Io vorrei, non vorrei ma tu, vuoi?
Birra e chiacchiere. Io, Effe, il Conte, Arabella e Titty che non si vedevano da tempo.
Una in balìa dell’amante sposato con prole che la ama tanto ma forse dopo tre anni non è ancora il momento giusto per lasciare la famiglia sai i figli potrebbero soffrire troppo.
L’altra alle prese con una vera e propria crisi esistenziale del tipo ho sbagliato tutto lavoro scelte di vita abito per il matrimonio di mia cugina e perfino parenti.
Il Conte sostiene da dodici anni di essere felice e sono dodici anni che fa sempre la medesima vita vacua da vitellone disimpegnato.
Io e Effe pariamo la versione moderna delle sorelle Materassi ma c’abbiamo tanta autoironia da arrivare alla terza birra senza manifestare sconforto alcuno. Siamo signorili anche nei commenti a mezza voce che facciamo su chi percorre la passerella di legno del locale.
Mento in su, pelle cotta da un sole artificiale, unghie ricostruite, borse malamente taroccate. Decisamente le donne sono più divertenti da guardare.
Il Conte mi pungola Cris c’è qualcuno che ti sconfinfera? Mi giro verso la platea inconsapevole sentenziando Stavo giusto guardando quella gazzella laggiù perchè qui non c’è un solo uomo decente.
Mi rigiro verso il Conte e non c’è più il Conte. Un uomo pressapoco coetaneo mi allunga una mano, mi sorride e mi dice Ti ringrazio a nome della categoria. Non prendo fuoco perchè ho già bevuto abbastanza e la soglia di imbarazzo è cresciuta notevolmente -diversamente mi sarei crepata come una maiolica-.
Si presenta, mi presento, gli presento il gruppetto, agevolando la conversazione tra lui ed il Conte in vena di cabaret. Vedo il tizio lanciarmi occhiate in cerca di complicità, non la sento. Dipende da me, quasi certamente. Io patisco ogni inizio, di conversazione, di conoscenza, di presa di coscienza. Mi sento arrugginita come un vecchio motore diesel che fatica a ripartire e non mi piace che le persone possano accorgersene perchè no, non ha alcun fascino questo orgoglio impastato a timidezza che mi àncora in un punto non troppo lontano dal centro di me stessa.
E’ solo un alibi d’argilla.
Guarda, mille punti a un uomo che sa riderci sopra: e nesusna figura di merda, è tutta personalità che emerge, la tua.
Oh, sì sì, lui è stato brillante e ironico.
Ma io la figuraccia l’ho fatta eccome! Per fortuna la birra ha mitigato l’imbarazzo. Ma ripensandoci stamattina… brrrrr.
Io patisco ogni inizio, di conversazione, di conoscenza, di presa di coscienza. Mi sento arrugginita come un vecchio motore diesel che fatica a ripartire e non mi piace che le persone possano accorgersene perchè no, non ha alcun fascino questo orgoglio impastato a timidezza che mi àncora in un punto non troppo lontano dal centro di me stessa.
pazzesco… vale anche per me…
mi piace questo blog…
ciao ciao!
Mah, quel tot di fascino, su un target ristretto fin che vuoi ma rilevabile ai fini statistici, anche questo comportamento ce l’ha. Ti suggerirei, accettassi tu suggerimenti, avessi voglia io di farne, di continuare.
Beh faccio parte anch’io del club: “Orgoglio e Timidezza”.
l’allegro chirurgo
È evidente. Il punto non è la variegata “compagnia della forca” di magnusiana memoria di cui ti sei trovata a fa parte, né la desolazione del campionario maschile che offre la serata (un’occasione diversa avrebbe replicato la scarsità dell’offerta). Il punto forse è che il tizio si è materializzato dal niente, senza che tu potessi erigere i tuoi scudi protettivi in attesa di azionare i lanciamissili. La reazione “orgoglio e timidezza” può non piacerti ma è incantevole. Che sia il momento di smettere di difendersi? Ah, dimenticavo. Di solito le birrette sciolgono l’argilla..
P.S. questo non è “sotterraneo”.
proposta: tutti piacevolissimi luoghi comuni di cui sbarazzarsi senza eccessivo imbarazzo.
ma forse preferite?
Credo che tutto questo faccia parte del tuo appeal, sei te stessa, magari un po’ sarcastica, ma gli uomini tendono ad accorgersene ed a non badarci troppo… 😉
…io pure soffro gli inizi..
😮 momento particolare leggo tra questo post e il precedente… A volte mi dimentico a non essere l’unico che ha un groviglio vivente nello stomaco che, silenzioso condiziona la mia interazione col pubblico. Quante saremo in questa condizione in cui ci aspettiamo un dialogo e un ambiente serenamente disteso, disinteressato alle solite superficialità, ma affamato di vivaci novità?
ma forse sto straparlando, leggendoti, mi sono partiti i neuroni sfranti dal caldo!
baciottoli sorridenti per un bel fine settimana
mr.zugo
insomma….noto che cambiano i luoghi. i dialetti, ma è la solita solfa ovunque…….
io lo trovo piuttosto normale, altrimenti spesso si fa uno sforzo per apparire diversi, ma la timidezza non si vince comuqnue. meglio mostrarla. Chi apprezza sono pochi ma i più veri.
Ti ringrazio a nome della categoria,
però è stata bella.
A me credo non sarebbe venuta così bene..;)
Io non credo che la timidezza sia un ostacolo, anche perchè si impara a controllarla e poi è questione solo del primo approccio poi si passa a quello successivo.
Eh già facciamo tanto “i duri” poi ci squagliamo come dei cocomeri. eh anch’io bella serata ieri, mi son squagliata per una persona che non avrei mai detto. ( ho persino spiccicato una parola, balbettandola però ) ehh
Ci nascondiamo tutti dietro alibi d’argilla. Chi nutre orgogli impastati a timidezza e chi no.
Ti abbraccio. Sono passata perchè mi mancavi.
Gaia
Ciao… mi piace molto la tua prosa. Morbida e fluente come un ruscello, ma costellata di sassi e spuntoni, qui è là. Perdona la metafora, m questa della moetafora è una specie di strana dipendenza. A presto…
A me non sembra una figuraccia, solo mera constatazione di quel che era. Non mi dire che solo qui dentro hai capacità di sostenere idee e punti di vista senza imbarazzi e tentennamenti…non sembra che qui prendi fuoco e di risposte decise e perentorie ne dai…
Io so sostenere qualunque idea, punto di vista e/o presa di posizione, Rebus. Qui e fuori da qui, con chiunque.
Il punto sta nell’avere la voglia di farlo. Avere personalità, poi, non significa non essere timidi.
Sono una timida che si fa valere senza problemi, volendo.
Non era questo il caso.
la battuta di lui è da incorniciare!
forse sei stata bloccata da una mancanza di autoironia in quel momento. basterebbe solo far trapelare il tuo senso dell’umorismo in situazioni come quella.
ciao! :*