto 🙂 Anche a me capita di cambiare idea sul “soggetto” da scrivere, mentre mi avvicino alla tastiera 🙂 Allora mi annoto semplicemente qual’era il pensiero originale… spesso capita poi che, magari a settimane o perfino mesi di distanza, quell’annotazione funzioni di nuovo come fonte di ispirazione…
C’ho solo l’umore orizzontale, Wolf.
E, credimi, non ho scritto nulla di ciò che ho pensato altrimenti l’umore avrebbe percorso un piano preoccupantemente inclinato.
Ho solo citato l’ambito delle mie sciocche considerazioni.
Siete stati fortunati 😉
la neve nelle tue parole. Pulizia Pura.
E’ raro trovare un modo di scrivere che trasmetta sensazioni, odori e frammenti in modo cosi forte. Credo proprio che inizierò a leggere questo blog.
Elide
Ciao.
Grazie Marianna,
E grazie Elide (benvenuta)
Gus… Quella era una delle due foto sbagliate in cui mi sono impressa, ieri mattina.
C’è una forza inquieta nell’inquieto vegliare notturno. Come un generatore di energie recondite che prendono spinta dal nostro tentaivo di respingerle nel sonno…Il nostro combattimento. Davvero sconosciuto e senza memoria l’attimo in cui tutto tace e ritorna alla pace del sonno. E non è insonnia ma una vita parallela all’esser desti che non vuole morire, tornare ad essere dimenticata; fra sonno e vita, chiusi in un armadio ad osservare lo svolgersi del rumore e della luce.
io mi soffermerei a riflettere sul tuo rapporto con le ciabatte 😀
un abbraccio che sa
cri
Cris, spero che il tuo mal di testa sia passato! Buon lunedì 7 gennaio! Un abbraccio, Marzia
Bulucettina!!!
Ahahahahaha, questa è una perla 😉
servirebbe una bonifica, o, a scelta, una novalgina.
e comunque, buon lunedì (in prospettiva di un futuro prossimo meno sciabattante)!