Delle vigilie (non quelle della fine del mondo)
E siamo quasi a Natale.
Non sono tipo da auguri, nemmeno da festeggiamenti e sorrisi stampati sul viso.
Non l’ho mai vissuto in modo convenzionale e spero di continuare a viverlo così.
Ho imparato a non fare bilanci perché troppo spesso non sono finita nemmeno in pareggio e ho perso l’abitudine a fare numerosi progetti e coltivare smodate speranze.
Però.
Però arrivo alla fine di quest’anno stanca ma felice e non perché mi sia impegnata particolarmente, anzi. Quando mi sono impegnata, profondendo tutte le energie che avevo, ho raccolto sassi. Pietre dure e sterili che mi hanno zavorrato e portato a credere che, no, per me non era destino che qualcosa andasse per il verso giusto nemmeno se mi fossi comportata a modino.
L’insegnamento di quest’anno potrà sembrare discutibile a molti di voi ma per me è stata una folgorazione.
Il concetto di merito, nei rapporti interpersonali, non esiste.
Si viene amati a prescindere da quanto buoni e comprensivi e intelligenti e simpatici e belli si sia.
L’amore accade.
Magari resta e cresce per motivi validissimi ma perché irrompa nella nostra vita non è dato –né si deve- saperlo. L’amore che si adopera per essere amato piange su labbra appassite ed i suoi desideri vengono abbandonati sotto una mietitura di tristezze.
L’amore è un tiranno che non si lascia tiranneggiare.
La naturalezza con cui si dispiega nelle nostre vite è l’unica prova della nostra impotenza a gestirlo e facilità nel viverlo.
Oggi, che nella mia vita non sto faticando per meritare l’amore che è arrivato, adesso che lo vivo mantenendolo vivo, l’ho capito.
Non c’è molto altro su cui nutro certezze, e va bene così.
Intanto siamo quasi a Natale.
Natale dovrebbe essere legna che arde nel caminetto, profumo di resina di pino e di vino, ghiaccio che inazzurra le strade, larghi sorrisi, bei ricordi e amicizie rinnovate. Ma, se questo manca, basterà l’Amore.
Ecco cosa vi auguro.
Ed io me li prendo tutti i tuoi auguri, a mani aperte.
E ricambio, di cuore, con stima e affetto immutato in tutti questi lunghi anni “di ricordi e amicizie rinnovate”.
Ti abbraccio
Non sai quanto capisco le tue parole.
E’ vero, l’amore accade.
E chi si adopera per essere amato, piange su labbra appassite e abbandona i propri desideri.
Purtroppo al momento io sono dall’altra parte, e se le cose continuano cosi’ non ho neppure speranza di (ri)trovare l’Amore, ma almeno sono quasi, nell’animo, in pace (e’ questo e’ davvero un grande risultato).
Sono felice per te, passa un Felice Natale.
“Il concetto di merito, nei rapporti interpersonali, non esiste.
Si viene amati a prescindere da quanto buoni e comprensivi e intelligenti e simpatici e belli si sia.
L’amore accade.”
Ecco, sì. E buon Natale anche a te. 🙂
L’amore accade, e meno male.
Buon Natale!
Quindi adesso dovresti cambiare il titolo al blog: Una certezza. 🙂
per me il concetto di merito è qualcosa di più sostanziale. e ha molto in comune con quell’ “accade”. buon anno
Buon Anno! :O) Bacio, Ale.
in mancanza dell’Amore anche il prosecco fa la sua porca figura
ho bisogno di parlarti
Perchè i cerchi si devono chiudere.
Se ti interessano ancora, adesso ho i perchè.
Ehy, suppongo tutto bene, però ogni tanto batti un colpo. Baci. A.
Bellissimi come auguri, e non tanto per la festa che ormai è già passata da molto tempo ………. l’amore è
e non c’è ne se, ne ma.