Post traumatico dell’esistenza
C’ho i miei difetti.
Imparare la lezione ma reiterare l’errore è uno dei peggiori.
E’ la prova che la natura non si scaccia nemmeno col forcone, puoi darle fuoco ma risorgerà dalle sue ceneri e verrà a cercarti per farti scontare l’affronto.
Quando mi relaziono alle persone esordisco sempre con un solido chi cazzo sei e cosa cazzo vuoi?, altro difettaccio. L’esperienza insegna che se la prima impressione è ottima raramente si potranno fare disastri pur manifestando i propri lati deboli con l’andare del tempo. Io, il genio, mi presento peggio di come sono, una passiva aggressiva senza rimedio.
L’orgoglio, vogliamo parlarne? Segue sùbito a ruota. Quando accade che dal chi cazzo sei e cosa cazzo vuoi passo al cielo quanto ti voglio bene! mi spertico nell’impossibile pur di trattenere l’oggetto del mio affetto (non parliamo poi dell’amore) e pretendo che il suddetto oggetto di attenzioni, affetto, amore, premure e sacrificio ne sia autonomamente consapevole e mi tratti col medesimo riguardo. Roba folle, lo so.
Quando così non è, nella stragrande maggioranza dei casi, io mi offendo mortalmente e sovente mi isolo, perchè (altro difetto) non mi interessa avere l’ultima parola ma imporre sempre l’ultimo silenzio.
E’ successo così anche con Effe. Non la vedo da prima della scorsa estate, un record.
C’è da dire che non devo essere una gran volpe nella gestione dei rapporti se, ad oggi, non frequento una-che-sia-una amica.
Me le sono perse tutte per strada, perché? Sinceramente, mi sono messa nella posizione del Buddha a pen(s)are e niente, l’unica spiegazione che ha albeggiato nella mia mente di fine psicologa è che io confondo l’amicizia con l’amore. Do tantissimo, mi sveno perché ho bisogno di conferme di rimando. Mi prosciugo e resto un’assetata insoddisfatta.
Perché non mi do tanto da fare per me medesima, allora?
Perché io non mi voglio minimamente bene, altro difetto. Nessun training ha avuto mai successo, nessuna terapìa, lezione di vita impartita per via rettale, niente. Cerco negli altri l’amore che mi manca, non sono originale, succede a molti. Però quei molti che hanno avuto a che fare con me hanno ricevuto da me quello di cui avevano bisogno. Perché io no? Ecco, sono anche invidiosa, aggiungiamolo alla lista.
Invidio chi ha quello che mi manca, chi vive la vita che vorrei vivere, chi viaggia dove vorrei viaggiare e legge più libri di quelli che riesco a leggere. Invidio chi fa jogging senza sputare un pezzo di polmone dopo 15 minuti, chi ha il metabolismo di un criceto, chi sa comandare senza risultare odioso, chi trova la bellezza nell’insolito ed ha un gusto estetico autonomo.
A rileggermi manco io vorrei avere a che fare con me però adesso c’avrei tanto bisogno di un’amica/o con cui bere una birra davanti al mare e dimenticarmi di avvisare che non torno a casa.
Cara Caroline, in effetti, a leggerti in questo post uno si spaventerebbe… ma ti capisco.
Ci sono volte che anch’io penso che avrei tanto bisogno di un’amica/o con cui bere una birra davanti al mare e dimenticarmi di avvisare che non torno a casa.
Per motivi diversi dai tuoi, ma comunque ti capisco. Io non sono nemmeno coraggiosa come te, che parti con il chi cazzo sei e cosa cazzo vuoi. Io tengo sempre un profilo piu’ basso.
In realta’, non so nemmeno se ti sarei simpatica.
Ma ti mando un abbraccio lo stesso! 🙂
B.
Bulut, sembro la Contessa Bathory, c’hai ragione.
Se tu fossi delle mie parti te la proporrei quella birra. E anche a Ethel, a Simo, a Mari, ad Apepam, a quelle quattro gatte che ancora mi leggono. E la proporrei con candore pure ai maschietti.
A questa età le amicizie o sono quelle che durano da decenni o difficilmente nascono come germogli a primavera.
Però sarebbe bello, ecco.
Cris chiama Effe!Comprendo il tuo stato d’animo e a volte sembra proprio che non se ne esca…ho sempre diffidato delle simpatiche a prima vista tutte sorrisi e vita perfetta…le persone migliori le ho scoperte nel tempo e non sono piu’ riuscita a lasciarle andare…non credo ci siano distanze, mesi, anni che possano portare via l’intesa, l’affinita’, il vissuto comune tra due persone…se e’ speciale non cambia, ci si riincontra e ci si sente a casa, sempre…non so cosa sia accaduto esattamente con Effe ma se e’ solo una questione di orgoglio mettilo un attimo da parte, sono sicura che capira’…un abbraccio forte
ohi, ci sono pure io, chetticredi!??!?!?
__ Mari: non voglio discutere con Effe. Io detesto litigare, ci credi? Non perché eviti i confronti ma perché non reggo emotivamente le discussioni tra persone che dovrebbero volersi bene. Dipende dal fatto che ho sempre vissuto i conflitti come la troncatura dei rapporti e non come una tappa della loro costruzione, credo. Discorso luuuungo.
Comunque, sto meditando seriamente di trovare le risorse per chiamarla io per l’ennesima volta e provare a capire…
Abbraccio a te.
____ Poetasiriano: scuuuuusa!!! E’ vero, tra i quattro gatti sei compresa pure tu 😉 Ormai questo è un salotto, non una piazza.
Leggendo le tue parole, mi trasmetti a volte l’immagine di un antico cavaliere medievale che, indossando la sua pesante armatura, si muove a fatica in un’epoca che non gli appartiene. Un cavaliere che ancora si ostina a vivere secondo ideali antichi e orami desueti di onore, lealtà, coraggio, fedeltà e dedizione nei rapporti d’amore e d’amicizia. Gli ideali sono nobilissimi ma non si conciliano molto con l’epoca attuale dove tutto è “liquido”: amore liquido, lavoro liquido e pure amicizia liquida…
Sembrerebbe che il tuo codice d’onore non ti permetta di accettare compromessi tra il tuo mondo ideale e quello reale dove a volte l’amore viene tradito, le amicizie perdono d’intensità e si dissolvono e il lavoro è ben lungi dall’essere una nobile e gratificante occupazione ma spesso solo un modo per pagare il mutuo.
E pur di non accettare compromessi accetti anche il fatto di perdere relazioni importanti come l’amicizia con Effe. Immagino che molte persone che non seguono il tuo stesso ideale cavalleresco rimangano disorientate di fronte ai tuoi silenzi, alle tue chiusure, ai tuoi atteggiamenti di distacco.
Considerando che nell’epoca attuale, gli abitanti di questo pianeta non sembrano particolarmente inclini a vivere secondo codici cavallereschi di nessun tipo, temo che sia alquanto improbabile riuscire a trovare una moltitudine di persone in sintonia con i tuoi principi.
Se la solitudine non ti spaventa, allora puoi continuare tranquillamente a restare fedele al tuo codice d’onore. Se invece, avere degli amici fa parte della tua “lista dei desideri”, temo che dovrai incominciare a considerare la possibilità di qualche piccolo compromesso. Magari provando ad andare incontro o “farti venire incontro” da amici (vecchi o nuovi che siano) anche se non corrispondono completamente all’immagine ideale di amicizia che ti sei costruita.
Se capiti a Londra, una birra con te la berrei volentieri. Non c’è il mare ma alcuni posti lungo il fiume nelle sere d’estate, regalano la stessa sensazione di libertà e spensieratezza 🙂
Ethel
E te parava se la mia Ethel non stava addirittura in un altro Stato!!
Non sono così nobile né cavalleresca, mia cara, forse solo rigida e poco intelligente… I rapporti umani hanno sempre rappresentato tutto per me, credo sia quello il problema. Quando frequenti qualcuno in modo leggero, per passare il tempo in modo allegro, senza troppe pretese è più facile e si rischiamo meno le delusioni perché non ci si aspetta molto.
Conosco persone che vengono sistematicamente cercate per ogni cena, aperitivo, gita fuori porta. Poi magari si conosce poco della loro vita.
Io sono una presenza “pesante” e con altrettanta pesantezza gestisco le mie amicizie (conosco bene i miei difetti, eh??). Sono parte integrante del problema, ne sono consapevole.
Mi sa che di birre dovrei bermene almeno un tris…
Un bacione
Cris, l’amicizia femminile è più rara di un axolotl. Non che il mondo non sia pieno di donne intelligenti/ironiche/generose/disinteressate/allegre, che secondo me sono le qualità che una persona deve possedere per far sì di essermi amica. Il fatto è che noi ragazze pretendiamo molto dall’amicizia, ma per come siamo fatte finisce che se la nostra amica allenta una delle qualità che ho elencato, ci ferisce. L’amicizia è molto simile all’amore, e sappiamo bene quanto trovare e far vivere un amore sia difficile e complesso.
Anch’io mi farei una bella birretta e un favoloso brainstorming con te!
Cara Caroline, non c’entra nulla col post, ma, sbirciando sulla tua lista di Anobii, mi ha incuriosito il link del libro “Melancolia della resistenza”. Com’e’?
Io, ho scoperto, ho visto il film ispirato dal libro, anni fa, Werckmeister Harmoniája. Confesso che e’ stato un film molto difficile (anche perche’ era in lingua originale) e sicuramente non l’ho capito appieno, ma mi ha colpito molto. Credo che su youtube lo trovi, sottotitolato in inglese. Puoi trovare alcune scene qui.
Pero’, al momento, non ho voglia di rivederlo e non lo rivedro’ per molto tempo, perche’, appunto, mi ha lasciato preda di una sottile malinconia.
Buon fine settimana!
B.
Cara Bulut, a me ha messo un’ansia pazzesca, quel libro.
Nonostante il ritmo lento e l’apparente immobilità e rassegnazione io ho sentito serpeggiare la disperazione.
Angoscia più che malinconia, per me. E più si scava negli effetti che la balena suscita nei personaggi e più mi veniva voglia di scappare dal libro.
Il film da te citato non credo lo vedrò… Piuttosto, in questo periodo, mi rivedo Footloose, per dire 😉
Concordo con la tua decisione di non vedere il film!
Probabilmente il fatto che fosse in una lingua che non domino troppo bene mi ha “graziato” dal percepire cio’ che tu hai trovato nel libro… che quindi credo non leggero’, almeno per un pezzo!
Buona serata!
aver dei difetti sarebbe (a me pare) un buon pregio. ciao
:-/