Se il futuro arrivasse presto.
Ti ritrovi che è lunedì e non sai perchè.
Perchè non ti sei accorta del tempo che trascorreva durante il fine settimana. Forse quando scivola via placido, senza strappi o bruschi inceppi funziona così, che ti ritrovi al lunedì e non ti rimane granchè tra le mani ma quel poco che ti rimane è utile a ricominciare.
Era tempo che non mangiavi fave e salame di Varzi. Il locale era caldo, profumava di legno e fuori pioveva forte. Hai abbinato una Menabrea al filetto al pepe verde e hai sorriso guardando la faccia di approvazione del cameriere. Nessun discorso impegnativo perchè Effe non era nella serata per decidere se avere una relazione con il suo diretto superiore e tu non eri in vena di buoni consigli. Qualche sms gentile arriva e riceve risposta perchè la gentilezza non va mai lasciata camminare da sola.
Sei in una fase in cui non sai se ha più coraggio chi resta, esponendosi, o chi gira sui tacchi mostrando le spalle e opponendo un io non aspetto niente e nessuno. Perchè ti piacerebbe poterlo dire e se lo dicessi nessuno potrebbe intuire la mezogna. Ma non hai voglia di mentire.
Non solo, non hai nemmeno voglia di omettere. Ma questo, invece, lo fai sempre, sistematicamente, fino ad un punto ben preciso, oltre il quale non sei più andata da tempo.
Alla terza Menabrea accantoni ogni pensiero molesto e inizi a fare considerazioni tipicamente femminili e irriverenti su ogni presenza maschile a tiro d’occhio. Effe chiede un caffè e ti segue, a ruota.
E oggi si riparte.
sorniona invece inizia la mia settimana, dopo una chiusura più che malinconica di quella precedente.
e continuo ostinatamente a chiedermi del perchè delle cose.
e riallaccio e sciolgo fili di continuo.
e va bene così.
io ho scelto di girare sui tacchi mostrando le spalle (e sbattendo la porta!) le bugie allungano la vita…
Il tuo vivere, facendo cose, vedendo persone e accantonando i pensieri molesti (come scrivi tu) mi fa estrema tenerezza. Io lo percepisco questo tuo aspettare eludendo l’attesa, ingannandola con un po’ di vita leggera e chiacchiere con l’amica Effe.
Intanto il weekend è passato ed il futuro è là, sulla linea dell’orizzonte che non si riesce mai a determinare quanto sia lontana….. Bacione.
Giornata senza senso apparente, oggi.
Tanti ragionamenti tra me e me per arrivare alla conclusione che a niente c’è un vero perchè. Un plausibile, concreto, valido perchè.
il futuro è come la carota davanti al muso dell’asino… un’immagine che -per quanto faccia venire l’acquolina in bocca- è irraggiungibile;
solo il presente, buono o cattivo che sia, è “sgranocchiabile”;
a..
Nel bosco ci sono sentieri che,
sovente ricoperti di erbe,
si interrompono improvvisamente nel fitto.
Non c’è perchè che tenga.
effezeroperlopiuspumadeigiornisenzaperchè.puòbastareunlunedìognitanto.appunto.sorseggi.
pablo
Il tuo stile mi ricorda molto quello di un mio amico 🙂 Ha scritto un intero libro in seconda persona 😉
Non ha più coraggio chi resta, e nemmeno chi va. Ha più coraggio chi fa cosa sa saper andare fatto. Anche se, almeno nell’immediato, ciò dovesse portare una profonda sofferenza. Perché di solito, se non lo fa, la sofferenza globale che lo aspetta, sarà molta di più.
Non so, Cris, sono 3 volte che rileggo questo post.
Accantonare i pensieri molesti alle volte mi sembra la cosa migliore. Anche la più intelligente, in certi casi. Nei giorni non buoni, invece, mi sembra la cosa più conveniente, e vagamente irresponsabile. E intanto che il senso dell’attesa (dio, che parola fastidiosa) diviene peso, il senso dei giorni che passano sta racchiuso negli attimi più leggeri, fatti anche di tre Menabrea consecutivi e una cena in compagnia. Io credo questo.
Ma non mi viene di più, oggi.
Però ti lascio i pensieri di Erri De Luca, nel passo di “Non ora, non qui” in cui il padre dice qualcosa al figlio a proposito dell’attesa. Lo trovi da qualche parte da me, ma credo tu lo conosca bene. Anzi, avrei fatto meglio a trascriverne qui un pezzetto, forse sarei stata più efficace.
Un abbraccio
L.
(PS : alla fine, dopo aver individuato il punto nel codice, ho eliminato snap shots, perché mi infastidisce visivamente, ma grazie per averci rimesso mano. Che santa pazienza!)
una cosa così l’ho già letta altrove…ma non era così era…non so trovare la parola…beh…ma l’hai ripresa da qualche parte?
► Anonimo/a: se scrivo qualcosa che non è mio cito la fonte.
► Laidis: io pensavo che volente o nolente tocca aspettare a tutti, anche quando si è convinti di non farlo…
► Wolf: io non ho uno stile… scrivo in seconda persona, poi in prima, a seconda di quanto mi è vicino ciò che scrivo.
► Antoniociuca: oh sì, ci si trova ovunque, vivendo. Anche dove sto adesso io.
► A.. : io sto sgranocchiando una radice meno gustosa d’una carota, al momento.
Che la Menabrea è una gran bella birra. Prosit
Questa è casa mia da tempo e non te l’ho mai detto perchè ho sempre creduto che non ti importi nulla di ciò che pensa chi ti legge. Ultimamente qualcosa è cambiato, devo ancora capire cosa, ma ho deciso di dirtelo.
Io sono qui da tanto e da tanto mi sento a casa mia.
Ascolterei quelle irriverenti considerazioni…e sorrido.
► Rebus: bella e buona e piemontese e pluripremiata. Dici niente! 😉
► Radamanto: il sospetto che in molti la pensino come te mi è sorto più d’una volta… Non è così che stanno le cose ma non ho mai perso tempo a spiegare ne’ perchè ne’ percome.
Mi piace che tu ti senta a casa, qui, anche se io a te sono familiare e tu per me sei un perfetto sconosciuto che mi commenta per la prima volta. Curiosa la blog-palla, vero?
► Concretezza: hehehe… niente che non si sia già sentito in tutte le salse una volta passata la trentina 😉
Lo so, piemontese e pluripremiata. Ma te sei di parte, credo.
Mi intrometto nella risposta che hai dato a Radamanto, tempo fa avevo la stessa sensazione, senza lasciare parole mi ritrovavo bene qui, molto, solo poi mi è sembrato, ma forse sbaglio, che dirti una cosa così ti quasi irritava.
La verità è che sono una cucciolona ma non ci crede nessuno, ecco!
Io, visti gli effetti sui pensieri molesti, la prossima volta mi (pre)occuperei esclusivamente di trovare un abbinamento alla Menabrea.
Helados, la Menabrea era ottimamente accompagnata!!!
Ma i pensieri molesti reggono bene l’alcool 😉
Credo che rimanga sempre qualcosa tra le mani e la rete dei pensieri, molesti o meno.
Sono quelle piccole tracce, le lucciole, che anche se deboli nei loro segnali luminosi danno un’idea della via.
Un saluto
che poi neanche il tempo,
ed è già mercoledì,
saluti va..
“io non aspetto niente e nessuno” è la menzogna dell’esistere, universale, cosmica, imprescindibile, essenziale.
Io mi sento meglio quando ti leggo
e mi piace pensare che : “la gentilezza non va mai lasciata camminare da sola” è una delle poche cose che restano oltre la menzogna. Grazie.
….se è vero che due negazioni affermano chi non aspetta niente e nessuno aspetta qualcosa e qualcuno…in fondo,è una patetica bugia per non ammettere con sè stessi che si vorrebbe quel……ma è uno scivolone che prendono tutti quelli che sono soli e non vogliono esserlo ma fa stare meglio pensare che è quello che si vuole…insomma,l’animo umano…..complicato…e va a volte assecondato,altre scosso dal torpore….perchè come la gentilezza anche la tristezza va mai lasciata sola….con affetto,roberta