Delle bugìe
Parigi è una bugìa.
E’ fintamente pulita, fintamente accogliente, fintamente vivibile.
Parigi sembra spalancata in uno sbadiglio e invece sta solo aprendo la bocca per inghiottirti e poi sputarti fuori.
Parigi è cani col cappottino tricot e pessimi caffè, è gelida come la Tour Eiffel coperta dal ghiaccio. Lo scheletro di un dinosauro.
Parigi non è romantica nemmeno sotto la neve, nemmeno lungo le Champs Elysée, nemmeno al Bois de Boulogne. Trasuda lusso e sudore da ogni parte. Non ti tende la mano ma ti strappa la pelle da dosso.
Parigi è un lungo dedalo di tunnel sotterranei dove si suona la fisarmonica e scale che salgono e scendono e poi si perdono.
Parigi è cimiteri immensi, e lapidi e mazzi di fiori, biglietti, fotografie; Parigi è un feticcio.
Tutte le parole, le parentesi, i puntini di sospensione li ho spesi al Louvre. Tutto il paradigma dello splendore l’ho declinato lì.
E poi basta.
[ la foto è mia ]
Bellissima la foto.
Fredda.
Ci avrei scommesso un dito che parigi non è la città per te. Tu vai al cuore delle cose e parigi un cuore non ce l’ha…. ti bacio.
va bene veloce così, o Parigi val bene una novena, novena è volgare? allora vale una funzione o un rito ecumenicamente messato. Ma quanto sei severa.
Non sono così cattivo come te nei riguardi di Parigi….diciamo che quando l’ho vista per la prima volta ho detto “Bella, ma parecchia gente esagera”.
Ti lascio un saluto e un buon inizio di settimana.
fai delle foto bellissime! (lo sai vero?)
bentornata
Lì
di molte città si può dir lo stesso. perché chiederle conto dei nostri vizi e capricci?
Parlavo con qualcuno appunto di cosa è Parigi, ad un certo punto dico: “Parigi è la macchina perfetta per fare soldi”. Era la seconda volta che ci andavo e in periodo natalizio. La prima volta avevo 21 anni e non avevo ancora visto una grande città come quella. Poi, adesso, l’unica cosa che mi ha emozionata davvero è stato il Louvre.
Non ho visitato Parigi per imputar(le) -o sublimare- alcun vizio né capriccio.
Eleonora, io credo invece che Roma sarebbe la macchina perfetta per far soldi ma Parigi è più sottile, più valorizzata ma meno soddisfacente le aspettative.
Illude spudoratamente.
Mi ha lasciato la stessa sensazione quando l’ho visitata molto tempo fa…
…e quando dicono che una volta vista Parigi si è vista tutta la Francia…. Non saprei che aspettarmi se andassi a visitarla!
Parigi è piena di ricordi
Ogni città dona a seconda dei momenti in cui la si vive, questo è ovvio, ma la Parigi underground non si distacca di molto da tante altre.
Forse l’importante non è dove andare, forse lo è con chi…
forse sto dicendo banalità e quindi fuggo.
volevo solo dare voce alla città. non senti una vocetta di dolce cruccio ammonitivo? “sono soltanto come mi avete fatto e come mi volete”
Parigi non mi è mai piaciuta, benché io ci sia stato diverse volte. La trovo grigia, fredda, sporca… preferisco di gran lunga Londra…
non si dice che la bellezza è negli occhi di chi guarda. Io ancora amo Parigi, legata da vincoli invisibili di bene e benessere. Amo i vicoli, amo pure il Pigalle, amo le persiane.
Crimisia
Desidero essere annoverato tra i dissidenti verso le tue affermazioni.
Tanto non mi rispondi, ma qualche indicazione avevo cercato di darla e magari potevo anche di più. Notte
Direi che hai centrato l’idea che mi ha sempre dato quella città. Però non saprei più dirti com’è stata per me, l’ultima volta ci sono stata sei anni fa, non ero turista, ero ospite di gente che ci viveva, forse ha fatto la differenza. Non troppo però: si ha comunque sempre la sensazione di pattinare sulla superficie di un lago ghiacciato.
E perchè non farsi semplicemente cullare da questa illusione dall’accento francese?
Un bacio. Lula
Parigi e’ molta e talvolta pure troppa, la amavo, la ho sopportata e sono giunto a divertirmi eventualmente 🙂
oh bella la tua visione parisiennnn, differente dalla mia. bella anche la foto, che stazione è ? Chatelet?
ogni città/nazione sfor(m)na eroi e momenti di gloria, il resto è sedimento, è rendita. L’esterofilia romantica museale(da museo) ritrova nella realtà uno schiaffo gelidamente pragmatico come lo sguardo del passante parigino, newyorkese, romano, che sono nati rispettivamente in Congo, in Cina, in Romania, ed ignorano(a ragione) chi fosse Rimbaud, Wesselman o Ungaretti, come tu ignori esimi rappresentanti celebri dei loro paesi, si chiama globalizzazione, le vecchie parvenze neoclassiche novecentesche, le ammuffite avanguardie storiche che hanno avuto luogo casualmente in quel di Parigi erano già putrefatte nell’atto del concepimento, cosa può restarne oggi se non una vacua nostalgica narrativa?
la Parigi che t’aspetti è sepolta sotto 3 metri di terra nel cimitero di Père-Lachaise, aggiungerei, grazie a dio.
certo paris è in sostanza la città che è stata, quella che fu – ma questo lo può sostenere soltanto chi non ci è stato mai e tuttavia ne conserva il ricordo precisissimo; continua a esistere in un cartolinesco storico, andarci significa riscontrarne l’avvenuto decesso.
Non centra niente con Parigi, e mi scuso subito per quello che dirò. Questo stare continuamente a letto in questi giorni mi sta sfincando, e se non fosse per amici che ogni tanto riempiono la casa dall’allegria (ho un fifa esagerata per il parto) non so che fine farei. Ora sono sola, sono entrata qui, e mi son messa a leggere, leggere tanto, mesi e mesi di te. Io penso tu sia una donna forte, nonostante le fragilità cristalline che si intravedono dalle tue parole, però, per quanto io stessa sia del parere che da certi tunnel bui si esca da soli, penso che tu abbia bisogno di qualcuno che ti dia una scossa, di qualcuno che ti prenda a tal punto da azzerare tutti quei piccoli ostacoli che non ti fanno respirare a pieni polmoni. Scusa il mio vaneggiare, ma a leggere mesi e mesi di te, è l’unica cosa che mi viene da dirti ora. Mi piacerebbe leggere di te cambiata, nel bene.
Erika
Però dopo aver letto la tua descrizione io ora Parigi la voglio vedere sul serio.
… beh, quantomeno posso dire che hai fatto una bella foto, degna di un concorso! 🙂
Bello scatto… mi ha fatto rivivere il sapore di quando sei straniero in terra straniera… quando ti senti per un attimo smarrito solo… in viaggio… Scusami per l’intursione…
Parigi è il momento che vivi ,ci sono stata ormai 20 anni fa e mi è apparsa splendida,ma so che se ci tornassi ora,i miei occhi la vedrebbero come i tuoi
Cristall
quasi tutte le grandi città sono un po’ così…
Parigi è come Venezia: può essere bella e magica solo se sei innamorata persa e la vivi con lui.
sacrilegio.
Parigi è.
assolutamente.
Peccato che tu ne abbia un così cattivo pensiero. Poche città al mondo (e ritengo di aver viaggiato parecchio) hanno la sua capacità di farti sentire “a casa” e di regalarti un sorriso attraverso una luce od un profumo!