Dell’essere felici e consapevoli
Ogni tanto ci ripenso ed è per me più una consolazione che una pungente mancanza.
E’ quell’àncora cui m’aggrappo e di cui ho parlato.
E’ l’ultimo momento di felicità consapevole che ricordo. Perchè quando si è felici se ne ha consapevolezza, eccome.
E’ il primo week end di giugno e siamo al mare. E’ mattina, una mattina inebetita dalla luce, i finestrini della macchina abbassati, nell’abitacolo una canzone delle Corrs.
Io sono ancora di un pallore disperato, fantasmatica nel mio vestito sbracciato di lino color corda. Lui è già un dettaglio in sintonia con l’estate, la pelle ambrata, le dita magre come canne di bambù, fuma una Philip Morris.
Alle spalle abbiamo le montagne, davanti il mare. Siamo fermi ad un semaforo.
E’ il momento esatto in cui dico sono felice, a bassa voce, coperta dalla musica. Tutto tende a sorreggermi, anche il silenzio, perchè è un silenzio benevolo, compiuto.
Mi dico sono felice, e osservo le terrazze invase dai gerani e dalle buganvillee e respiro forte e inclino il capo sul poggiatesta, socchiudendo gli occhi.
Il mio cuore non è ancora trafitto dal poi, sono felice e la felicità preme da dentro contro il petto ed io sorrido perchè non so come contenerla. Potessi, ne regalerei ai passanti, ai cani, alle siepi che costeggiano la strada.
Stiamo andando a comperare il pane e la focaccia ed io sono felice.
Sono passati otto anni.
quasi quasi rivedo la mia felicità di molte stati…fà…
alba e focaccia..silenzio e mare…
e..armonia..
dannazione o privilegio?!?
un bacio! gabbiano fletcher
Sembra che tu abbia scritto la DESOLATION ROAD dei good old days, apprezzo questa ricerca nello scrivere.
Se le persone comuni che si eccitano e appassionatamente si angustiano per le volgari difficoltà della giornata ci strappano un sorriso di compassione, un’anima nella quale fu gettato il seme d’un grande destino e che deve attendere lo sviluppo di questa concezione, senza potere o dovere affrettare la felicità o la infelicità che ne scaturirà, ci ispira venerazione.
da Le Affinità Elettive
Cavolo come ti capisco!
Scrivi davvero bene.
…sembrerebbe la felicità uno stato che dipende dalla presenza di altri. Ma non è così. E finché la vedremo in questo modo, sarà molto arduo raggiungerla di nuovo. Si può trovarla in noi stessi, nel silenzio benevolo e compiuto che alberga al nostro interno, se vogliamo.
Si può trovarla in un tramonto che sembra triste, in un’alba che sembra desolata. E anche nelle parole, quelle stesse che sono tue, poi diventate mie, e che oggi torno a restituirti.
Un bacio, Cris, il più sincero che posseggo.
la mia àncora è un sogno.
magari se riesci a fartene passare – A te – dalle siepi e dai cani, un’altra volta dalle bouganville e il tepore dell’aria, magari lo potrai risussurrare, ed essere pelle ambrata (nel sedile a fianco qualcuno che a bassa voce osserva e sente il petto pieno, di sé e di te)
ciao 🙂
► Gabbiano: il privilegio di averla vissuta. dannazione, no, non direi, nemmeno se non dovesse ripetersi.
► Writerblock & topperblog: grazie e benvenuti!
► Silenziose: una delle mie letture preferite, fin da adolescente. per certi versi sono rimasta come allora…
► SurlyCurly: …che il cielo t’ascoltasse!!
un’àncora può essere tutto. basta che aiuti.
► Max: che dirti? lo sai già: la felicità per me è dimezzata in solitudine e raddoppiata in degna compagnia. che io non mi consideri degna compagna di me stessa è cosa nota, poi.
con dannazione mi riferivo alla sensazione di difetto quando si rievoca momenti di irripetibile sapore, come quando si gode un vino di qualità unica e si è consci che non potrà ricapitare…
le albe del mio villaggio sono sempre lì..e sempre uniche! la sensazione di allora: credo si sia sciolta nel mare…si…è un privilegio! GF
“Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria; e ciò sa ‘l tuo dottore.” Paolo e Francesca nel V canto dell’Inferno dantesco…ma c’è un masochismo estatico nel riempirsi i pensieri di passate stagioni…un richiamo di sirene a cui è difficile resistere…sei un talento nello scrivere! Ciao!
Questo mio ricordare non è doloroso ne’ masochista, Formica.
E’ la mia storia, ciò che mi ha reso quel che sono, le mie radici. La mia àncora.
[grazie!]
è probabile che writersblock Desolation Road l’abbia sentita nominare da un cugino di un cugino visto come procede nei suoi post.
(scusa eh ma mi fa arrabbiare)
un sorriso a te
“…Potessi, ne regalerei ai passanti, ai cani, alle siepi che costeggiano la strada…” E’ felicità…Amore per la vita che quando regala….vuoi renderle il suo merito. Struggente accompagnarci nella tua…felicità. Si, hai qualcosa che ti fa particolare; resto incredulo difronte ai commenti che ricevi.
Se il passato continua a tornare, ma non solo come ricordo… Forse è meglio lasciarlo andare.
la felicità dura un istante, ebbene sì. ma quell’istante vale forse più degli otto anni passati a ricordarlo. 🙂
Condivisione espansa…
Anni di sguardi proibiti…
lei cadeva dentro me ed io dentro lei
ma per cause di forza maggiore
nessuna fisicità…
niente è più potente della certezza di un amore
che non può liberare l’attrazione…
anni di sofferenza
i miei sommati ai suoi…
poi un bacio rubato al tempo e alle circostanze…
uno solo
(quanto durano tre ore?)
forse appena il tempo di fare una foto e imprimerla nel cuore alla voce:
felicità…
poi la separazione forzata da un destino malevolo
che mi ha portato via dalle braccia
non lei
ma la vita.
Sono passati quindici anni…
(quanto durano quindici anni?)
Forse appena il tempo di altri amori, altri baci…
Ma non ho perduto quella foto…
è dentro me per sempre alla voce:
felicità.
Una carezza.
Fede
adesso ti sembrerà una coincidenza forzata, ma proprio ieri, nel ripensarmi con x, mi sono detta. è stato un attimo. una sera d’inverno. tornavamo da una festa di laurea, la mia macchina guidata da lui. sufjan stevens come sottofondo musicale. un po’ brilli, diretti a casa sua. sono felice ho sussurrato piano.
Struggente.
Al tempo stesso leggero ed invidiabile.
Un passaggio, un ponte, teso al divenire.
Complimenti per lo stile.
Il ricordo della felicità non svanisce.
Ma non necessariamente bisogna essere in due per esserlo.
come sempre il tempo..
anche io ho una philp morris tra le dita (brutto viziaccio)
la descrizione di un ricordo,
che spero sia sotteso tra te e quel filo d’aquilone che sai che esiste
anche al presente..
un abbraccio carissima
scusa un po l’assenza, ma spesso qui invece il tempo.. si riduce più si cresce..e questo non è un bene..eh eh
“Sono felice”
forse è questo che non si dovrebbe fare. Ricercare quella felicità, proprio quella intendo.
Cambia anche la felicità con il tempo, magari.
Come tutto il resto.
Cercarla ci rende infelici.
Ciao Cris, profitto della pausa nescafé per ringraziarti della soffiata su golosaria; ho visto solo ora che hai postato ex voto ed un ligure come me che respira inevitabilmente montale ad ogni angolo non ha potuto fare a meno di accostarlo alle reminiscenze di cui si parlava..foglie morte o forse già fuscelli al di là del presente e dell’immediato…scusa stò divagando..Grazie per la soffiata! un bacio! GFL
Conosco esattamente la sensazione. Cosi’ di primo impatto mi e’ venuto da pensare ad un sabato pomeriggio di quasi 4 anni fa.
Ero appena svenuta uscendo da una doccia troppo calda e a seguito di un paio di giorni in cui avevo deciso di vivere letteralmente d’amore.
Svengo, saranno passati pochi secondi, apro gli occhi e vedo lui. Ricordo esattamente che ho pensato
“E’ lui, e’ tornato da me”.
Non se ne era mai andato, chissa’ che aveva pensato la mia testolina.
Probabile che, sentita quella immanente felicità, nel tentativo di pretenderla, sfugga o semplicemente non ci ha più carezzati…come un tempo. Ogni altro surrogato non aderisce…scivola piuttosto, addolorando.