Colei che avvince con la sua bellezza
Ieri è nata anche Rebecca.
Ultimamente stanno nascendo figli di lontani parenti, di conoscenti, di amici.
Rebecca è la figlia di una buona conoscente. 06/07/08 bellissima data, magari le porterà fortuna anche se, visto il contesto in cui è nata, non credo ne avrà bisogno.
La guardo, ha un giorno di vita. I suoi occhi socchiusi, infastiditi dalla luce prepotente del mattino, sembrano virare al blu, acquosi e appannati. Solo il tempo dirà quale gene ha prevalso, se l’azzurro della madre o il nocciola del padre. Ha le dita delle mani e dei piedini bellissime, sono il dettaglio che più mi affascina nei neonati. Falangi, falangine, falangette ed unghie perfette, in miniatura.
Rebecca che ha l’ascendente in Capricorno, un aiuto essenziale a mitigare l’emotività sfarfallante tipica dei Cancro.
Rebecca che gorgheggia e gorgoglia bava, felice, mostrando le gengive nude e tentando di mettere a fuoco i volti di chi le parla piano, attorno.
Mi avvampa una paralisi di tenera invidia e commozione, a guardarla. Sono preda di mille pensieri e considerazioni che velano lo sguardo e strizzano il cuore in una morsa rapace.
Mantengo il sorriso e consegno alla neomamma il pagliaccetto arancione e verde acido che ho comprato per Rebecca appena due giorni prima del parto, in anticipo di quasi due settimane sulla data prevista.
E’ proprio bella, Rebecca. E’ diventata il Tutto e ancora non lo sa.
A me emoziona la tua commozione di fronte a questo piccolo miracolo ed il turbamento dei tuoi mille pensieri.
Ogni altra parola è superflua.
Già già..sarebbe facile, far scivolare via le quelle sensazioni, ma non è così, tutto ritorna in vortici impossibili da evitare.
E così ci ritroviamo, seduti sullo scalino di noi stessi, come altre mille volte, a scrivere sulla lavagna della nostra esistenza, a decifrarne le rughe sulla fronte.
già……….
desiderio di maternità [mio]
Io mi ricordo nitidamente lo sguardo, magari ancora perso, della chiara alcuni secondi dopo la nascita, tranquilla e per nulla turbata dall’essere lì guardata da me. Appena sfiorata, con paura di poterla rompere. Immagine indelebile.
ognuno di noi è stato ‘tutto’, mi chiedo in quanti -e quando e come- ce ne siamo resi conto
a..
Volevi la motivazione?
E’ per quello che scrivi e per come lo scrivi, come questo post.
Un bacio e buona settimana
🙂
Mai avuto desiderio di maternità ma gli scricciolini appena nati mi fanno una tenerezza indicibile.
Soprattutto se femmine.
[e poi leggo tutto il mondo intorno alle tue parole]
il pagliaccetto verde acido e arancione ti fa onore. bando alle tutine rose/azzurro. al mio nipotino regalai una tutina bianca e bordeaux di cui tutt’oggi vado orgogliosa riguardando le foto.
gli occhi che virano di blu poi, sono commoventi.
il Tutto. appena in braccio capii che per molto tempo sarebbe stato (anche) il mio Tutto. struggente.
La realtà è che non riesco spesso a immaginare neonati. Spesso penso a dei bambini ma li immagino sempre un po’ cresciuti, già con almeno un anno di vita alle spalle. Non so perché, non so se c’è una ragione. Però leggendoti ci pensavo. Chissà…
Sono deliziosi quando ancora non parlano!!!:)
Alice
Che poi la guardo, in foto, e mi chiedo come sia possibile che la risultanza di una coppia non abbia nulla della coppia. Rebecca non possiede nessun tratto somatico di nessuno dei due genitori, sembra quasi avere lineamenti orientaleggianti. Spettacolare.
Quanto a me, penso ancora.
allora auguri a rebecca. ne avrà bisogno, temo. anche se, essendo sogno, avrebbe tutto per possibilità
traspare molta emotività dalle tue parole… e qualche rimpianto forse. Ognuno di noi ha i propri.
per la piccola rebecca.
c’è del vero….:
“Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.
Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.
Ma credimi tra vent’anni guarderai quelle tue vecchie foto.
E in un modo che non puoi immaginare adesso.
Quante possibilità avevi di fronte
e che aspetto magnifico avevi!
Non eri per niente grasso come ti sembrava.
Non preoccuparti del futuro.
Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un’equazione algebrica.
I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.
Fa’ una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta!
Non essere crudele col cuore degli altri.
Non tollerare la gente che è crudele col tuo.
Lavati i denti.
Non perdere tempo con l’invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro.
La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso.
Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.
Se ci riesci veramente, dimmi come si fa…
Conserva tutte le vecchie lettere d’amore, butta i vecchi estratti-conto.
Rilassati!
Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.
Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita.
I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.
Prendi molto calcio.
Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.
Forse ti sposerai o forse no.
Forse avrai figli o forse no.
Forse divorzierai a quarant’anni.
Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.
Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro.
Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi, senza paura e senza temere quel che pensa la gente. E’ il più grande strumento che potrai mai avere.
Balla! Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.
Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.
Non leggere le riviste di bellezza: ti faranno solo sentire orrendo.
Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.
Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro.
Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.
Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.
Vivi a New York per un po’, ma lasciala prima che ti indurisca.
Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca.
Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant’anni, sembreranno di un ottantacinquenne.
Sii cauto nell’accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa.
I consigli sono una forma di nostalgia.
Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.
Ma accetta il consiglio… per questa volta.”
non so se Rebecca è davvero diventata il Tutto, ma certo questo tuo post mettiglielo da parte… sono piccole magie che quando si rivelano sono, per chi le riceve, meravigliose… per dire!