The loneliness game
Ho trascorso un fine settimana in casa e devo ammettere di non aver fatto la scelta più felice del mondo.
Certe cose non sedimentano nel silenzio e nella ricerca della tranquillità. Tornano a galla, come i braccioli che da piccola mi toglievo dalle braccia e infilavo alle caviglie, sperando che tutti credessero che sapessi nuotare senza. Facevo molta più fatica non solo a nuotare ma anche a stare a galla.
Così è stato il mio tempo nelle ultime ore: faticoso.
Ho persino provato a rassodare l’umore cantando ad alta voce The name game di Shirley Allis. Roba vetusta ma divertente. Il gatto mi guardava storto mentre mi s’attorcigliava la lingua in bocca e zompettavo per la stanza, scalza. Light, invece, rideva al solo immaginarmi.
A volte credo che la mia forza -o presunta tale- risieda proprio lì: nella solitudine che tento di farmi sciocca alleata quando inizio a vederla come potenziale nemica.
Potevo scegliere un abito ed un barbaglio d’ombretto viola e uscire. Potevo andare a Parma, alla mostra del Correggio e poi cenare da Corrieri e invece no.
Quanto sono stupida, mi sveglio e mi ritrovo che è lunedì per il terzo giorno consecutivo.
anch’io ultimamente mi “eclisso” dal mendo… non fa bene, ma non riesco a cambiare…
Complimenti per il tuo blog…perchè non mi inserisci tra i tuoi amici e mi linki?? Te ne sarò grata
grazie!!!
Crim! Ecco il primo CommentoCuloDiFerro 🙂
la solitudine è una compagna ingrata, cerchiamo noi stessi per avere un alleato, ma in realtà ci si rivolta contro e diventiamo lugubri, ombre di noi stessi.
eppure la solitudine è la nostra migliore plasmatrice: quando ne abbiamo abbastanza risorgiamo, vestiamo “piume” nuove ed andiamo alla conquista.. del mondo… in realtà è noi stessi che dovremmo conquistare, ma per farlo siamo costretti dal crudele destino, di girarci intorno senza arrivare alla meta… come il cane che vuol mordersi la coda…
solo se nella solitudine impariamo ad amare ed accettare noi stessi, riusciamo a farne il rifugio nel quale ritemprarci dalle batoste della vita.
ci vuole tempo… e molte canzoni, canta ! continua a cantare..
ad majora ! Renata
E’ proprio un bel blog il tuo! 🙂
Passavo di qui.
Un abbraccio!!
certe cose a volte bisogna farle venire a galla per poterle scremare…
la solitudine è una brutta, bruttissima bestia. MAI restare soli, cri, credi a me!
L’immagine di te bambina con i braccioli alle caviglie per fare quella che non ne ha bisogno è tenerissima. Ci sono feritoie attraverso traspare nitidamente quello che sei….. sei bella.
Bacio bacio.
i giochi -per essere tali- devono essere divertenti o piacevoli… quindi, il post, lo ribattezzo così:the loneliness blame;
a..
Potessi trovare parole per aiutarti anche solo un pizzico lo farei, ma sai, in parte, quanto sia difficile per me questo periodo.
Ti ringrazio per la risposta che mi hai dato al commento nel post precendente, davvero, non immagini quanto mi abbia un pò fatta sentire leggera.
Gerbera
● Ontanoverde: oh, sapessi quante cantatine mi sono fatta e mi farò. In casa, mentre guido, pesseggiando per le strade di collina, qui vicino.
Siamo l’unico appiglio di noi stessi.
Quando smetterò di oppormi a questa verità smetterò anche di cantare per i motivi sbagliati.
● Grilloz: guarda, io le lascerei anche nei fondali, giù giù, dimenticate o solo abbandonate.
Non credo si possa purgare tutto.
● Weeds: cheffò? metto un annuncio?? 😉
● FalconeNero: ssshhh. Non puntare il dito su un dettaglio passato in secondo piano!
● 2.. : no one is to blame. do not put the blame on me.
● Garbera: qui servono fatti, non parole! Le parole sono in sovrabbondante inutilità. Sorrido.
Visto che di professione faccio il game designer (lol che parolone…) posso affermare con sicurezza che questo gioco non è tutto questo granché.
Ma almeno canti e questo non è male…
Saluti.
A me personalmente la solitudine ha insegnato molto, però si corre ilrischio che diventi un’abitudine fin troppo duro da sradicare.
un bacio
ecco, allora facciamo che cri e bianca prendono la loro bella macchinetta (o il loro bel trenino, che è pure più ecologico) e vengono a prendersi una sana sbronza con l’erbaccia di turno. ok?!?!
(ovviamente, ammesso e non concesso che io non abbia ancora dato fuoco alla casa…)
A volte della solitudine non se ne può fare a meno. Non si potrebbe smaltire in compagnia la tristezza che ci avvolge. L’importante è avere l coraggio di uscirne, prima o poi
Sarebbe stata un’ottima scelta, Correggio e i tortelli dei Corrieri, con la punta al forno o il crudo con la torta fritta.
Ci sono ancora molte altre domeniche e molte scelte…
Saluti
Alle (di Parma).
Da lontano, condivido con te un tempo faticoso. Per motivi diversi dai tuoi, certo. Ma non importa, non importa niente. Capisco la fatica. E vorrei riposo, per te. Un bel riposo.
Se ti dico che io ho la stessa sensazione nonostante il week-end mia sia imposto di uscire, avvolto da sciarpa e cappello, ed abbia camminato fino a sfinirmi per strade, parchi e vicoli piu’ o meno rassicuranti ? sara’ perche’ sono in una citta’ molto, molto lontana in cui non conosco nessuno e nella quale saro’ relegato per i prossimi mesi tra gente che non parla la mia lingua, che non sente quello che sento io…sarebbe stato bello incontrarti qui.
@”la solitudine è una brutta, bruttissima bestia. MAI restare soli, cri, credi a me!”
figurati se crediamo a te WEEDS, grazie per l’invito grrrrrrr!!!!!
No, la solitudine se non per sempre, ci aiuta a veder chiaro in noi stessi, che poi non è che abbiamo-20-anni-ed-è-tanto-figo-uscire-tutte-le-sere, è che noi una casa ce l’abbiamo, che non aver paura di passare tempo da soli ci rende migliori di molte persone.
Da parte mia, chi non riesce a star da solo, è una persona incompleta.
● Bianca: il rischio è proprio quello… Io sono un’abitudinaria 🙂
● Weeds: oooohhhh sì, sarebbe davvero bello. No, di più.
● Alle: non me la perderò, stai certa. Mostra e cena a Parma sono una must di almeno due volte l’anno.
● Gerti: io vorrei una frenesìa tranquilla, si può?? Un bell’entusiasmo pacato…
● Antoniociuca: un po’ di tempo lontano da casa (o da qualunque base) è terapeutico. Forza!
● Crim: io mi sento incompleta per infiniti altri motivi. Non per non saper star sola.
Accidenti, vedo che ringhi.
Guarda che secondo me l’invito di weeds era sicuramente implicito nei tuoi confronti.
Vero weeds? ….vero??? 😉
Non so se la solitudine è circostanza ricercata per scarsa attitudine ai compromessi ovvero se è un inciso involontario, una contingenza momentanea. So che a me fa male, conviverci è altro che accettarla.
Pessima, pessima scelta … E’ che frega l’idea del nostro angolo che ci racchiude, lì senza paura di …, ma poi pensi, lavori con la mente, ed anche se canti resta quel sapore malinconico che ti porta a sera.
Uscire cantando mi sembra meglio. E tra un invito e l’altro, ti posso portare in collina, polenta e vino rosso, boschi di castagne e funghi. Lilly al seguito 😉
Una frenesia pacata?
Eh?
Impossibile, dai…e poi che noia, sempre la pacatezza.
Per la solitudine mi piace “sposare” (…) le parole di Crimisia.
Fermo restando il fatto che sarebbe meglio fosse una scelta e non una condizione subìta
Pure io abitudinaria, nonostante gli stravolgimenti che la vita gentilmente ogni tanto mi presenta.
Sono assolutamente d’accordo con pmmont: per uscirne ci vuole coraggio. Io non ce l’ho per adesso, e tu?
[ma allora ci organizziamo per vederci tutte e quattro? 🙂 ]
la mia forza non so da dove salti fuori. dev’essere una specie di gioco di prestigio
La solitudine ha fascino…nelle giuste dosi.
Un saluto.
non so, mi avete esclusa e ora piango nell’angolo 🙂
No, non intendevo te nel dire del sentirsi incompleti o nel non star bene da soli.
Era una mia opinione personale e il corso dei pensieri ha preso una piega e mi è venuto in mente, fai te, la canzone Fuori dal Tunnel.
sai, una cosa tira l’altra nel cervello e ci ho fatto un post come hai letto e mi son pure beccata L’ETICHETTA. EVVAI 😀
tu sei stata l’incipit, anzi no. I commenti.
Per me se fossi uscita e non avevi voglia, non te lo saresti goduta.
Sarà che il lunedì son in un ufficio per 13 ore e il tempo speso anche a casa è sempre una manna caduta dal cielo.
oh vacca, son logorraica oggi.
bella la solitudine, ma solo quando non c’è veramente
Undenied – Portishead