Considerazioni febbrili
Dunque.
Il Capodanno me lo sono levato di torno trascorrendolo a letto, sopraffatta dai brividi. Il fatto che fosse la febbre a procurarmeli è stata la degna conlusione di un anno da archiviare tappandosi il naso.
L’influenza non sembra aver voglia d’abbandonarmi nemmeno in vista della partenza, domenica.
Sono imbottita di tutto ciò che è immaginabile poter assumere in stadio influenzale acuto. Tranne la coca ho provato ogni rimedio: antinfiammatori, analgesici, antipiretici.
A Parigi non voglio rinunciare. Coltivo un flebile ottimismo fino a domani sera, asserragliata dietro una palizzata di plaid, sciarpe e berretto di lana insaccato in testa che nemmeno la Befana.
Se la mia encomiabile resistenza passiva non avrà degna ricompensa potrei decidermi a sentenziare che questo neonato 2009 mi sta sul culo fin dalle prime -pessime- battute.
Dai, non sei sola: il capodanno da malato l’ho fatto anch’io quest’anno. Incrocio le dita per Parigi!
Hot whiskey: acqua calda, whiskey, fettina limone con tre chiodi di garofano, zucchero. Passa tutto!
Se questa fosse una battaglia ti vincerei: bronchite acuta con infiammazione della pleure.
Neanche a dirlo: antibiotici e cortisone.
Ma questa non è una gara e a me dispiace che tu stia male.
Io nel 2009, come sempre, confido.
Sarà che i numeri mi stanno antipatici e il nove non mi rappresenta niente.
Provo con la fiducia e una dose di ottimismo, poi starò a vedere.
Ti abbraccio.
Copriti bene per girare a Parigi. Ci sono stata a Natale e posso dirti che fa mooooolto più freddo che dalle nostre parti, talmente freddo da non poterlo raccontare. Infilati maglioni pesantissimi, un bel piumino e soprattutto non scordare a casa sciarpona, guanti e cappello.
Buon viaggio e prima ancora, buona guarigione.
● Eleonora: non so da dove mi scriva tu ma qui oggi siamo a -3° in pieno pomeriggio.
Non credo che soffrirò uno sbalzo termico troppo elevato 😉
● Light: mi spiace tanto… conoscendo l’iter pregresso mi spiace doppiamente.
Spero di riuscire a partire senza imbottirmi di farmaci e di trascorrere il mio tempo al meglio.
Ne ho bisogno.
Grazie.
Amore, vai lo stesso, vero?
Sì, vado.
In tempi nemmeno troppo lontani in questo stato non sarei scesa nemmeno a buttare la spazzatura ma ho deciso di dar spazio a comportamenti un po’ incoscienti con l’anno nuovo.
Scusa se non mi sono fatta viva per gli auguri, Vì, ma ho trascorso una settimana da antologia. Nera.
Un abbraccio, e speriamo bene.
Guarda oggi volevo chiamarti: ero dalle tue parti, sono andata a trovare un’amica a Tortona. Poi ho scoperto che ero senza auricolare e non mi fidavo.
Fai solo bene ad andare. Ci sentiamo quando torni. Intanto ti abbraccio (non troppo, però, tanto per evitare i bacilli).
brava, meglio combattere che sentenziare!
spero tu sia in partenza…
…scusa lo scarno commento, ma non trovo altra parola che: condivido.
Sei partita per Parigi? Spero di sì alla faccia dell’influenza, che quest’inverno è stata particolarmente str…: a me è scoppiata con 39.9 il giorno del mio compleanno.
beh ti auguro di stare meglio, ero passata per dirti semplicemente buon anno, ma da quel che leggo non è partito alla grande, quindi per ora solo un augurio di pronta guarigione!!!
per la serie…chi ben inzia è metà dell’opera!
Vedrai che il nuovo anno sarà foriero anche di bei momenti..
Un sorriso.
Bentornata!
bacio
la verità è che per me a dicembre non finisce nulla e a gennaio niente comincia. E’ con l’estate in un qualche punto indefinito tra agosto e settembre che si chiudono le parabole e mi pare di avere la finta energia per ripartire. Per fare propositi. Per credere che “…qualcosa a questo punto la posso cambiare a mio vantaggio”.