Della bellezza struggente
E, insomma, c’è questa bambina che io adoro quasi quanto la madre.
Quella ragazza con cui bevevo birra sul molo di Andora aspettando l’alba, lustri fa.
Elettra è vitale e acuta e tenera. Mi fa tante domande perchè le piace conoscere e poi mi racconta come è lei perchè le piace farsi conoscere. E’ scrupolosa, educata e ha gli occhi di brace, scuri.
Raccoglie le fragole nell’orto per me e le lava prima di posarle nel palmo della mia mano.
Ecco, quando io sto con lei penso che potrebbe essere mia, quella bimba, e chiamarsi Ludovica, magari. O Ginevra. Potrebbe essere mia e avere gli occhi verdi e le gambe meno lunghe.
Potrebbe cercare le mie braccia durante il giorno e ripetere perfettamente la lezione per ricevere un complimento. Potrebbe essere il mio primo rifugio pur essendo convinta che io sia il suo.
E invece.
Non è facile.
E’ bellissimo e struggente ma non è facile.
E’ davvero così, struggente perchè non è facile. Volere e non avere.
Desiderare, quasi non volendolo..
Un pensiero per te, anche da qui, in vacanza (ma tra poco si torna a casa)
Un saluto da me e dalla piccolina.
non è facile: son portato a darti ragione. forse dovrei comprendere più che darti ragione. ma allora sarebbe facile
… una carezza, senza parole, chè non servono…
Xa
che bello.
Quanto fa male, a volte, il desiderio di maternità. Quanto fa male.
D.
I miei nomi preferiti: Ludovica e Ginevra 🙂