Dell’insofferenza
Io voglio che tu sia infelice perchè io non so essere felice.
Perchè quell’incognito infinito sta nel passo che non so fare.
Io voglio che tu ti areni e boccheggi perchè io non so più respirare senza faticare respirando.
Siamo la storia di due destini tenuti insieme da opposte destinazioni.
Tu a fronteggiare le tue sicurezze. Io, le mie incertezze.
Io ad ipotizzare séguiti, a sognare trame mentre ripercorro le ultime righe di un capoverso, senza sosta. Tanto c’è tempo, tanto non c’è più tempo.
Il confronto tra ciò che ero dieci anni fa e ciò che sono qui, adesso. Tra parentesi, sospesa.
Alla periferia di qualunque contesto.
Che aspro gennaio.
che palle…sempre in autoanalisi..!!
La soluzione alla tua orchite è semplice: clicca sulla X in alto a destra.
E vaffanculo, già che ci siamo.
In una lettera che non volevo più ricevere, non è quella che "aspettavo"mi è stato scritto
"In una conversazione mi hai dato del cinico, ed e’ vero, non me la sono presa:«Il cinico è uno che conosce il prezzo di tutto, e il valore di nulla».
(Oscar Wilde)"
Non c’è più tempo per certezze e insicurezze, io arenata oggi scelgo, ripercorrendo ogni gesto e capoverso, chiudo una parentesi che credevo di aver chiuso, consapevole di non averlo fatto mai, in me.
Io voglio che sia infelice, ma tanto lo è già.
Io non so se ti è arrivata quella lettera attesa.
Io non so nulla se non quello che trasmetti qui.
Il tuo aspro gennaio….pensa al prezzo e al valore.
A me è servito.
(ovviamente non è un consiglio, un punto di vista, esperienze per esperienza).
Ciao.
Cara Ekos, no, la lettera non è arrivata.
Ne sono arrivate un paio di curiose via mail, scansionate come se fossero effettivamente cartacee, da parte di persone gentili che sono passate di qui per caso. Il web è proprio una strana dimensione…
Il prezzo ed il valore.
Io li conosco entrambi, forse per questo sono a tratti cinica e a tratti sconfortata.
T’abbraccio.
Che palle quelli che cercano di analizzare invece e spendono tempo in sciocchi inutili commenti.
Quanto al tempo che passa…ne so qualcosa. Infame. Bastardo. Senza scampo e ritorno.
Ciao
Sono d’accordo con la risposta data all’anonimo: ci sono tanti blog da leggere, trovatene un altro e amen. Spesso, se si vivono due situazioni interiori diverse è difficile capirsi, e si rischia di farsi del male a vicenda. Aggiungo una piccola notazione personale, ho deciso di continuare a scrivere, nonostante tutto. Ciao!
Aggirarmi tra queste pagine mi porta spesso ad impantanarmi in un vago senso d’ inadeguatezza.
Che sia bene o male questo è tutto da vedere…
Nel frattempo abbasso lo sguardo e non nascondo un timido sorriso.
Buon febbraio 😉
il commento di risposta n° 2 vale quantomeno un saluto.Sperando di non venir accomunato nel destino (e nella destinazione) all’incauto, anonimo ospite…
Ho letto tutto il tuo blog e in alcune emozioni, alcune riflessioni mi sono identificata…Probabilmente avrò trasfigurato il senso di qualche tua espressione, proprio perchè vi avrò trovato quel che già apparteneva al mio vissuto emotivo.
Il dolore, ad ogni modo, pur nei personalissimi e unici modi nei quali è declinato, rimane nella sua sostanza, riconoscibile.
Riporto una citazione che per anni della mia vita ho condiviso e fatto mia, ritenendo, forse erroneamente, che anche tu ti ci possa ritrovare!
"E l’amore esisteva, non era un imbroglio, era piuttosto una malattia.
Come un cancro che a poco a poco invade gli organi col suo moltiplicarsi di cellule, il suo plasma vischioso di male, e più cresce più divieni cosciente del fatto che nessuna medicina può arrestarlo, nessun intervento chirurgico può asportarlo, forse sarebbe stato possibile quand’era un granellino di sabbia, un chicco di riso, un amplesso mentre il vento fruscia tra i rami di olivo, ora invece non è possibile perchè ti ruba ogni organo, ogni tessuto, ti divora al punto che non sei più te stessa ma un impasto fuso con lui, un unico magma che può disfarsi solo con la morte,la sua morte che sarebbe anche la tua morte, così tu mi avevi invaso e mi stavi divorando."
(ORIANA FALLACI Un Uomo)
Non ho un blog.
Mi chiamo Rossella.
Come le mille sfaccettature che si può dare ad un diamante simo tutti un po’ così, spesso ?
…e io mi ritrovo sempre più spesso a leggermi dentro nei riflessi di qualche tuo passaggio.
Hai ragione: è proprio una dimensione strana, questo web.
Non è una lettera, non l’ho scritta io, è nota ai più ma… te la dedico lo stesso:
Star light, star bright, first star I see tonight, I wish I may, I wish I might have the wish I wish tonight…
Con l’augurio di un febbraio migliore.
Stavo leggendo il tuo elenco del ‘puro piacere’.
A parte che sono quasi imbarazzanti alcune assonanze, trovo tuttavia che viaggiare sia bello, sempre e dovunque, ma soprattutto da soli. A volte non si sente la necessità di condividere il proprio silenzio.
Il concetto mi è molto chiaro.
E quel tu che mi lascia pensierosa, per tutta una serie di motivi, e quel confronto tra i dieci anni passati, sempre per le stesse motivazioni.
Un abbraccio. Dolce. Che con l’aspro serve sempre …
sarebbe certo un bel confronto incontro.
io che non conosco e non voglio -mi sembra di non volere- molte delle cose che citi e provi.
io che sono sempre al centro del tempo, viaggiando costantemente nelle periferie del mondo
(orma)
La citazione dell’anonima non l’ho capita, mentre le tue parole sì, le ho "capite al volo"
CiAo.