Dell’insanità
Libra non è più qui.
Non è più nel mondo di coloro che pensano, ragionano, fanno progetti, si astengono, hanno aspirazioni.
Libra ha passato la soglia di quella che si chiama sanità mentale.
Non avrei mai creduto fosse possibile; la sua superficialità l’ha sempre tenuta lontana da ogni approfondimento, ogni questione rilevante della vita.
Figli, mariti, malattie, solidarietà, empatia, amicizia disinteressata.
Per lei tutto ruotava vorticosamente attorno al benessere materiale: una borsa griffata, la casa vicino Saint Tropez, un fidanzato che vestiva completi sartoriali su misura.
Sotto certi aspetti l’ho perfino invidiata, tempo addietro. Io, malmostosa, introspettiva, rompiballe. Lei, leggera, svampita, incosciente. Un sorriso per tutti.
E Libra adesso non è più qui.
Una volta rimasta sola ha dovuto guardarsi indietro -forse è per questo che io volgo sempre lo sguardo dietro le spalle, non voglio dimenticare cosa ho sbagliato, cosa ho scampato, a cosa ho rinunciato-
Noi siamo quello che abbiamo vissuto, la conseguenza della vita che abbiamo scelto prima di oggi. L’oggi è figlio di ieri.
Libra è sempre stata orfana di un passato, tesa a vivere nel presente, senza pensare, cicaleggiando.
Ma la vita è bastarda e prima o poi ti presenta il conto.
Così Libra si è trovata con una rete troppo fragile per resistere alla somma delle esperienze non elaborate ed è caduta giù, in fondo. In quella terra di nessuno in cui nessuno può arrivare e nessuno ti può tendere una mano.
Libra non ragiona. Si scaglia sulle persone, urla, si taglia, impreca contro il mondo. Non si lava, piange di quei pianti inconsolabili e se le chiedi perchè lei non ti sa spiegare.
Ripete è tutto inutile. Il suo segreto resta dietro le sbarre fredde della sua mente strapazzata.
In una scomoda e malata chiaroveggenza lei parla ad intelocutori immaginari e annaspa nella vischiosità delle sue ossessioni.
Io, gli amici, non sappiamo più cosa fare.
La scelta, ora, è solo di sua madre; una donna che non ha mai avuto la mia stima ma che, adesso, umanamente mi strazia l’anima.
E sua madre quella scelta non la vuole ancora fare.
Mentre io temo che non ci sia più spazio per un ancora.
Forse Libra ha ragione, forse davvero è tutto inutile.
Umanamente mi strazia la scelta che dovrà fare sua madre.
Sai cosa, Bianca?
E’ proprio quando si pensa inutile qualunque aiuto che se ne ha disperatamente bisogno.
Se non hai più lucidità diventi pericoloso -per te stesso e gli altri-
Magari sarà inutile. Magari no.
Ma in questa situazione, senza quella scelta non rimane nemmeno il dubbio.
ci vuole coraggio. per i suoi familiari intendo. perchè si perde di lucidità. e allora bisogna lasciarsi aiutare da chi lucidità e competenza ne ha da vendere e farsi guidare. scelte sbagliate in un momento così delicato potrebbero compremettere davvero tutto.
Gli abissi della mente affascinano e sconvolgono.
A volte mi sono trovato a chiedermi: “Perchè non sono impazzito?”.
Mi spiace molto per Libra e per tutti quelli che ha accanto.
A Libra è successo qualcosa di spaventoso: forse ha improvvisamente preso coscienza dell’orrore e dell’assurdità dell’esistenza, di un processo di autoconservazione che per continuare ad essere deve servirsi degli individui, che utilizza e stritola, quando non sono più necessari. Non c’è nulla da fare: tutto è inutile, l’angoscia è troppo forte perché la si possa razionalizzare, il pensiero si perde, perché non c’è ancora una forma di lotta possibile contro l’assurdità di cui facciamo parte.
No, Diaktoros, io credo che Libra si sia resa conto di quanta differenza ci sia tra vivere un’esistenza vacua ed una leggera.
E questa presa di coscienza in merito alla propria vita l’ha letteralmente schiacciata.
Ogni tanto ti leggo e questo post
mi ricorda un’amica. spero non faccia la stessa fine. Ma quale scelta per la madre? Ricovero? A volte serve…
“vita che abbiamo scelto” un cazzo.
…scusa la schiettezza.
Forse dovevo precisare "scelto e subìto".
Non cambiano le conseguenze, però.
Hmmm… sì, così va meglio.
Grazie 🙂
E’ un argomento affascinante, interessante. Quoto la padrone di casa. Ma i vs brevi pensieri dimostrano che siete un ottimo gruppo. Di persone ragionevoli. Siete come i panda. "Una razza in via d’estinzione."
albertodaPonente
Anche a me urla dentro
vita scelta un cazzo!
Che ne sanno certi occhi di cosa hai tu, nei tuoi di occhi, delle scelte che non hai fatto ma hai subìto?
(ma questa è davvero un’altra storia)
Immagino Libra e le sue sbarre fredde, pronta forse, inconsapevole in quel tutto è inutile, ad un passo da un baratro senza ritorno.
E certe cose, bisogna passarle per poterle capire davvero.
Anche se non in prima persona.
Una madre dovrebbe proteggere.
Una madre dovrebbe essere e fare tante cose.
Se una madre non è una Madre, se non stima amici parenti medici sè stessa e figlia
se davvero tu sai tutto
avvisate tutti insieme chi di dovere.
Se c’è una vita in gioco nelle mani di una sola persona, è nostro obbligo morale farlo.
Io la penso così.
Forse sbaglio, in questo caso, ma non ho sbagliato in altri casi.
A questo, a volte, mi serve voltarmi spesso a guardarmi indietro.
di solito il “tutto è inutile” è una giustificazione dietro cui ci si trincera. stupidamente logica. ma questo atteggiamento sembra offrire ancora delle possibilità di recupero. auguri
il problema, ed è un problema molto occidentale, è la ricerca di senso e conformità a una qualche morale che nelle anticamere delle nostre menti continua ad accompagnarci. Alzarci, partecipare all’esistere, esserci e nulla più, non ci basta. E allora i più sensibili tra noi, quando sono anche i più fragili cedono. Fossi sua madre non avrei che braccia e ventre e carezze per questa mia creatura, fino a che lei avrà vita.
"Noi siamo quello che abbiamo vissuto, la conseguenza della vita che abbiamo scelto prima di oggi" giusto ieri ho detto una frase molto simile ad una mia amica…….. anche io pecco di introspezione e ho gli occhi sulla nuca…….