Dediche
Questa mattina ho indugiato tra le lenzuola finchè ho potuto.
Ero sveglia e mi godevo la luce del sole che seguiva il suo percorso sulle ante del mobile mentre io, con un occhio aperto ed uno chiuso, ascoltavo Barry White alla radio.
Ho tre libri sulla scrivania, ho pensato. Tre libri con tre dediche a penna, la data, la firma e tre destinatari che quei libri non li hanno ricevuti.
Sono ben strana. Perchè io con le persone mi muovo scompostamente, con tempi indefiniti e sincopati. Posso entusiasmarmi per pochissimo, impennarmi, volare altissima, idealizzando, e poi precipitare giù giù, disturbata da altrettanto poco e divergendo, velocemente.
Quei libri stanno lì, orfani di un lettore. Li leggerei io, se non fosse che regalo solo libri che ho già letto e che mi hanno (in)segnato.
Insomma, stavo lì nel letto e ho pensato di strappare la prima pagina e portarli al centro accoglienza, assieme a qualche indumento dismesso.
Poi ho pensato che una pagina strappata è come una minaccia, un vuoto smarrito che frastorna e indispone. Così lascerò la dedica e la data e la mia firma illeggibile.
E speriamo che a qualcuno qualcosa arriverà, al centro.
[ foto di Cris© ]
Io quei libri li consegnerei lo stesso.
Perchè un momento condiviso con gioia va ricordato anche se è finito, no?
Anche io ho un libro con dedica, in un cassetto. Mi mette un po’ a disagio pensarci, per cui non lo apro quasi mai.
Ma quando sento stagnare una malinconia rappresa, di quelle che forse è meglio sciogliere in pianto, allora prendo quel libro dal cassetto e leggo le parole che ho scritto per lei, compagna di un tempo, mai più rivista…
giusto ieri sera prima di andare a letto ho guardato il libro con dedica che è rimasto sul mio comodino, era per un’amica, l’ho guardato e sono stata attraversata da una fitta di orgoglio, che si sente ferito ed umiliato per essersi sbagliato così tanto.
i libri che (in)SEGNANO:-]
► Falcone: uhm… non lo so. A volte i momenti di condivisione e gioia (sia amicali che amorosi) sono tali sono per noi. Le perle ai porci mica mi piace buttarle.
Amarezza, forse. Senza forse.
► Dianthus: io non soffro guardando quei libri. C’è da dire che nessuno è legato ad un grande amore… A grandi abbagli o a grandi sospensioni, piuttosto.
► Milanesina: se tocchi il tasto orgoglio, con me, vai a nozze. Sono talmente piena di orgoglio che ne trabocco. Grande limite, questo mio.
► Marianna: se non segnano non insegnano nemmeno, i libri.
Mi muovo pure io piuttosto scompostamente con le persone, dall’idealizzazione fino al precipitare (senza paracadute).
Però io credo che cercherei, comunque, di far arrivare a destinazione quei tre libri.
A prescindere dagli sviluppi.
Cerco di spiegarmi. Quando hai scelto libro, persona, parole, l’hai fatto perché lo sentivi, magari senza pensarci, del tutto spontaneamente. Ecco. Io credo sia un peccato “mozzare” la condivisione.
Come è vero quello che dici amica cara. Porti alla luce là dal profondo, dove la coscienza prende forma, un concetto che non riuscivo a materializzare, ma che pure c’èra.
“minaccia-vuoto smarrito che indispone”, vero, bello, elegante : giusto.
sai? credo di avere lo stesso tipo di rapporto con le persone…
onestamente non ho ancora capito se questo sia un bene o un male.
quel che è certo è che vivo di grandi passioni, di slanci e di moti opposti…
ti lascio un sorriso……….
Lascia i tuoi libri al loro destino, non ferirli strappando quella dedica che li rende unici come unici sono stati nel desiderio del dono. Forse chi avrà la fortuna di prenderli in mano avrà anche quella “sentire” quel momento.
mr. bobo
► FigliodeiSoli: non credo di voler ulteriori sviluppi in relazione alle persone che non hanno ricevuto il loro libro… Mi sto ancora chiedendo se abbia un senso riprendere strade interrotte per un motivo (più o meno valido). Non so.
► Giallorock: Beh, grazie! Io tendo a rifuggire da tutto ciò che mi riporta al vuoto; nelle situazioni, nelle persone, negli intenti.
► Attimideterno: …io vivo grandi entusiasmi più che passioni. E come te devo capire se sono fondati su presupposti sani e giusti.
Un bacio.
► Mr. Bobo: l’intenzione è questa, al momento. Mi prendo un minimo di tempo per capire se è quello che voglio o quello che mi sembra giusto a spingermi.
Io terrei tutto, CrIs.
Via dal comodino, che sono troppo a portata di mano e in qualche modo mi pare che quelle dediche ti possano urtare, ma comunque a portata di mano.
Perché arriva sempre il momento in cui le cose -improvvisamente- non fanno più male e sarà magari quello in cui senza rendertene conto prenderai nuovamente uno di quei libri in mano e ti scapperà un sorriso.
E sarà non ironia né sarcasmo: solo una presa d’atto.
[ho tanti libri dedicati e autografati, che mi sono stati regalati. hanno un valore aggiunto, per me]
Ha iniziato a piovere, forse quando avrà smesso tutto questo non ti sembrerà più così importante. Forse.
Mr. Bobo
► Light: io ho pochissimi libri che mi sono stati regalati; sarà che ne acquisto talmente tanti che le persone trovano superfluo farmene dono. E invece mi piacerebbe (con la dedica, poi!)
Trovo che a lasciarli lì perdano valore, non so.
► Mr. Bobo: piove, sì. Ma non ho scritto che sia una questione che mi toglie il sonno. Era solo una riflessione come un’altra, di prima mattina, come in tante altre mattine.
non saprei, ho sempre pensato che un libro con dedica appartenga sempre e per sempre alla persona per cui la dedica è stata concepita, a meno che lo stesso non lo ceda a sua volta…
come ho sempre anche pensato che ogni libro viva di vita propria e quindi perchè ferirlo per eventuali colpe altrui?!
baci! GFL
Io invece credo che un libro possa essere un piacere e possa (in)segnare persone diverse dal destinatario del libro stesso. Specialmente quando ci si accorge che il gesto della dedica è stato fuoriluogo, o affrettato, o inutile quanto il regalo stesso.
Ciao!
Mi hai fatto riflettere su due cose:
– quelle volte che mi è capitato di scrivere dedica, data e firma su un libro in regalo l’ho fatto dopo averlo ‘consegnato’.
– ho usato una matita.
Accortezze inconsce… forse!
Dedicare un libro..è dedicare un pezzo di se..
come si pensetra nelle parole del testo..
in qualche modo è come creare un ponte fra te ed i ldestinatario..
certi libri..mi pare si carichino dei miei sospiri..
e vorrei..che qualcuno li vivesse ancora.
Condivido in pieno il fatto di regalare un libro se e solo se gia` letto.
Regalare un libro lo ritengo un gesto prezioso, ha un qualcoa di intimo secondo me (ma forse e` solo una mio delirio questa considerazione…)
Comunque faro` proprio cosi` questa sera. In aereoporto, ne comprero` uno come regalo per mia sorella che proprio oggi compie gli anni. Quale non so ancora, pensero` a qualcosa di adeguato. Con dedica, ovviamente…
p.s.
si sta bene tra sotto le lenzuola, al mattino, tra le braccia di Morfeo, non e`vero ragazza ben strana?! 😉
Regalare un libro è un gesto soprattutto intelligente, ma un libro scelto da Te è necessariamente un evento importante.
C’è già una scelta ponderata a priori. Infatti regali libri che Tu hai già letto. Significativi per Te.
Mi smarrisce l’idea che hai creato un evento così importante come un regalo e poi lo hai interrotto. Per giunta tre volte.
Qualcosa Ti ha disturbato. E certamente una cosa grave.
La prima cosa che mi viene in mente non è un errore Tuo di valutazione quanto piuttosto un merito che i riceventi hanno fratturato, che hanno cessato di avere.
E allora il dono dei libri non aveva più significato. Il messaggio che veicolavano non sarebbe comunque passato.
No. Non strappare la pagina.
Ancora oggi il mio migliaio di testi non ha una pagina persa.
Leggo un libro consumandolo il meno possibile. Sarà meno vissuto ma vorrei che diventasse imperdibile, quasi eterno per i miei bisogni futuri.
Lascia la dedica e offri i libri ad altri.
Mi piace l’idea che ne hai derivato.
Io dico di Te che nessuno è mai davvero straniero ai Tuoi pensieri.
Un abbraccio stretto stretto.
Nessun commento potrà farti cambiare idea a riguardo.
Ma se non dicessi la mia, non sarei Io.
Regalali comunque.
Con le loro dediche e con il loro perchè.
Che invidia per quelle persone e per cosa rappresentano quei libri… della foto posso dire solo “wow”
► Helados: personalmente non riuscirei a scrivere una dedica con il referente ad un metro da me: fondamentalmente sono una timidona. La penna, anzi, la stilografica è un must. La matita la usavo solo per le note a margine nei testi scolastici e accademici.
► Sephiroth: è più di un ponte… è una breccia.
► Rebowsky: eccellente idea! Sì, si stava benissimo tra le lenzuola, pur avendomi svegliato quasi all’alba un simpaticissimo sms 😉
► Khepesh: uhuh, errori di valutazione ne ho fatti a iosa pure io, che credi? Ho fatto errori di valutazione e ho avuto clamorosi ripensamenti nonostante parole credibilissime e occhi luccicanti e sorrisoni disarmanti.
Ma lascio sempre margine sufficiente per girare sui tacchi e allontanarmi senza troppi strappi.
► Chota: …e fai bene. Ma credo, come tu stessa hai scritto, che non cambierò idea. Forse 🙂
► Sesotris: credo che non sapranno mai che esisteva un pensiero per loro… E se l’hanno intuito forse non l’hanno considerato un gesto rilevante. Peggio ancora, direi, no?
[…grazie]
[mi scappa un sorriso ma devo dirlo ancora una volta: ho avuto ragione:)]
al centro d’accoglienza, presto! presto!
leggere un bel libro e poi -poter anche- fantasticare sull’altra storia… quella della dedica;
a tutto questo, credo che nessuno preferirebbe un ‘lucano’;
a..
È vero, verissimo; infatti è la frase che mi ha Segnata di più:]
sarei curioso di sapere quali sono i tre libri…
► Light: sorridiamo in due [mica ho problemi a dare la ragione a chi ce l’ha, sai?]
► a.. : e menomale che qualcuno me l’appoggia, l’idea!
► Lapidario: basta chiedere…
– Elogio della fuga di Henri Laborit;
– Il dolore perfetto di Ugo Riccarelli;
– Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov.
conosco solo il terzo, che tra l’altro ho adorato, i primi due invece mi sono del tutto sconosciuti… ma se stavi per regalarli immagino meritino. Meritano a prescindere, o facevano parte di un discorso “mirato” al destinatario?
Meritano a prescindere.
Ma facevano -ovviamente- parte di un discorso preciso rivolto al destinatario. Mi piace l’idea che la persona riesca a godere della lettura in sé ma intraveda anche il perchè della scelta che ho compiuto.
Sono pretenziosa, probabilmente.
non direi… nel regalo di un libro è una considerazione che ci sta tutta…
Ho ricevuto solo un libro con una dedica fino ad ora, ed è un peccato perchè il pensiero aggiunto al pensiero rende il libro davvero unico…
Buon sabato Cris ..
Di getto.
riempi, come una iniziazione, sei un mittente sconosciuto, nella buca della posta, scegli un indirizzo sull’elenco dei dimenticati, la dedica è la stessa, l’esito è differente, un regalo inaspettato.
ti abbraccio
pablo
Elogio della fuga andrebbe riletto, più che regalato. 🙂
Per gli altri suggerisco il Bookcrossing.
il maestro e margherita, che bel capolavoro. genio puro e diabolico, esaltazione della bellezza e dell’arte. per quel che ricordo.
ma che hai gusti raffinati lo sapevo da tempo.