Ci sarà un perché…
…Se fare bilanci è un riflesso incondizionato anche se fa condizionatamente male.
Se non ho mai il coraggio di dire che ho bisogno di qualcuno che si occupi e preoccupi per me.
Se mi manca Libra ma non la vado mai a trovare; se le parlo e le dico che, in fondo, non si è persa un accidenti di niente in questi anni.
Se non comprendo la mancanza di entusiasmo del mio compagno all’idea di diventare zio e l’abisso che, invece, spalanca in me.
Se ho sempre saputo cosa volessi e mai cosa mi meritassi.
Se somatizzo tutto e non c’ho più l’età per resistere passivamente agli eventi e alle loro onde d’urto.
Se chi c’era e chi ci sarebbe stata nella vita di chi incontro hanno sempre fatto la differenza, io no.
Deve esserci un perché se nulla riempie questo guscio vuoto che sono, se niente di buono esce da questo guscio.
Se può darsi che sia vera soltanto la lontananza, vero l’oblio, vera la foglia secca più del fresco germoglio.
Se mi commuovo ancora quando guardo I ponti di Madison County.
Se nessuno dei miei compagni di liceo ed università mi ha mai contattato su facebook.
Se ho recuperato metà dei kili persi due anni fa e mangio meno di un passerotto in inverno.
Se anche Effe sono quasi nove mesi che non la vedo e dice che è colpa mia.
Se auguro il peggio in modo mirato a una mezza dozzina di persone e non me ne vergogno.
Se mi vengo a noia da sola, e tanto, quando penso, parlo e sto con me medesima per più d’una mezzora.
Qualche risposta a qualche perché mi basterebbe.
Per trovare ciò che mi definisce: il senso di me io mica ce l’ho più.
Non so se serve, ma ti abbraccio.
… forse si.
ma, anche, no.
La vita ci pone di fronte a situazioni che non sembrano seguire nessuna logica e frustra ogni tentativo di trovare risposte razionali quando ci chiediamo perché certi eventi accadono, perché proprio a noi, perché in questo momento e non prima o non dopo.
Nei secoli sono state concepite teorie filosofiche e dottrine religiose che dovrebbero aiutarci a dare risposte a queste domande e le persone che le seguono riescono a trovare una sorta di conforto in queste spiegazioni.
Un sacerdote cattolico ti direbbe che tutto accade per volontà divina e che ci sarà una ricompensa o una punizione dopo la morte. Un buddista ti direbbe che stai scontando il tuo karma. Un filosofo stoico che la vita è difficile e ingiusta e che bisogna stringere i denti e andare avanti come meglio si può. Un ateo che non c’è nessuna logica, tutto è frutto del caso e delle combinazioni.
Forse la migliore risposta è racchiusa in quei versi della Szymborska che hai citato qualche tempo fa:
“Nella moltitudine
sono quella che sono.
Un caso inconcepibile
come ogni caso…”
Gli eventi importanti della vita sono più o meno gli stessi per tutti gli esseri umani: venire al mondo, diventare grandi, intrecciare relazioni di amicizia e d’amore, lavorare, sperimentare delusioni, rabbia, felicità, dolore fisico e psicologico e infine morire.
E’ nel modo in cui si affrontano questi eventi universali e nel modo in cui li si interpretano che risiede la nostra unicità.
La cosa positiva è che è sempre possibile cambiare sia il modo di interpretare gli eventi sia il modo di affrontarli.
E’ una gran fatica ma è possibile.
Così magari la prossima volta che parlerai con Libra, anziché dirle che non si è persa un bel niente in questi anni, prova a raccontarle le cose belle che ti sono capitate. Magari non saranno molte ma sono sicura che ci sono. E un amore nuovo fa almeno per tre
Un abbraccio
Ethel
Ethel,
è un periodo in cui non ho più risorse per stare accanto al mio compagno e mi sono accorta che lui non si è accorto di questa mia difficoltà.
Senza star troppo a dilungarmi, ho il cuore pesante.
Capirai bene che, per come sono fatta io (allarmista, insicura, vagamente pessimista), mi sto facendo millemila domande.
Ecco.
Periodaccio.
Un abbraccio stretto a te.
Vero, non conosco i dettagli della tua situazione ma mi sento di dirti che a volte gli uomini hanno bisogno di essere aiutati a capire. Non è che non riescano da soli ad intuire che qualcosa non va ma spesso non hanno gli strumenti, il linguaggio emotivo per affrontare certe situazioni.
E se lui è l’uomo con cui progetti di condividere la tua vita, è sicuramente meglio che impari ora a capire i tuoi desideri e i tuoi bisogni anziché tra qualche tempo, quando orami si sarà abituato ad avere accanto una donna che tu senti non corrisponderti completamente.
L’hai aspettato così tanto questo amore…non lasciare che un periodo negativo comprometta la tua relazione e potenzialmente il tuo futuro.
Vinci le tue inibizioni e costringiti a pronunciare quelle parole: “Ho bisogno di…”
Lo so, è molto facile da dire e difficilissimo da fare. Ma se non lo affronti ora, questo problema si ripresenterà sempre.
E poi mi pare l’avessi detto tu qualche tempo fa che “le paure si vincono affrontandole e non evitandole”.
Baci.
Sai quanti mesi sono che non vado più a trovare i miei al cimitero? Da dopo la ricorrenza dei defunti, e spesso penso anch’io che in fondo è meglio che non vedano questo periodo orrendo in cui non c’è più certezza di nulla.
Tu Caroline, quando ti ritroverai il pupo di tua sorella tra le braccia, fregatene della mancanza di entusiasmo del tuo compagno e fai sfrenatamente la zia.
Baci
E’ il fratello del mio compagno (al quale piaccio ancor meno che alla madre, olé) che diventa papà… Io sono figlia unica e non sarò mai zia se non acquisita, forse.
Cambia poco, lo so, ma quel poco per me è davvero poco sopportabile.
Mi sento proprio così, adesso.