Di ciò che la memoria non recupera
A volte ho solo bisogno di scrivere per il gusto di scrivere, altre per necessità.
Come raccontare le sensazioni, perchè la memoria non assiste a lungo quando si tratta di emozioni.
Lo scrivevo ieri a Swann: ricordo posti, luoghi, cieli. Ricordo chi, dove, quando e come.
Ma la realtà inquietante è che le emozioni si perdono quando non si rinnovano.
Restano le immagini, come foto. E poi la foto ti colpisce forte, quando la rivedi, perchè sai come stavi in quel momento, ricordi che eri tu ed eri felice, raggiante, appagata.
Sai che lo eri ma non ricordi come era esserlo.
L’emozione non è mai questione di memoria. Sembra lambirti come distanti rintocchi di campane ma non ti assorbe più.
Così io, ora, sento solo l’eco flebile di suggestioni vissute. Provo a scriverne sperando riaffiorino e invece no. Ciò che voglio deve essere strappato nel mentre di adesso.
E adesso non c’è.
..non so perchè….ma a rivedere le foto….dapprima curiosità….poi tanta melanconia…tristezza..
Il mio connazionale Pessoa ha scritto questi versi: “Il poeta è un fingitore. Finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente”. Questo per dire che, per quanto paradossale possa sembrare, serve un minimo di distacco per restituire l’immediatezza delle sensazioni. A meno che tu non scriva esclusivamente per te.
Manoel
Anche lo scrivere è così, emozione di un momento, che a rileggere non è mai la stessa. E chi ti legge ha spesso emozioni diverse, diverse le percezioni. Così è la magia dell’emozione, sempre la stessa, sempre diversa, mai assente del tutto.
Io sono sempre più convinto che la felicità dipende sempre dagli altri…non la si può creare per conto proprio.
Adesso non c’è ma spero che la troverai.
Un saluto
Bè
nel suo ultimo sfoglio la speranza – dice un mio amico – è sempre solamente speranza d’altre speranze, e il desiderio e la volutta autoindotta sono eternamente perpetuati. Foto, videotape, simul-acri, specchi – la Volontà offre solo echi a chi questua felicità – perché appunto Felicità è intestimoniabile, e quando s’è felici non v’è “io storico” – chi è nato alla parola è decisamente Nato, al Mondo, ma la felicità non è di questo mondo, ma appunto di quell’altro – dice sempre questo mio amico – di quello fetale, amniotico, incosciente, esorbitato, in cui non (ci) si sa.
I ricordi però, hanno il brutto vizio di eliminare i contorni, non tutti, ma capita, e spesso, la realtà di ieri si mostra come non era, priva di difetti, e viene da coccolare emozioni che non abbiamo vissuto, forse è per questo che mi fido più del presente, che sto rivalutando, naturalmente, qualche piccola concessione alla memoria gliela concedo, anche se non sempre mi tratta bene… questa è un’altra buona ragione per scrivere.
Tu non scrivi, dipingi.
D.
● Camaleonticando: le reazioni alle fotografie sono assolute e soggettive. Io, tristezza, mai, per esempio.
● Manoel: quello che cerco io è narrare l’emozione senza alcun distacco, anche in modo farraginoso.
E quando l’emozione non c’è provo a cercarla nel passato e non la trovo, ahimé.
● Casalingo: l’emozione di riflesso mi inquieta, quasi.
● LeCadavreExquis: concordo. Mi brucia ma concordo.
● SimplyD: non è frequente ma mi accade… Non ho compreso nulla.
● JedRedd: fortunatamente non ho mai trovato il passato migliore o peggiore di ciò che è stato. So essere tristemente obiettiva.
● AccentoAcuto: …nientepopodimenoché?
per me certe emozioni sono indelebili, spesso, impossibile trascrivere…
un tempo un mio amico filosofo mi spiegò la differenza tra il poeta e il contadino, tutte e due in grado di provare emozioni uniche, ma solo il poeta in grado di trascriverle
cmq la tua scrittura è divinamente splendida e appaga la mente
complimenti
Ecco, per me non sono indelebili.
Il tempo stempera quasi tutto.
Ricordo l’ultima volta che sono stata felice -scrissi anche un post in merito-
Ricordo di essermi fermata un istante e aver preso coscienza d’esserlo. Lo sentivo fortissimamente.
Lo ricordo.
Ma non sento quella emozione.
…alcuni le dipingono, altri le manipolano nelle forme, altri ancora le trascrivono, ma non tornano, sono come le nuvole, imprendibili e irrepetibili…
vanno e vengono, come il vento, svaniscono in un nulla e non sono mai le stesse quando si ripresentano…
per questo, chiamale se vuoi, Emozioni…
sono il cibo per l’Amina
PS scrivi maledettamente bene e mi distrai, o forse, sono io che cerco queste splendide EMOZIONI
…ehm, ti sei appena contraddetto.
l’emozione non è mai questione di memoria: un’affermazione condivisibile per come l’hai precisata. tuttavia io sento anche adesso, viva e presente, tutta la dolcezza passata. non s’è perduta. si è trasfusa. non è certamente la stessa emozione: è qualcosa di nuovo che s’aggiunge
Certamente, Poe.
Anche io guardo foto, respiro l’odore dei tigli, leggo lettere e in me sale una suggestione.
Ma è un sentimento diverso da quello che ricordo d’aver vissuto; è malinconia, dolcezza, rimpianto, tenerezza per quella me che ha vissuto ciò che non si rinnova più.
E’ diverso.
forse diciamo in modo diverso cose uguali. forse invece diciamo in modo simile cose molto diverse. ma è il bello di capire e confrontarsi.
mi soffermo solo un attimo sul concetto di malinconia: stato d’animo molto diverso dalla melanconia o melancolia. nella malinconia c’è un’afflizione per ciò che non si manifesta. è una specie di lutto anticipato.
ciao
oddìo
nulla nulla?
non ci credo
dunque – non ci resterebbe che “parafrasare”, “semplificare” (nn è il termine esatto), andando ad imbrattare il quadruplo dello spazio sopportabile..
Bè – complichiamo!
con altri segni, il medesimo concetto:
http://www.youtube.com/watch?v=gDwAjeFfcaE
Inquietante.
Non è facile rievocare un’emozione.
A volte possiamo avere la sensazione di riuscirci, ma è solo per brevi momenti, e il più delle volte è solo un inganno.
Foto, memorie, scritti. Non siam ancora troppo giovani per crogiolarsi, eh? ti vengo a picchiare? :))
Sono d’accordo con te, non è possibile vivere le stesse emozioni perchè il dentro e il fuori son cambiati.
Ad esempio, se vedo la foto di un mio ex amore potrò guardarla con nostalgia ma l’amore non c’è.
Capita però, a volte, in un microsecondo. Un certo tipo di odore, il suono del ticchettio dell’orologio, una certa luce dell’alba ed ecco che son ancora bambina e mia nonna mi aspetta di sotto per far colazione.
In quel microsecondo c’è la stessa emozione.
Bene.
Spero qualcosa sia arrivato. 🙂
Ma, sono io che vedo tutto più grande qui dentro o hai ingrandito il font?
Buon inizio di settimana Cris.
un pavimento ricoperto di foto sparse, da passar giorni ad osservarle tutte.