Di ciò che mi disturba
Mi disturba la tensione premestruale.
Avere mal di testa e dolori osteoarticolari, l’umore spinoso e la pazienza sottile come una bava di baco da seta.
Mi disturba vedere facce da papponi immigrati che parlano una lingua sgrammaticata -che sia la nostra o d’oltreoceano- e ti sorridono con quel sorriso da passaporto, idiota.
Mi disturba chi perde tempo convinto di guadagnarlo, chi deve sempre fare il brillante, chi si sente costantemente in competizione per le cose sbagliate o vacue o ridicole.
Mi disturba sentir parlare del divorzio di Berlusconi anzichè della lapidazione di un adultero in Iran.
Mi disturba chi non ha un concetto autonomo di bellezza e chi si conforma, deformandosi.
La prassi del cotto-e-mangiato, il divertimento che non può coincidere con la cultura, l’incapacità di mettersi in discussione.
Mi disturba avere la percezione del difetto puntualmente prima del pregio.
Mi disturba la cultura dell’eccesso, l’individualismo e le incongruenze.
E tante altre cose.
Da una che un blog non l’ha mai avuto, ho sempre avuto, sbagliando probabilmente, la percezione che una persona smette di scrivere sul proprio quando ha in un certo senso raggiunto, conquistato un qualcosa, qualsiasi cosa, purchè porti alla felicità, quella che forse dura poco ma che alimenta dentro. Appena posso mi collego, la mia vita si è davvero stravolta con l’arrivo della piccola Noemi, ed ogni volta che mi collego a splinder passo prima qui da te, perchè è l’unico modo che ho per aver un contatto con te, anche se non sappiamo praticamente nulla l’una dell’altra a te mi sono affezionata nel momento in cui, quando ancora ero in attesa, mi hai regalato parole che mi hanno confortata. E così passo, sperando tu scriva di qualcuno che ti ha cambiato e stravolto la vita, o anche solo che la vita te la sei felicemente stravolta da sola. Poi ti leggo, leggo queste tue parole, e quello che pensavo si zittisce in un solo istante. Ti sembrerà stupido, ma mi piacerebbe saperti felice.
“disturbo” per definizione è solo una temporanea alterazione di uno stato di quiete…
Spero che arrivi presto.
Un sorriso.
Mi piace pensare che il tuo rifiatare abbia trovato altri sbocchi, o altri mondi da esplorare, che disturbino meno e che lascino i giusti spazi per intravvedere qualcosa di diverso …
Poi che (mi) manchi è cosa risaputa.
Per tanti preziose parole che (mi) hai regalato.
:*
Sai Cris, in fondo faccio quello che ho sempre fatto con il tuo blog: lo apro, mi rileggo qualcosa del passato, mi scelgo una delle tue belle canzoni. E sto qui …e ritrovo le sensazioni di qualche anno fa.
Perciò grazie, perché nonostante tutto, la tua presenza c’è in ogni singola riga e parola.
Vedo trapelare una grandissima sensbilità in quello che dici e un grande bisogno di gioia.
Gioia che si raggiunge con l’equilibrio, e la prima cosa da fare è avere COMPASSIONE e AMORE anche verso ciò che “ci disturba”.
Complimenti.
Francesco
non conosco la sindrome premestruale.
per il resto sono d’accordo, in toto.