Sciò
Lasciami stare, oggi non so essere niente di accettabile.
Ho un grumo, dentro, che si espande e spinge ma non trova vie di fuga.
L’umore è pessimo ma ieri era ottimo e domani tornerà ottimo.
Non voglio spiegarmi, adesso. Alle parole scontate e a quelle suggestive, tenute in tasca come passpartout per occasioni come queste, preferisco zittirmi o zittire.
Nel frattempo mi subisco, sbatto negli spigoli, macino pagine ad alta voce e poi le sputo fuori, insoddisfatta.
Sono quattro ore che devo stendere i panni e rifare il letto -il mio piccolo mondo che profuma di bucato e mi sta stretto come un carapace-
Fuori sta per piovere ed io pure.
In momenti come questo vorrei una controfigura capace di stupirmi credibilmente o solo di raccontare quello che nemmeno scrivo.
Belle pretese.
una controfigura??? bell’idea… come ho fatto a non pensarci prima?! qualcuno che prenda il tuo posto quando proprio non lo senti più tuo… quando quel posto non lo vuoi… quando sei stanca… quando pensi di non farcela… quando ti senti soffocare e vorresti solo alienarti… magari si potesse…
E’ che le occasioni in cui si vorrebbe essere sostituite sono talmente poche che è bene godersele, anche se un poco fanno male.
credo sia una delle facce della
medaglia di chi non (si) concede
mai nessuna certezza
ogni controfigura risulterebbe banale
davanti all’iridescenza dell’originale..
Forse non dovremmo neppure pensare che sia un obbligo a cui adempiere quello di dare a noi stessi o ad altri spiegazioni per quel siamo, per quel che facciamo o non facciamo.
Ritenersi sempre sotto esame mi pare soffocante… credo possa bastarci la sola consapevolezza di vivere con una certa dignità e coraggio.
Enrico
sdrammatizzo, posso?
a me basterebbe una controfigura che stenda i panni e rifaccia il letto 🙂
Questa sensazione la spieghi benissimo senza raccontare niente.
A volte ritornano, come i grumi o la pioggia.
Nebbiolo
Sto per piovere. La incornicio.
Grazie a voi tutti.
Il tempo per rispondervi singolarmente ce l’avrei ma sono messa sulla falsa riga di ieri -con la sola differenza che l’arrabbiatura predomina l’abulìa-
Riflettevo solo sulla mia tendenza a non trovare con facilità il confine che separa il coraggio dall’incoscienza e sul senso di questo scrive frammentato che inizia a darmi noia. Vorrei deflagrare ma ho molto pudore per concedermelo.
Forse ci vorrebbe qualcuno in grado di sconvolgere la tua vita, almeno questo è quello che dicono sempre a me, e sono parole che a volte mi ricoprono come una calda coperta di lana in pieno inverno, ma anche no. Dipende. E mi chiedo come faccia molta gente a dire di essere felice, sempre. Io non ne sono capace. Forse questo è il prezzo per una certa solitudine? O forse bisognerebbe adattarsi sempre e comunque, fingendo sorrisi falsi?
Probabilissimamente qualcuno ne sarebbe capace. E forse sarebbe il mio -e suo, perchè no?- bene.
Quelli, poi, che sostengono d’essere sempre felici o quelli che sorridono sempre o quelli che stanno simpatici a tutti davvero mi si piantano in gola come una spina.
per gli anonimi: io solitamente rispondo però, almeno, firmatevi. Oppure -ancor meglio- registratevi: servono 2 minuti.
la felicità non esiste come stato continuato… dura un attimo ed è talmente fugace che, a volte, non fai neppure in tempo a rendertene conto…
questa gente che tanto la ostenta e che propina sorrisi falsi gratuitamente, a mio parere, è davvero più triste di chi, come me, spesso si sente infelice e non ha problemi ad ammetterlo a se stesso e agli altri (se è il caso)…
x anonimo
Nessuno ti può risolvere la vita a nessuno ti può salvare. Quelli che lo pensano finiscono per dare la colpa della loro tristezza agli/all’altro.
x anonimo
ho ritrovato questa frase che mi piace molto
L’amore è un equazione: da un me e un te si arriva a un noi, molto semplice.
Quello che voglio dire è che alla base di un noi c’e’ sempre un te e un me e se il me è ancora in fase di perfezionamento,
per l’amor del cielo,
non cominciare a costruire il noi!
Richard in Allie McBeal
Mi sembrano pretese ragionevoli, invece.
Anche dove Lei scrive “mi subisco”: questa frase è giusta e ragionevole.
Le auguro un domani e dopodomani “ottimo” di quel 16 agosto.
Take care,
Roberto
ci riprovo, il commento di prima, mi è sfuggito di manùo, non so come, ho urtato inavvertotamente l’invio, volevo dire che forse dopo lo sfogo di pioggia, non so esattamente cosa si intende, forse il piangere, magari porta via un po di tristezza, a volte funziona. penso.
mi piace molto quest’incertezza.
non lo dico per affermare alcunché.
sottolineo solo il piacere.
a questo punto riesci a riconsiderare la pretesa?
piano, senza neppur possa sembrare un commento, solo un discreto leggerti, ad approcciare un umano che vive le umane sensazioni…
…sai che pure mi sento piovere…spesso ultimamente…
Dopo una giornata di bell’umore immancabilmente arriva … e domani sarà di nuovo carino … accettabile, il giorno dopo no, poi sì poi no. Figurarsi se non manca l’equilibrio:-()