Dei giorni così
Oggi è un giorno così. I giorni così arrivano e basta e se riesci a guardarli in faccia puoi parlarne.
Io ne scrivo perchè non ho nessuno con cui condividere quel che ho qui e che qui ci è arrivato con passo lento, lungo la notte.
Oggi è un giorno così perchè ieri sera ho saputo che Chiara s’è schiantata contro un tir. Seduta accanto al suo ragazzo se ne è andata così, dopo una curva della statale. La ricordo, questa estate, mentre parlava al cellulare con il suo fidanzatino e cinguettava parole d’amore con tono lezioso, seduta in terrazza.
Io ed Effe le urlavamo dalla terrazza accanto fallo correre, Chicca! e lei rideva forte. Usciva la sera e tornava tardi, appoggiava le scarpe col tacco sulla cassapanca dell’ingresso per non fare rumore mentre saliva le scale e alla mattina litigava con sua madre perchè a sedici anni le tre di notte non vanno bene, siamo matti?. Quanta assenza di senso.
Oggi è un giorno così perchè i giardinieri stanno potando il tronco della betulla che ha ceduto le armi ed è morta, anche lei. La gemella è rimasta lì, orfana, inclinata leggermente sulla sinistra per far posto ad un tronco ormai secco.
Oggi è un giorno così perchè sento rimarcare l’incertezza, perchè mi sento malinconica e un po’ più sola di ieri quando ridevo del mio essere in bilico tra fuga e costanza.
Non ho voglia di filtrare, di misurare il volume delle emozioni, di scrollarmi gli anni dalle spalle e insieme agli anni anche la paura che s’apre sulla paura.
Oggi è un giorno così. Ché non si percepisce mai la vita così forte come nella sua perdita o nella compresenza di tanta precarietà.
la vita è una merda.
ci toglie affetti, persone, occasioni. ci toglie la vita.
che poi, forse, è la morte che è una merda.
lo sai, non posso darti l’appoggio che vorrei. posso solo suggerirti di rileggere quello che hai scritto tu a me, ieri, nella mia giornata no.
ti mando un abbraccio. che su internet ha poco senso, ma che, per me, è il gesto d’affetto più bello.
Post difficile Cris, poche parole di risposta. La risposta è proprio nella tua ultima fras:, vera, intensa e palpabile nonostante tutto. Che la visione della morte è ancora molto fresca nella mia mente …
:*
E’ la vita ad essere ingiusta, il più delle volte.
Sul dolore ogni parola rischia non solo di non avere effetto lenitivo ma, anche e soprattutto, d’essere urticante.
Per questo mi tengo vicina a te, per quando ti occorrerà avere chi ascolti.
Mi spiace tanto, Cris. Immagino, ho presente la sensazione. Ti abbraccio.
L’analogia tra la betulla e la ragazzina rimane come immagine da elaborare, magari nel mondo onirico c’è la risposta.
Giornate così danno la misura di quello che davvero conta nella vita.
ti abbraccio
E’ una sensazione strana.
Chiara era una presenza familiare sullo sfondo delle mie giornate di vacanza. Non avevamo un rapporto stretto per ovvia differenza di età, però.
Però è doloroso ugualmente pensare che bastano attimi per cancellare quella che per me era una presenza marginale anche se familiare e per qualcun altro era la vita.
E da lì partono le solite considerazioni trite e ritrite su tante scemenze che sicuramente avete fatto anche voi, prima o poi.
Oggi si riparte, come ogni giorno.
mi dispiace.
..e basta.
Sì, ci sono giorni così.
Giorni in cui ti senti più sola del solito, giorni in cui non hai assolutamente voglia di toglierti di dosso il passato e rifugiarti nei ricordi.
Perché accade qualcosa che ti atterra.
Ti annulla e non hai voglia di rialzarti.
Anche io sto così, sebbene per un altro motivo.
Un bacio, bellissimo blog. ^_^
Un giorno, un’ora, un attimo, un anno…non importa quanto sia il tempo passato, o come venga passato. L’importante è come lo viviamo e di cosa lo riempiamo.
Io, sempre Silenzio.
purtroppo non ci sono parole…..e forse non sarebbero nemmeno giuste!!!!!un abbraccio!!!!
…un bacio amico.
Ricambio, Morso, con altrettanto spirito amicale.
l’immagine della betulla abbattuta e della sua gemella rimasta sola rende il senso della vita…
chi va…chi resta…e la malinconia…