C’è da dire
Che il bianco è lieve e ne avevo bisogno. Perchè l’apprensione ti mangia gli occhi e non ti concede un istante di placido vivere.
La tranquillità mi manca come mi mancano gli oggetti del passato, alcune foto, l’albicocco nel giardino dei nonni, l’abito a fiori sul fondo dell’ultimo cassetto del tromò.
Che certe riflessioni sono viniliche. Ti appiccicano addosso la convinzione che non esista un altro modo di vivere la vita. Quello che prevede un passo e poi un passo e poi un altro passo.
Io vivo a singhiozzo, da troppo.
Che Hawk forse/speriamo/chissà è alla seconda gravidanza. Ma lei non sa. E io ho provato a dirglielo, con gli occhi teneri e impazienti, che lei non sa cosa rubi essere figli unici. Ruba i litigi per i giocattoli e la competizione per ancorare a sé le attenzioni di mamma e papà. Ruba la capacità di confronto e di sostegno. E lascia tanta responsabilità che non concede d’essere elusa.
Io spero che BabyHawk non rimanga sola, ecco.
wow…mi fai nascere tanti pensieri, ma io non ho il dono della sintesi…
Baci! GFL
questo bianco lattaginoso mi ha spiazzato… sono disorientata… anche a me sono mancate le liti per i giocattoli e la complicita’ fraterna… e’ per questo che mi circondo di amici.
importante circondarsi di amici…è il mio paracadute più solido!
(presidente gran riserva)
ti ho sempre letto senza mai lasciare commenti. Come si legge un libro girando le pagine a tre a tre… Intuendo, con spirito puramente intellettuale, la luce imprigionata nei caratteri impressi in negativo. Ti auguro, come donna e come persona, che questo mutare i segni in positivo sia il segnale di qualcosa a cui si dona, finalmente, la capacità di rinascita e di respiro.
Auguri.
E si impara a condividere, a non avere l’esclusiva dei giocattoli, e degli affetti. E non ci si sente soli, anche se magari si gioca ognuno per conto suo…
Tasto dolente… la piccoletta forse rimarrà figlia unica, forse no, se c’è una cosa che ho imparato è che la vita ti sorprende sempre, in negativo come in positivo.
Io aspetto, non so cosa, ma continuo ad aspettare.
Grazie Cris per le tue parole, che come sempre, colgono nel segno.
Che meraviglia questa nuova veste luminosa, e il lucchetto… tienilo aperto, mi raccomando!
Un bacio
che bella luce è entrata. ed anche la continuità del bianco è preziosa, chi dice che le pareti bianche son noiose, anzitutto Sono, costituiscono il riferimento.
a volte il tempo ci cambia e non ce ne accorgiamo..
tu te ne sei accorta..
Ciao, sono capitata qui per caso, da un commento in un blog che leggo. Posso commentare?
La penso come te sui figli unici, presuntuosamente forse, vedo attorno a loro un’aura di incompletezza, di solitudine. Ho una sorella, che amo molto, e con la quale ho interrotto i rapporti da qualche mese, ma so che c’è, è lì, è MIA sorella. E tanto mi basta.
a presto
La caparbietà rimane vigile e inesausta anche nel sospingere un ‘frivolo'(apparentemente) cambiamento di colore.
Quasi commuove quanto tu ti voglia bene.
…anche io ho nostalgia di quell’albicocco che cresceva rigoglioso nel giardino dei nonni…quando anche tendendo le mani e sollevandomi sulla punta dei piedi non riuscivo a toccare neppure i rami più bassi…
mi manca l’inconsapevole prospettiva di ‘potere’, senza sentire l’apprensione del ‘dovere’ e il timore di non ‘sapere’, di non essere abbastanza…
Se oggi non avessi i miei fratelli.
Non tanto lui, che in fondo non ci siamo mai amati troppo.
Però mi cerca sempre, e io lascio che lo faccia.
Ma lei. Quella bambinetta di trent’anni che ancora mi chiama con i vezzeggiativi. A me. Mah.
E’ la prima volta che ci penso, da questo punto di vista.
C’è da dire che qui è tutta una sorpresa, questo bianco lattiginoso che sa di pulito.
Questa freschezza che ammanta l’occhio, nonostante il singhiozzo dei giorni …
E quel lucchetto aperto… consegnerai la chiave ?. Io sento aria di novità nei prossimi mesi, per te …
Bacio.
biancocco con lucchetto. non c’è che dire.
Bellissime immagini, ho visto istanti passati e presenti.
Starla
Piace moltissimo anche a me, il bianco.
Questo restyling – immagini e tutto – non smentisce il tuo fine senso del gusto 🙂
L’aggettivo che usi per certe riflessioni discute con le ennesime, ma a me piacciono entrambe le parole: ‘vinilico’ e ‘derive’.
Come dire – alla mia immaginazione – contrasti: un viaggio nei microsolchi, neri, del proprio essere – lo stop catartico nel bianco.
Forse è questa, in questo periodo, la tua Chiave.
Ma, aldilà dei voli pindarici della mia immaginazione – e comunque sia – l’unica cosa che posso dire con certezza è che tutto, in te, qui, attraverso immagini e parole, ha il carisma dell’eleganza.
Un abbraccio
– Shirasaya
Mi piace la nuova atmosfera.
Io sono stato figlio unico per vent’anni ed ora lo è mia sorella. Penso in effetti di essermi perso qualcosa. E un po’ si vede.
anch’io vivo a singhiozzo!
leggerti su sfondo bianco è ancora più piacevole.
a presto!
troppo: una di quelle parole che non mi piacciono troppo. he he!
siamo sempre noi a dare il senso.
così il bianco può essere un buon colore.
Bella, complimenti per la new version!
Felice pasqua crisalide, bianca come lo cioccolato raffinato.
Aurevoir :-)*
tanti auguri, per quel che di questi tempi contano gli auguri.
io ho due sorelle, ma per anni ho vissuto come se fossi stato figlio unico, tali erano le distanze.
ma le distanze si colmano sempre, volendo.
sei assolutamente certa di non avere alcuna certezza? negli altri e nel mondo, forse; ma dentro di te, mi pare non sia così. il corso della tua vita mi appare saldo